Un rappresentante di Albenga, del territorio, nella più alta istituzione ( il Parlamento). Il secondo, nella storia, dopo l’agricoltore Dc e Coldiretti, Bartolomeo Bolla. Gli amici osannano per i traguardi, risultati raggiunti. Oltre le aspettative. Le statistiche indicano l’on Franco Vazio ai primi posti della produttività. Da avvocato, con clienti illustri, è anche vice presidente della Commissione Giustizia. Relatore di 9 disegni di legge, primo firmatario di 54 emendamenti, 23 interpellanze, 16 interrogazioni. I nemici incalzano facendo leva sull’ultima presa di posizione a proposito dell’Autorità portuale di Savona. Vazio favorevole alla fusione con Genova, criticato da molti maggiorenti del Pd savonese. Lui, sorriso aperto, non si scompone. Tira dritto. Vincitore o perdente ? Porta iella o fortuna ? Il casellario giudiziario del plurinquisito e pluriassolto berlusconiano Marco Melgrati gli da ragione. Infine pochi ricordano: Vazio, da 9 anni, è coordinatore dell’Organismo di Vigilanza della Cassa di Risparmio Spa di Savona, una ‘palma’ non comune.
FRANCO VAZIO PORTA IELLA ? – PERCHE’ ?
1) Vazio era segretario del Psi di Albenga quando il partito si è sciolto come neve al sole del ‘compianto’ (?) buonanima Bettino Craxi, sepolto nella sua adorata Tunisia.
2) Dopo essere stato tra gli artefici del sostegno politico al mitico Angelo Viveri, è iniziato per il compianto ‘re rosso‘ un devastante movimento franoso, tra processi, condanne, assoluzioni, sospensione dalla carica di sindaco, che hanno sostanzialmente spazzato via una delle bandiere e dei protagonisti della vita pubblica di Albenga.
3) Ad Albenga, nel giorno delle esequie, per ricordare la figura di Viveri, il partito era rappresentato da un big nazionale della stazza di Pietro Folena ( Pci – Pds- Ds). Folena, politicamente, ha fatto armi e bagagli, oltre alla sua passione di blogger, si occupa della gestione di un Motel nella capitale.
4) L’avvocato onorevole, negli anni, è stato tra i convinti tifosi di Walter Veltroni, uomo di cultura e già sindaco della Capitale, a sua volta decaduto o emarginato.
5) L’avvocato onorevole ha appoggiato la corrente del galantuomo Pierluigi Bersani, antirenziano ‘emerito’. Ma Bersani, diciamola tutta, viene dato per politicamente finito. E Renzi, pur senza suffragio popolare, è Presidente del consiglio.
6) L’albenganese, erede di una famiglia possidente ed agiata, è entrato nel Cds Carisa – banca del Gruppo Carige – sono note le disavventure, i rischi che ha corso l’Istituto di credito. Le conseguenze per chi aveva comprato azioni (dipendenti e risparmiatori), sperando nella redditività hanno dato luogo a clamorose proteste, prese di posizione, dichiarazioni folgoranti. Le sentenze diranno, almeno si spera, quale sia la verità giudiziaria.
7) L’esponente politico di primo piano, nella provincia di Savona, è stato tra i sostenitori di un volto nuovo ( e non compromesso ?! ) con la vecchia dirigenza, Giovanni Lunardon il quale pare finito ormai tra i rottamati.
8) Ha appoggiato un primatista dal nome di Nino Miceli, loanese, già sindacalista CGIL e figlio di papà, abituato alle scarpe di marca. Il ‘poverino’ brillante, si fa per dire, da ignaro capogruppo si è trovato nei guai per le spese pazze in Regione. I becchini lo danno fuori dai giochi, in lenta rottamazione.
9) Ha appoggiato il quasi socio di studio professionale, l’affermato commercialista Federico Berruti, primo cittadino di Savona, alla prese con un mare di difficoltà e di una crescente rivolta dei compagni e della base.
10) Ha appoggiato la bella, avvenente, intelligente Raffaella Paita, capace di attrarre sulla sua sponda decine di prodi sindaci del nostro povero entroterra. Le cronache, alla vigilia elettorale, la incoronavano. Ma l’ha superata, ai voti, Giovanni Toti, beniamino di un dinosauro della levatura e stazza di Silvio Berlusconi.
CONSEGUENZE
1 BIS: il porto di Savona – Vado Ligure non sarà mai accorpato a Genova.
2 BIS: con le prossime elezioni amministrative Renzi corre il rischio, come è accaduto in Regione Liguria, di perdere parecchie città importanti.
3 BIS: sembrerebbe che Renzi sia stato messo in guardia, sulla ‘fortuna’ che accompagna Vazio. C’è chi scommette una debacle alla presidenza del consiglio, anche in considerazione che prima di Vazio c’è pur sempre un volpone Verdini, massone vero e non finto.
4 BIS: perchè proprio Federico Berruti, da bravo bocconiano e con gli ottimi ‘insegnamenti’ di mamma, pur di garantirsi uno spazio vitale, si è messo di traverso al rottamatore Franco Vazio ?
5 BIS: qualcuno potrebbe spiegare ai politologi perchè nel comprensorio di Albenga il Pd ha preso, al Senato della Repubblica, il 22, 4 % (2.891 voti) e alla Camera dove era candidato il ‘nostro’ Vazio, il 21,11 % (2.982 voti). Vazio unico in lista della nostra amata terra avrebbe dovuto far tabula resa ! Invece…
FRANCO VAZIO, SCUOLA SOCIALISTA, PORTA FORTUNA ? PERCHE’ ‘
Intanto può presentare un curriculum che gli fa onore. E’ in carica dal 15 marzo 2013: si trova al 72° posto nella classifica dell’indice di produttività tra i 630 deputati. Con 91,85 % presenze in aula, l’8.5 % di assenze, 0 missioni. Ha presentato, rispettando le buone regole, denuncia di redditi e delle proprietà: 186 mila euro nel 2014, una decina di fabbricati (altri nuda proprietà) ad Albenga, uno al 50 %; cinque terreni ad Alassio dove si è pure costruito la nuova casa, ma pare che la moglie faccia resistenza per via ‘del treno’. Politico Pd e renziano, eppure indipendente quanto basta da fargli votare per 24 volte in modo diverso dal proprio gruppo parlamentare. Vazio piace agli editori ? E’ tra chi ha votato contro all’abolizione dei finanziamenti all’editoria. Beppe Grillo se lo incontra c’è il rischio di bastonate urlanti.
L’onorevole è albenganese doc: qui ha studiato, lavora, si è sposato con Monica Sacchetti, ha due figlie: Giulia oltre la soglia dei ventenni e Giorgia, secondogenita. Mamma Monica, premurosa, professionista affermata nello studio Pitagora Srl, che vede presente e contitolari Federico Berruti e la moglie Claudia Dispari.
Franco Vazio, appassionato sportivo, da giovane ha praticato il calcio e lo scii a livello dilettantistico, alla pallanuoto della Rari Nantes, fiore all’occhiello della provincia e della Liguria. Sopravvive la passionaccia per la pratica dei cliclismo che condivide con gli amici della ASD Ortovero, il paese che festeggia la sagra delle pesche (anche se gli alberi sono quasi spariti) ed ospita la gloriosa cooperativa vinicola che si è risollevata da inchieste giudiziarie, facendo penare un ‘mitico’ (si dice ancora così?) ex presidente. Anni passati, le giovani generazioni non possono ricordare. Per la Cooperativa serve ancora un po’ di acceleratore sulla fronte della qualità totale.
Franco Vazio è stato pure chiamato a capitanare la Federazione provinciale PD. Con un un compagno di viaggio, Renato Zunino, potentissimo elettoralmente nella sua Celle Ligure; fa parte delle belle statuine o rocce del vecchio Pci savonese, più o meno glorioso, purchè non si abbia avuto la fortuna – o sfortuna – di leggere tutti gli atti dell’inchiesta dell’allora procuratore della Repubblica di Savona, Renato Acquarone. Sotto il profilo giudiziario fu un ‘buco nell’acqua’, ma tante notizie sui flussi di denaro nell’allora affollata (di dipendenti e non solo) Federazione comunista, di via Paleocapa e dintorni, dove non mancavano i galantuomini servitori; uno per tutti Fausto Buffarello, insegnante, per anni corrispondente dell’Unità, quando era organo dei Pci, curatore della stampa di partito in sede locale. Nulla fino ad oggi che lo ricordi, nonostante siano ancora in vita alcuni testimoni importanti della sua opera.
Franco Vazio , dopo l’esperienza di governo con Tabbò terminata nel 2010, viene nominato segretario provinciale Pd, lavorando sodo per la campagna elettorale per le primarie di Pieri Luigi Bersani. Vazio segretario in compagnia (nel partito), anche di giovani non compromessi col passato – vicende giudiziarie a parte – come Elena Castagneto, avvocato, figlia d’arte di un popolare esponente della Dc valbormidese, ex sindaco, quando il partito aveva dovuto superare le ‘logge degli affari ed affaristi’.
Franco Vazio, nella sua Albenga, è stato candidato sindaco nel 2001, ha perso la sfida con un altro esponente di famiglia big dell’imprenditoria ingauna, Mauro Zunino. E’ stato vice sindaco nella giunta guidata dal collega avvocato Antonello Tabbò, proprio nella materia che più lo coinvolge ed è preparato: l’urbanistica. Deleghe, inoltre, ad attività produttive e società partecipate.
Franco Vazio nel mondo bancario ligure. Risale al 2006 e poi nel 2009, su indicazione della ‘casa madre Carige‘, componente riconfermato del Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Savona Spa, negli anni caratterizzati dalle inchieste sui crediti facili e sofferenze nei confronti di alcuni big nostrani, come Andrea Nucera che, dopo l’inchiesta sulla lottizzazione abusiva (presunta ed in attesa di sentenza) di Ceriale (affaire T 1, 8 palazzi), entrò in crisi con il mondo della Finanza: 8 gli istituti di credito con cui operava e fino a quel momento la Banca d’Italia non aveva riscontrato alcuna anomalia. Vazio dal 2006 membro della vigilanza di Carisa Spa.
Vazio, uno dei cinque eletti alla Camera della provincia di Savona. C’è chi ricorda che deputati e senatori, per molti anni della Prima Repubblica, curavano con solerzia e scrupolo il ‘ collegio elettorale ‘ , spesso senza distinzione di appartenenza. Nella varie cittadine ed in alcune realtà dell’entroterra, funzionava un ufficio dove un giorno prestabilito (il sabato o di lunedi) ricevevano i cittadini elettori. Pratiche più disparate, anche raccomandazioni, segnalazioniali. Dalla ricerca di un posto di lavoro per il figlio, la figlia, un nipote, alla ricerca di un contributo, un finanziamento, fino a pratiche burocratiche più complesse. Era clientelismo elettorale, secondo i detrattori, forse sarebbe meglio indicarlo a anello di congiunzione, dove si riusciva a misurare il polso, a fotografare la realtà, iniziando proprio dall’ascolto. Oggi l’abisso tra politica e cittadino ha raggiunto i livelli massimi. Che si traduce nel sempre più diffuso astensionismo dalla urne.
Nel suo curriculum parlamentare, l’albenganese avvocato Vazio, può fregiarsi di essere stato chiamato a far parte, dal 7 maggio 2013, del Comitato Parlamentare per i Procedimenti d’accusa, della II Commissione Giustizia e della Giunta per le Autorizzazioni. In questo ruolo, spesso delicatissimo, a seconda dei casi e dei personaggi, l’on Vazio è stato relatore sulla concessione alla richiesta di arresto nei confronti del deputato e collega di partito Francantonio Genovese. Autorizzata la richiesta di arresto con 371 si, 39 no e 13 astenuti con voto palese (prima volta nella storia della Camera).
Per chi coltiva la passione della rassegna stampa – archivio, il 24 luglio 1996, quasi 20 anni or sono, Il Secolo XIX – Savona, titola 5 colonne “Avvocato sotto inchiesta. Franco Vazio è accusato di abuso d’ufficio. Interrogato per tre ore il capogruppo di Viveri”. A firmare il servizio di cronaca Roberto Sangalli. Si dava notizia che Vazio era entrato ufficialmente nell’inchiesta che portò in carcere Angelo Viveri ed altre 12 persone, con uno spettacolare blitz destinato agli annali storici di Albenga. Elicottero, città in stato d’assedio. Dopo l’interrogatorio di Vazio davanti al magistrato inquirente Alberto Landolfi, il difensore avv. Donato Cangiano commentava: ” Più che un interrogatorio è stato un dialogo leale e sereno con un magistrato obiettivo. Il che ha consentito a Vazio di respingere ogni accusa con grande calore”. “Ho l’impressione che l’avvocato Vazio stia pagando per la sua passione e per la sua dedizione alla vita politica. Probabilmente se avesse fatto solo il consigliere contro di lui non ci sarebbe nulla; ma essendo anche capogruppo doveva partecipare alle riunioni di giunta assieme agli assessori.”. Il ‘maestro’ del foro concludeva: ” Vazio è giovane, generoso e dedica tutto se stesso al mandato ricevuto dagli elettori; è stato coinvolto nel sospetto ma credo che questa ombra sia già stata allontanata. Sono fermamente convinto della sua innocenza e onestà”. La richiesta di rinvio a giudizio, a pagina 33, recitava: “…Vazio Franco imputato in corso… ” (sub 8, al fine di procurare a Vio Piero un ingiusto vantaggio patrimoniale….attraverso la EGGES Spa e la ditta Cerruti Spa che effettuava lavori edili per conto di Vio)…da ultimo esercitando pressioni nei confronti del responsabile dell’Ufficio tecnico comunale, Granata Sandra, affinchè intervenisse nei confronti di Berriolo Luigi, appartenente alla sezione PG della Procura Circondariale della locale pretura che stava svolgendo attività di indagine in relazione alla dita Egges Spa per convincerlo a sottoporre a sequestro l’area pertinente a quest’ultima, in Albenga il 7 maggio 1996″.
Il ‘re rosso’, Angioletto, pochi lo sanno, che alla fin fine ha lasciato alla vedova solo una piccola pensione che gli spettava da consigliere regionale, ha spento il motore dell’esistenza terrena il 30 settembre 2003.
L’indagato Vazio fu prosciolto, come per gran parte degli imputati e non eravamo su ‘Scherzi a parte’. Leggi, ai fini storici la lettera che scrisse un dignitoso e gentiluomo Gianluigi (Iggi) Viveri il 24 luglio 1996. Peccato che gli albenganesi di ieri e le giovani generazioni di oggi non abbiano fatto nulla, o abbastanza, affinché Iggi non fosse rottamato, al di là delle sue idee politiche, mettesse a frutto lo straordinario bagaglio socio-culturale e urbanistico: quale futuro per Albenga, senza commistioni, conflitti di interesse, all’insegna del bene comune che, ad esempio, sta cercando di rivalorizzare, da Roma, papa Francesco e da Albenga il vescovo coadiutore Guglielmo Borghetti. Cambiare si deve e si può, dalla Chiesa alla politica. Coinvolgendo il mondo giovanile, avvicinandolo, cercandolo, affidando loro delle responsabilità.
TIRO DI TACCO
LA LETTERA APERTA CHE SCRISSE IL FRATELLO IGGI VIVERI: “NON C’E’ SOLO LA LEGA NORD, LA LEGA DEGLI AFFARI E DEL CEMENTO, ESISTE LA BASSA LEGA TRASVERSALE E TUTTA ALBENGANESE”. DOPO 20 ANNI COSA E’ CAMBIATO ? SPERIAMO CHE IGGI ABBIA ANCORA LA FORZA DI PARLARE, TESTIMONIARE.