Elena Lykosova, 64 anni (non li dimostra), è amministratore unico della società (Avatar S.R.L. sede legale ad Albenga) che ha acquistato Castello Borelli e il suo parco. Un patrimonio unico in Liguria. Difficile che la ‘castellana’ conosca il lungo calvario di questo angolo di paradiso, abbandonato da decenni, nella cittadina ‘ricca’ di 10 mila seconde case, 9 mila domande di condono edilizio, agricoltura all’osso. Dove buona parte della classe politica non ha brillato in meritocrazia, lungimiranza, coesione, semmai risse continue, conflitto di interessi. E l’imprenditoria nostrana non si è distinta in buon esempio. Ora è possibile una svolta. L’occasione di un circuito virtuoso è dietro l’angolo. Non è la notizia da prima pagina che a Borghetto (4 agosto 2008) rubano i turisti dell’Est per vacanze di una sola notte: 20 €, letto e prima colazione. E’ la sfida di Elena, benvenuta dall’Est, dotata di una robusta cassaforte per sfruttare le potenzialità di un gioiello: attrattiva turistica, storica, culturale.
Leggi …..come veniva promozionata l’operazione immobiliare.
Basta rovine e inerzia, basta con i professionisti delle polemiche? Nel marzo di quest’anno i più diffusi organi di informazione locale annunciavano che il castello di Borghetto S. Spirito e annesso parco, sarebbe stato venduto ad una società russa leader nel settore alberghiero. Poi silenzio. Notizie con rodata salsa allo champagne: a cominciare da un hotel a 5 stelle lusso (per gli amanti di statistiche si tratta del trentesimo annuncio, uno più, uno meno, a proposito di iniziative alberghiere sulla costa savonese, senza andare lontani doveva essere un magnate russo a comprare il cadente ex ospedale Marino Piemontese di Loano, oppure il fatiscente ex ospedale vecchio di Albenga). Nel ruolo di ‘press agent’, di lunga data, il geometra Vincenzo Ricotta, un personaggio (pure di Slow Food) di Savona, ben rodato negli ambienti degli affari e della politica provinciale. Le sue parole: ” E’ nata da subito una grande sinergia tra la società russa e noi. Hanno capito la rilevanza dell’area, aderendo al nostro progetto il cui obiettivo è realizzare un fiore all’occhiello per il turismo borghettino e della Liguria”. Con quali concrete prospettive? Non sappiamo se sia stata fatta una ricerca di mercato ad hoc, sulla base delle caratteristiche che avrà il complesso alberghiero e residenziale una volta ultimato. Ricotta pare abbia delle certezze: “ Sarà un’opera capace di attirare una clientela importante, nazionale ed internazionale”. Turisti che prediligono mete di lusso, scampate al turismo di massa? Al mordi e fuggi, alle spiagge ridotte a scatole di acciughe, alle interminabili code del rientro da week end in autostrada. Castello Borelli in futuro? Oasi del relax con la natura, il mare, il fruscio silenzioso degli alberi, il verde piuttosto che distese di asfalto e cemento. Molti vip russi, ma non solo, sono proprietari di yacht, jet personali o aziendali. A Loano c’è un porto di gran classe in quanto a strutture e servizi annessi. A Villanova d’ Albenga un aeroporto da sempre penalizzato e sottoutilizzato, nonostante la felice posizione geografica (mai nebbia, ne burrasche di vento), ormai la lunghezza della pista non è più un problema.
IL CARTELLO INFORMATIVO – Nel cartello all’ingresso del cantiere – a ridosso della curva insidiosa di Capo Santo Spirito – non è indicata la data del fine lavori, né l’importo. Ricotta si sbilancia, parla di un anno, un anno e mezzo. Il tempo necessario per completare una ristrutturazione – riqualificazione alberghiera parecchio impegnativa. C’è il Parco del Monte Piccaro (403.479 mq) che da solo merita un’escursione non frettolosa. Ricotta conferma: ” L’hotel sarà a 5 stelle, già ricevute peraltro nella prequalificazione sulla base del progetto presentato ed approvato in via definitiva”. Non c’è ancora la certezza se il complesso, come meriterebbe, avrà un accesso diretto al mare, alla sottostante piccola porzione di litorale, da incrementare con interventi non invasivi. Albergo e ristorante sono il centro vitale. Dall’originario progetto di 35 camere, si è scesi a 25 / 26. Pochine ? Si parla di suite e camere normali. Vale la regola dell’esperienza e degli obiettivi. Il cliente che può spendere va alla ricerca del massimo comfort. Ecco allora il centro benessere da 350 mq. Lo spazio ristorazione si estende per 200 mq, all’interno di un ‘giardino d’inverno’ da 1400 mq, vista mare e Isola Gallinara, monito di un’altra eccezionale bellezza dormiente e non ‘produttiva’. Al castello non manca la piazza caratteristica: 2000 mq. Previsto, inoltre, un ampio giardino di 260 mila mq. per gli ospiti dell’albergo e della zona residenziale.
E’ proprio sui nuovi insediamenti abitativi che sono aleggiati dubbi, perplessità, timori, interrogativi. Si è paventata una colata di cemento, forse meriterebbe priorità il rischio idrogeologico. La collina ha dimostrato in più occasioni, lungo le pareti rocciose affacciate sull’Aurelia, quanto sia ‘mobile’, fragile, pressata da movimenti franosi, da annosa incuria del bosco. Da qui la strategica importanza che la scienza e la coscienza dei geologi svolga il suo ruolo con estremo rigore e professionalità. Nel pieno rispetto del Creato. Il taglio delle cubature e dei volumi, il via libera della Soprintendenza, di per se non sono a prova di garanzia, è chiaro tuttavia che nessun imprenditore degno di questo nome può ‘giocare’ con l’equilibrio di madre natura. Il cemento non è veleno purchè non sia usato a modello Borghetto S. Spirito e non solo. Per la cronaca in precedenza si prevedevano 79 alloggi su 4 mila mq , ridotti a 53 su 3 mila mq. Il volume da 12.704 è sceso a 9.337. Per concludere la descrizione dell’intervento, il portavoce Ricotta parla di “un’area di parcheggio raso realizzato su un invaso coperto e non visibile dalla strada in modo da lasciare il panorama inalterato”.
L’AVATAR S.R.L. – La società che parla russo, ha acquistato il castello dopo essersi costituita il 15 marzo 2013, con 1 socio, 1 amministratore. Ha depositato i bilanci 2013 e 2014. Ha sede legale ad Albenga, in via Valle D’Aosta 4/5-6, dove operano tre uffici di dottori commercialisti, nel nuovo quartiere di levante, zona Pontelungo. L’oggetto sociale è ampio, raggruppa tutte le attività di un complesso turistico residenziale e balneare. Elena Lykosova, amministratore unico e socio unico, inizio attività di impresa il 4 settembre 2014.
PROGETTISTA – L’ingegner Giuseppe Olcese, 64 anni, varazzino, ristrutturazioni in corso in una decina di cantieri di diverse località della provincia e a Cogoleto. Il sito internet descrive: dirigente dal 1978 al 1982 di Società di progettazione nel settore dell’edilizia residenziale. Dirigente di Impresa di costruzioni dal 1982 al 1994. Ha fondato Dedalo Ingegneria con l’Ing. Enzo Galliano e ha coordinato come progettista e direttore dei lavori gran parte degli incarichi della società che hanno comportato l’analisi e la definizione di aspetti urbanistici e gestionali. In particolare si è occupato degli incarichi di pianificazione strategica e dei programmi complessi di trasformazione urbana.
DIRETTORE DEI LAVORI – L’ingegner Enzo Galliano, oltre alle indiscusse capacità e intuizioni, si è trascinato dietro non pochi tenaci avversari, peraltro mai coinvolto, se non marginalmente, in vicende giudiziarie, con epilogo da scagionato. Il blog Uomini Liberi gli aveva cucito questo profilo: ‘Galliano Enzo, già ingegnere capo, pensionato precoce, forse anche in vista dell’attività “privata” ed in società con Olcese Giuseppe nato politicamente nel Pci di Varazze, coevo di Carlo Ruggeri, ex sindaco di Savona, ex assessore regionale all’Urbanistica, grande appaltatore di lavori pubblici e privati. Dedalo, professionisti del progetto Bofill, Crescent, direzione lavori del Rilevato Ferroviario a Celle Ligure...’. La Direzione del cantiere della riqualificazione di Castello Borelli è invece affidata al geometra Franco Riccardi di Alessandria.
IMPRESA DI COSTRUZIONE GIA’ PROPRIETARIA- Castello Borelli S.R.L. sede ad Alessandria in corso Virginia Marini 103. La società risulta costituita nell’ottobre 2006. Capitale sociale 25.902 €, 1 addetto, 8 soci, una sede. Amministratore unico Alessandro Pampiro, 56 anni, Alessandria, frazione Cascinagrossa, detiene quote per 1400 €. Gli altri soci sono Mario Morandi, 59 anni, Alessandria frazione Spinetta Marengo, 2000 € di quote; Franco Riccardi, 56 anni, Alessandria Via Urbano Rattazzi, 1400€ di quote; Ottavio Riccadonna, 77 anni, domiciliato a Canelli, via Cassinasco, 1400 € di quote, il personaggio più noto del gruppo; Francesco Bartoli, 73 anni, Celle Ligure, via Costa 137, 2951 € di quote. La società FRAN.CO, con 7 mila € di quote, costituita nell’ottobre 2005 ed inizio attività nel dicembre 2010. Soci risultano: Colette Reynaert, nata in Belgio, 71 anni, residente a Quattorno (Al) via Giovanni XXII; Cecilia Nicoletta Pettazzi, 49 anni, stesso domicilio e Cesari Pettazzi, 48 anni, Alessandria, via Dei Martiri.
E ancora la società EOS S.R.L. con 2951 € di quote, costituita nel 1990, capitale sociale 10.4000, un addetto, 4 soci, 6 amministratori. Soci figurano: Antonio Ghigliotto, presidente del Consiglio di amministrazione, nato in Francia, 85 anni, residente ad Albissola Marina, Via Barrili; amministratore delegato Gerardo Ghigliotto, 55 anni, Albissola Marina, via De Amicis; amministratore delagato, Delma Traverso, 82 anni, Albissola Marina, moglie di Antonio Ghigliotto; amministratore delegato Gabriella Gatti, 55 anni, moglie Gerardo Ghigliotto; amministratore delegato Giulia Ghigliotto, 26 anni, Albissola Marina, via De Amicis; Gabriele Ghigliotto, 30 anni, fratello. Nel 2012 risulta un progetto di fusione mediante incorporazione della Nova Glass Srl.
SUBAPPALTI – Il sub appalto affidato ad Alfa Costruzioni Edili di Mondovì (CN). La società ha un capitale sociale di 78.600 €, 15 addetti, 7 soci, 1 amministratore. Socio ed amministratore, detentore del 55 per cento delle quote, è Fabrizio Barbano, 45 anni, Savona, via Montenotte; socio Carlo Revelli, 76 anni, Cuneo, via Cascina; Federico Barbano, 49 anni, diritti di pegno sulle quote; Alessandra Aschero, 50 anni, Quiliano via Parodi; Vittorio, Ludovico, Marianna Barbano. Responsabile tecnico è Gianfranco Ottonello, 51 anni, Tovo San Giacomo. Agli atti anche la fusione mediante incorporazione della Montenotte SRL, con sede a Mondovì. Alfa Costruzioni ha magazzino ed uffici in corso Ricci a Savona.
IL COMPLESSO RESIDENZIALE – Le notizie stampa diffuse nel marzo scorso chiarivano che la nuova zona residenziale, all’interno delle mura del Castello, sarà ricavata al posto dell’ex colonia non sottoposta a vincoli e che ‘sarà rasa al suolo per ospitare 55 (53 ?)alloggi venduti come ‘seconde case’ e realizzate, sostiene il geometra Ricotta, ‘con una tempistica di due anni anche se strettamente legata all’insediamento alberghiero’. Stando a fonti ufficiose a questo secondo insediamento sarebbe interessata un’altra famiglia di imprenditori russi. Nulla di ufficiale, comunque. Il tam tam promozionale ha visto in prima fila il diffuso giornale online IVG, che con il suo editore ‘immobiliare’ è sempre attento al mercato. Mancherebbe altro ! In un articolo di IVG viene scritto che “un’altra delle meraviglie italiane sta per essere rivalutata, preservata, trasformata in opportunità di guadagno, e magari anche per tutti coloro che graviteranno attorno al mondo dell’albergo a 5 stelle. Dal personale della struttura, ai commercianti della zona che beneficeranno dell’arrivo del turismo di elite“. Un termine ricorrente quando si parla di Riviera. Troppo generosi o troppi illusionisti ? Sarà una bella notizia, ammesso che ci credano, soprattutto per i proprietari degli immobili al piano strada del centro storico di Borghetto S. Spirito. Desolatamente mortorio con la chiusura a catena di attività, nonostante l’avvicendarsi di gestioni e sconsolati proprietari dei muri. Fiduciosi?
Il giornale aggiunge che la “tutta zona sarà promossa a livello internazionale grazie a mezzi a disposizione degli acquirenti, ed il bacino di utenza sarà ampio, a dimostrare che le risorse paesaggistiche e culturali non mancano, a volte mancano le risorse o la volontà di sfruttarle al meglio”. Nessun cenno ai tanti, troppi cattivi esempi di devastazione ambientale e turistica di cui è rimasta vittima la riviera e in parte il primo entroterra. Negli anni ’60 i turisti arrivavano anche a Borghetto, oltre che a flotte nelle altre cittadine più blasonate, 6-7 mesi all’anno, italiani e stranieri. Se si è fatto un passo indietro, anzi è stata una strage alberghiera (vedi i posti di lavoro persi, a migliaia, soprattutto per giovani e famiglie). Sarà merito dei pochi illuminati pubblici amministratori e loro sodali immobiliaristi ? di una diffusa cultura di disinformazione popolare, inclusa quella di organi di stampa e web sensibili al fattore k – pubblicità ? Sepolto il tessuto culturale del territorio, ad iniziare dal ‘petrolio agricolo‘. L’urbanizzazione è avvenuta secondo le buone regole dell’interesse comune e non di pochi o dei privilegiati ed untori ? Suvvia, anche le bugie hanno le gambe corte.
In un articolo de La Stampa, a firma del compianto Augusto Rembado, è citato il geometra Ricotta. Sue parole: “L’avvio dei lavori a Castello Borelli è un momento importante e storico per noi della Castello Borelli Srl e per tutto il territorio. Un momento di rilancio anche di forze di lavoro per il futuro; ci sarà inoltre l’opportunità di sviluppare attività di gestione dei servizi connessi all’albergo, alla parte residenziale e naturalistica per un’oasi ambientale della Liguria di Ponente. Ci auguriamo di poter realizzare tutto il progetto, box e parcheggi inclusi. L’edificio del castello mantiene inalterate le sue dimensioni per uso albergo. Ci sono alcune modifiche della sistemazione esterna a ponente, a partire dalla riqualificazione del giardino storico esistente dove sarà pure realizzata una piscina esterna. Sono previste due Spa separate, una ad uso esclusivo dell’hotel, una seconda più grande ad uso di esterno”.
RASSEGNA STAMPA DAL 2007 AD OGGI
Negli anni 60, Castello Borelli ospitava ancora un seminario dei Padri Camilliani. Una comunità che nel periodo in cui fiorivano le vocazioni, soprattutto i primi due decenni post bellici, era arrivata fino ad una quarantina di seminaristi provenienti dalla Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto. A proposito, quale sorte per la chiesetta ?
Gennaio 2007 – Il Re dello Spumante sbarca a Borghetto. Blitz di Riccadonna. Acquistato castello Borelli. Operazione da 10 milioni di euro per realizzare alloggi e strutture turistiche. L’intervento della società Castello Borelli Srl, con maggiore azionista Ottavio Riccadonna che ha già realizzato il recupero della Colletta di Castelbianco, amministratore delegato Alessandro Pampiro. La destinazione del castello, secondo le previsioni del Puc recentemente adottato dal consiglio comunale ( nel 2007), è di tipo turistico alberghiero con una quota residenziale pari a 5 mila mq. Alle spalle del castello anche le vasche di contenimento costruite dall’ingegnere e senatore Borelli che edificò nel 1871. Il sindaco Franco Malpangotto nell’incontro con i nuovi proprietari chiederà formalmente che una parte dei 40 ettari di terreno del parco venga destinata ad uso pubblico. Malpangotto: “ Sono soddisfatto della vendita del Castello. è una ricchezza inestimabile per la nostra cittadina, operazione andata in porto anche grazie alle previsioni contenute nel Piano urbanistico” . Nello stesso articolo del Secolo XIX la notizia che Riccadonna è impegnato in un altro importante investimento a Bergeggi e gli fa da portavoce il geometra Vincenzo Ricotta.
Febbraio 2007 – Il Comitato per la salvaguardia del territorio di Borghetto e del monte Piccaro contesta in toto la cementificazione prevista dal nuovo Puc. “…Crediamo che l’acquisto da parte di Riccadonna sia un’occasione di recupero per questo meraviglioso manufatto da troppo tempo abbandonato. Ben venga un Grand Hotel, purchè il restauro sia effettuato solo in modo conservativo senza alternarne la’spetto architettonico. No ai 5 mila mq di nuove abitazioni, sarebbe uno scempio colossale sul promontorio le cui pendici arrivano al mare integre, coperte da una folta pineta e ricca vegetazione mediterranea. Aree scampate al fuoco e a famelici speculatori.”
Febbraio 2007 – Oltre a Wwf, Italia Nostra, Gruppo Speleologico, Anpi, anche 100 cittadini hanno sottoscritto le osservazioni al Puc.
Maggio 2007 – Case e albergo nel Castello Borelli, si dei commercianti di Borghetto. Consensi alla riqualificazione e al piano di Riccadonna. Il geometra Ricotta dice: “Con 400 mila mq di parco vorremmo creare Il parco botanico ligure del Monte Piccaro e non saranno sufficienti i giardinieri comunali; per questo riteniamo di aver bisogno dell’aiuto di contadini e agricoltori che conoscono il territorio e così aiutarci a tutelare un patrimonio unico, lasciato per troppo tempo in balia di se stesso”. Dubbi espressi dal consigliere Antonio Franchi, in particolare sulle reali intenzioni di salvaguardia del monte Piccaro. “Nel 2004 la giunta approvò una delibera per far passare una strada di 5 metri sul monte”.
Settembre 2007 – Un architetto spognolo per il recupero del castello. E’ Carlos Ferrater, già ideatore della nuova sede dell’istituto del Parco botanico di Barcellona.
Febbraio 2008 – Ecco il progetto di castello Borelli. Prevede un centro benessere con un borgo per il 40 % costituito da strutture ricettive (residence) e il 60% da alloggi. Il consigliere di opposizione Antonio Franchi non è stato ammesso alla presentazioni del progetto al gruppo di maggioranza consiliare. La critica degli oppositori: si al castello residenza turistico alberghiera, eccessivi i 9500 mq di superficie utile a fronte dei 4 mila esistenti. Il Castello sorge sopra i resti dell’Antico Ospizio e segue i canoni architettonici medioevali.
FEBBRAIO 2008 – Il sindaco Vacca replica alle accuse dell’opposizione. Castello e parco riqualificano Borghetto. Il sindaco: Il Puc prevede in quest’area che oggi si presenta con edifici per circa 4 mila mq ad uso abitativo, una superficie di 9500 mq, compreso il castello. Di questi ben il 40 per cento, pari a 3800 mq dovrà avere destinazione turistica ricettiva su un totale di 349 629 mq di superficie territoriale. Dubbi sul rischio cemento nell’area del monte Piccaro sono stati espressi dai consiglieri della lista “Una mano a Borghetto”: Giovanni Sanna, Rosangela Ferrando, Antonio Franchi, Stefano Roascio, Raimondo Villa.
MARZO 2008 – Il sindaco Vacca entusiasta, è pronto il progetto di recupero per il castello, l’intervento prevede la destinazione albergo. Illustrato (il progetto) dall’architetto Ferrater all’assessore regionale all’urbanistica Carlo Ruggeri, al direttore regionale della pianificazione Franco Lorenzani e del sovrintendente ai beni culturali Giorgio Rossini. Vacca, sindaco: durante la precedente amministrazione (Malpangotto) era stato presentato un progetto che prevedeva interventi sul monte Piccaro che non condividevamo. Via libera della giunta Vacca al restauro e riqualificazione del castello. Prevista una piazzetta di 1200 mq affacciata sul mare. Nel parco sarà realizzata una erte di sentieri (12) suddivisi in 4 percorsi tematici, su 12 km, un vivaio per la riforestazione, un orto botanico nella zona di ponente del castello. Gli edifici realizzati riprenderanno l’architettura dei centri storici liguri e saranno dotati di box interrati. Oltre alla destinazione ad attività sportive e benessere realizzate anche in caverna nello spiazzo sopra le vasche di raccolta delle acque provenienti dal sistema idraulico realizzato dall’ingegnere Borelli.
APRILE 2008 – Il sindaco Vacca annuncia: “Abbiamo chiesto alla proprietà del castello di affrontare anche il problema dell’accessibilità veicolare ed eseguire uno studio d’approfondimento del paesaggio storico- naturalistico esistente, e preparare la proposta turistico – economica da legale indissolubilmente alla parte immobiliare”.
MAGGIO 2008 – La giunta del sindaco Santiago Vacca boccia il progetto di recupero del castello. Troppi volumi destinati al residenziale e pochi all’albergo. Va rivisto. La giunta contraria al progetto di Casa Vacanza della proprietà Riccadonna. Il geometra Ricotta risponde: ” Siamo tutti al corrente della forte crisi che investe il settore alberghiero e da buoni imprenditori, anche su sollecito della Regione Liguria e dell’assessore Ruggeri che ci ha chiesto garanzie, abbiamo pensato che questa forma di gestione potesse essere quella più adatta a garantire a sostenibilità della struttura recettiva”.
FEBBRAIO 2009 – Presentata dalla società che fa capo al gruppo Riccadonna la nuova soluzione per il recupero del castello Borelli. Il volume complessivo dell’operazione è di 24 mila mc, di cui 16 mila esistenti, 8 mila di nuova realizzazione. 11 mila destinati a uso alberghiero e servizi, corrispondono a 2 850 mq suddivisi tra albergo (2 mila), ristorante 223 mq, centro benessere e palestra 635 mq. Il sindaco Vacca: ” La realizzazione comporta per Borghetto la possibilità di diversificare l’offerta turistica aggiungendo al prodotto spiaggia un parco naturalistico che si affaccia sul mare.
MARZO 2009- Il castello rilancerà il turismo. Opposizione favorevole al progetto di recupero dell’area Borelli. I consiglieri Sanna, Ferrando, Roascio, Franchi e Villa: ” Le cifre parlano chiaro, si è passati dagli oltre 14 mila mc di nuove costruzioni all’attuale previsione di 8 mila. E non si deve certo alla lungimiranza e sensibilità ambientale dell’amministrazione Vacca e soci costruttori, quanto al duro lavoro che il nostro gruppo ha fatto nei confronti della Provincia, Regione e Soprintendenza”. E Roascio: “Altro che sbandierare rispetto per l’ambiente naturale e il patrimonio agroforestale, fortunatamente ci siamo mossi per tempo a due anni fa abbiamo invitato la Soprintendenza a porre un vincolo di protezione sul castello ed abbiamo portato a conoscenza degli uffici di tutela il giardino botanico e la straordinaria opera di ingegneria idraulica che riguardano tutto il Monte Piccaro e che fanno di quest’area un patrimonio unico, da preservare attentamente. Possiamo dire di aver sventato l’ennesima operazione edilizia selvaggia. Il resto lo hanno fatto la sensibilità e l’intelligenza dei nuovi proprietari che hanno finalmente capito che dalla valorizzazione di un silime straordinario patrimonio c’è tutto da guadagnare, sia per loro stessi, sia per il nostro paese. Ora auguriamoci di poter vedere al più presto i fatti”.
NOVEMBRE 2009 – Castello Borelli, nuova frenata. Si litiga sulla struttura turistica. La Regione taglia le cubature e la proprietà : Cosi faremo solo una casa vacanze. Il Comune: per noi la RTA è imprescindibile. Vacca: “Non ci sto a riconoscere aumenti di indici se poi non viene realizzata la struttura alberghiera. Di case per vacanze ne abbiamo già troppe”.
MARZO 2010 – Due progetti per castello Borelli. Le proposte del gruppo Riccadonna, “Noi siamo interessati – dice Vincenzo Ricotta – ma a costo di non rimetterci economicamente, pertanto condividiamo la richiesta della Regione di una maggioore tutela dell’area”.
OTTOBRE 2010 – No della Regione al progetto Ferrater, le scelte dell’architetto catalano non convincono. La Castello Borelli Srl aveva già presentato due ipotesi progettuali quando la regione aveva chiesto di dimezzare i volumi.
MARZO 2011 – Castello Borelli, si riparte da zero. Volumetrie ridotte ed albergo a 4 stelle.
MAGGIO 2012 – Albergo a 4 stelle, edilizia residenziale e parco a Capo Santo Spirito. Castello Borelli tornerà a splendere. Approvato dalla Conferenza dei servizi il progetto presentato dal gruppo Riccadonna. Ratificato il piano di riqualificazione, parte l’iter amministrativo per l’approvazione dei progetti tecnici dei lavori da eseguire nella’rea. Quindi subito dopo il via ai cantieri.
GIUGNO 2012 – Il castello decolla, via al progetto. Un marciapiedi di 250 metri di lunghezza collegherà il centro cittadino. Una volta ultimato diventerà la più importante risorsa turistica della città. “Il castello sarà collegato – dice il vice sindaco assessore Emanuele Parrinello – anche a percorsi pedonali nel rispetto della vegetazione con il centro storico, al fine di incentivare gli ospiti della struttura a frequentare il paese”.
GENNAIO 2013 – Anche nuovi posti di lavoro con il recupero di Castello Borrelli. Tutto l’intervento, dice la proprietà, sarà propedeutico per aprire il fronte occupazionale nei processi di gestione e dei servizi annessi. Una realizzazione di grande spessore urbanistico, storico e sociale in un angolo meraviglioso della Liguria”.
GENNAIO 2015 – Meno cemento a capo Santo Spirito. Su richiesta della Soprintendenza la volumetria è stata ridotta da 12 mila a 9 mila mc.
Si possono trarre delle conclusioni ? Pare di si. Al bando definitivamente l’edificazione selvaggia a cui siamo stati condannati da decenni, anche grazie al voto popolare. L’edilizia significa infatti farsi una clientela elettorale inossidabile. Chi investe, è ovvio, vuole una contropartita, né fare beneficenza. L’alternativa che spesso conosciamo, è lasciare un patrimonio in abbandono. Ruderi e mancanza di decoro. Il biglietto da visita si suol dire. Anche questo succede purtroppo nel (mal)governo del Bel Paese. Sempre in attesa di un rinnovamento della classe politica e di mentalità, di vocazione al bene. Ora sarà la volta dell’Oleificio Roveraro ? E il Puc a chi giova che resti al palo ? Dietro ci sono dei briganti e dei brigatori, o figure cristalline ? L’appello: non meritiamo più deturpazioni e deturpatori, diavoli a parte.
Luciano Corrado