I media locali autorevoli ed informati hanno sorvolato. Hanno altri temi più importanti per gli affezionati lettori loanesi. Allora piccola sintesi solo per trucioli.it. Non è notizia che una cittadina- contribuente, non anonima, segnali al Comune per iscritto che l’impianto di pubblica illuminazione di piazza Escrivà (fondatore di Comunione e Liberazione, inaugurata in pompa magna dall’ex sindaco Vaccarezza, presente il vescovo Oliveri), sia stato realizzato, ma non a norma (?), a scomputo di oneri di urbanizzazione. Chiamato in causa l’affermato imprenditore Franco Fresia di Ceriale con un importante progetto agli ex cantieri Solimano di Savona e 8 prime pagine sul Secolo XIX – Savona. Domanda: chi doveva controllare, lo ‘ha fatto ? Ha denunciato ?E ancora, sulla piazza, spaccio di droga continuo, vasche pericolose perchè al buio, schiamazzi, minacce, rifiuti.
La lettera a firma della dr. Luisella Riva, origini a Balestrino, è una fotografia disarmante, o forse per altri nulla di inquietante e da situazione sotto controllo. Pensiamo un momentino ai leghisti presenti nel governo di Loano. Osservare in tivù i loro leader nazionali: distribuisco gratis ricetta di ordine, legalità, efficienza, sempre dalla parte dei cittadini onesti o vittime di Roma ladrona. A Loano la comunità politica pullula di coraggiosi ? Con il coraggio di esporsi. Non è detto per criticare se tutto va bene, almeno per testimoniare una società più giusta, meno egoista, più sensibile alla qualità della vita, al rispetto delle radici degli antenati.
Nel caso sollevato da Luisella Rava quante voci di solidarietà ed incoraggiamento ? Non chiedeva privilegi, favori, ma poter vivere seconde le buone norme di civiltà. Non è un mistero, o forse siamo illusi, che un’informazione libera è prima di tutto scomoda, a destra come a sinistra in una realtà che certo non avrebbero mai voluto i padri della Patria. Quanti sono, a Loano, gli allergici o col nasino all’insù, alle prese con le difese dell’orticello. Non parliamo di parassiti. E l’educazione – messaggio che lasciamo ai giovani ? Ben vengano allora – chi ha qualcosa da dire risponda, se il caso quereli per diffamazione – lettere – fotografie di Loano descritta nel terzo secolo dopo Cristo. Nel bene e nel male. Camminino per strada, ma a testa alta quanti hanno pubbliche responsabilità. Confidino pure alle mogli, ai figli, ai parenti, di essere vittime di malevoli, di qualunquisti e forse invidiosi della posizione che occupano a palazzo Doria. C’è da scommettere, con la promozione in tasca alla prossima tornata elettorale. E come non ringraziare i demiurghi dell’opposizione: medici, avvocati, commercianti, dipendenti pubblici e privati, portatori del motto ‘uniti si vince‘. I moderati che non sono proprio gli ultimi, hanno un posto prenotato in Paradiso. Tutto sommato arrabbiarsi non vale la pena, meglio brindare a lunga vita dopo una cura a suon di trippe.
IL DOCUMENTO CHE SI PUO’ LEGGERE SUL SITO INTERNET DEL COMUNE DI LOANO
Inviato: martedì 23 giugno 2015 13:01 Oggetto: Oggetto: punti luce Giardino Escrivà; degrado; vigilanza su rispetto di alcune norme del Regolamento di Polizia Urbana. Spettabili Sindaco sindaco@comuneloano.it , Comandante VV.UU. comando@comuneloano.it, Ufficio Tecnico ambiente@comuneloano.it, Assessori zaccaria@comuneloano.it, lettieri@comuneloano.it, tassara@comuneloano.it, burastero@comuneloano.it, averame@comuneloano.it . Consiglieri di opposizione bogo1954@libero.it margi90@libero.it elisabetta@studiogarassini.it giulia.tassara@alice.it francomeceti@gmail.com URP urp@comuneloano.it p.c. Comitato civico loanese per la tutela del centro storico/avv. Stefano Carrara.
Buon giorno. La scorsa estate segnalai all’URP e all’Ufficio Tecnico che, essendo quasi tutti i punti luce nel Giardino Escrivà spenti, l’area era immersa nel buio pressoché totale, a discapito di chi volesse transitare o sostarvi con intenzioni ricreative e a favore di chi invece vi si installa ormai abitualmente per attività meno edificanti, tra le quali anche il consumo e lo spaccio di droghe. Fui invitata a telefonare direttamente io (!) ad Enel Sole; al numero 800901050 l’operatrice Maria Francesca mi chiese di rivolgermi alla ditta Romei di Albenga, subappaltatrice del servizio: così feci, ricevetti la promessa che sarei stata ricontattata e finalmente il 14 ottobre un incaricato della stessa mi telefonò per sapere (da me!) quali fossero le zone buie; mi spiegò poi che in un passato non meglio definito fu eseguita una riparazione ma che, trattandosi nel caso attuale di led bruciati in un impianto non eseguito dalla Romei, quindi non sostituibili direttamente (no comment), la ditta dovette presentare un preventivo a codesta Amministrazione. Tralasciando per ora i dubbi che mi sono sorti circa l’oculatezza di un appalto ad Enel Sole che non prevede, a quanto pare, la manutenzione immediata e diretta anche degli impianti preesistenti (se devo dar credito a quanto riferito dalla ditta Romei), mi chiedo quali sono i tempi tecnici per approvare la sostituzione di qualche lampadina, quale difficoltà potrà mai presentare una pratica così banale. Ora mi rivolgo a voi perché ormai da quasi un anno il giardino è al buio; il problema non è stato risolto nonostante si verifichi in pieno centro cittadino e nonostante, soprattutto, i ben noti problemi di sicurezza e di disturbo della quiete, anche questi evidentemente trascurati perché con il sopraggiungere della bella stagione si sta ripetendo il copione delle scorse estati.
Colgo l’occasione per segnalare lo stato di degrado in cui versa il Giardino Escrivà. Impianto elettrico. L’impianto elettrico, ormai fatiscente, realizzato dalla ditta Fresia con tubi metallici e luci e fili a vista, non è a norma. Chi l’ha eseguito come opera di urbanizzazione ha risparmiato e nessuno ha controllato? Vasca ornamentale. Non è certo un biglietto da visita nei confronti dei turisti e non solo: manca un adeguato impianto di purificazione delle acque per cui sei giorni su sette l’acqua è verde, piena di alghe e perciò richiede una continua (quindi onerosa) manutenzione: gli operai del Comune sono obbligati a svuotarla ed a provare a pulirla quasi quotidianamente con ovvi costi per la collettività laddove si deve, ancor oggi, imporre al privato di intervenire sull’opera stessa nella sua integralità per renderla dovutamente e continuativamente efficiente. Verde pubblico e arredo urbano. Le panchine sono imbrattate; le piante messe a dimora incolte e trascurate e l’erba lasciata alle cure di madre natura per cui prevalgono le specie infestanti. Il giardino, tra l’altro, non rispecchia affatto le meravigliose prospettive propinate alla cittadinanza anni fa, di cui conservo copia sia per la parte floricola sia per quella faunistica (fu previsto persino l’inserimento di scoiattoli!):600MB di progetti presentati dalla ditta Fresia al Comune al fine di poter ottenere la concessione per la “speculazione edilizia”, ivi incluso l’uso del sottosuolo pubblico (ben oltre il mappale privato) per la realizzazione di box di consistente valore economico. Il privato ha certamente realizzato profitti considerevoli, mentre il Comune ha ricevuto un’opera mal realizzata con oneri di manutenzione continui, gravosi e inattuati. Sicurezza e rispetto del Regolamento di Polizia Urbana. L’area è sede ormai consolidata di bande di ragazze e ragazzi urlanti molti dei quali non solo violano le norme di cui agli articoli 18, 19 e 20 del Regolamento di Polizia Urbana ma anche consumano droghe e, nelle ore serali e notturne, col favore del buio totale (vedi sopra), spacciano.
La scorsa estate è stata imbrattata la facciata della casa in cui abito, frantumato il vetro del portone condominiale con una grossa pietra (è tutto documentato perché sono intervenuti i Carabinieri). Un esempio recentissimo: la sera del 18 giugno, mentre ero sola in casa intorno alle 20,50 ho chiamato il 112 perché qualcuno ha suonato il citofono in modo insistente e, quando ho risposto, urlava bestemmie irripetibili, manifestamente sotto l’influsso di alcool e/o droghe; mi sono subito affacciata alla finestra e ho visto che si trattava di uno degli occupanti serali del Giardino Escrivà: già da un paio d’ore stazionavano sotto il gazebo fumando (non solo sigarette, come al solito), bevendo ed esplodendo in improvvise ed inquietanti grida belluine. Di giorno manca un controllo assiduo: mai passa un Vigile urbano, mai vengono chiesti i documenti agli individui più turbolenti, mai vengono sanzionate le violazioni (uso di monopattini, danneggiamenti, uso di apparecchi radio ad alto volume, bagni nella vasca, assembramenti rumorosi, sit in sulla sede stradale verso Campo Cadorna: solo per citarne alcuni). Occorre sempre richiedere esplicitamente l’intervento delle forze dell’ordine e purtroppo dal tardo pomeriggio è inutile perché non compare nemmeno almeno un agente di guardia per incidenti ed emergenze. Ricordo il contenuto dell’articolo 20 del Regolamento di Polizia Urbana in tema di «atti contrari alla nettezza del pubblico suolo, al decoro urbano ed alla moralità»: «È vietato in tutto il territorio comunale lo stazionamento e l’assembramento rumoroso di persone, intendendosi come tale la contemporanea presenza di più persone con comportamenti che risultano non consoni al decoro dell’ambiente [siamo una cittadina turistica, per di più. NdR] ed alla pubblica decenza, ovvero arrecano disturbo alla quiete pubblica e/o generano senso di insicurezza, oltre che limitare la normale fruibilità degli spazi pubblici e privati da parte dei cittadini».
Durante il Consiglio Comunale tenutosi il 29 novembre e proseguito il 3 dicembre 2014 il sindaco dottor Pignocca invitò testualmente, con una marcata sfumatura di rimprovero, noi cittadini a “guardare Loano dall’alto”: con questa mia io, invece, invito a guardare Loano, almeno qualche volta, anche dal basso, dal livello in cui viviamo noi contribuenti e giustamente mugugnanti. Mi rivolgo anche al comandante dottor Soro perché leggo sul sito del Comune che “la polizia amministrativa mira alla tutela dei centri abitati ed è destinata a tutelare i beni dell’ente”, nonché “ raccoglie reclami e segnalazioni del pubblico anche quelli inerenti ai guasti dell’acqua potabile, civica fognatura, gas e illuminazione pubblica”; per di più, in questo caso, il guasto comporta conseguenze per la sicurezza dei cittadini: si trova al buio la piscina, con rischio di cadute di bambini, e si trovano al buio il gazebo e diversi angoli in cui, come più volte segnalato alle forze dell’ordine, si radunano, indisturbati ma molto disturbanti, gruppi dediti ad attività non sempre legali, come sopra più specificatamente scritto. Vi ringrazio per l’attenzione e vi auguro buon lavoro. dott.ssa Luisella Rava