Trucioli

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Nonno Giovanni Debenedetti riabilitato combattente, ma pacifista a 39 anni


La potenza dell’amicizia… ma non solo.

Il vecchio notaio Hervé Montpellier, socio del nonno Giovanni, era un tipo coriaceo e battagliero; aveva incaricato un cugino generale, che viveva a Milano, di adoperarsi per chiedere allo Stato Maggiore Militare il reintegro nel grado di ufficiale per il suo protetto, il dr. Giovanni Debenedetti, mio beneamato nonno materno, “che aveva valorosamente combattuto al fronte ed era stato trattato assai ingiustamente”.

Venne avviata l’istruttoria dalla Procura Militare e si scopersero nel libro giornale redatto dal comandante del nonno in prima linea, gli elogi per l’ex-ufficiale Debenedettiche in più azioni salvò i compagni combattenti e si comportò con esemplare disciplina, nonostante la sua pesante punizione”.

Con queste premesse da fonte militare e con la memoria difensiva preparata dal dr. Montpellier, integrata do viziosamente da tre avvocati milanesi, il Tribunale Militare Regionale di Guerra di Milano emise sentenza favorevole al reintegro nel grado di ufficiale e concesse anche una medaglia al valore per Giovanni Debenedetti.

Il nonno non ne volle più sapere di questioni militari e non si recò neppure a ritirare la medaglia che gli venne in seguito spedita presso lo studio notarile, così come la sentenza riabilitativa.

In più decise di scogliere la società con il notaio Montpellier e scrisse la sua lettera di dimissioni che il socio prese in consegna, ma tenne in cassaforte, fiducioso che il nonno Giovanni ci avrebbe ripensato.

Il “notaio dimissionario” Giovanni Debenedetti, divenuto pacifista convinto sulla soglia dei 39 anni, andò a Ginevra nella sede della Società delle nazioni, appena costituita a Versailles nel 1919, il 15 novembre 1920, quando si tenne l’Assemblea Generale.

In quella occasione incontrò i rappresentanti italiani e fece una donazione consistente, iscrivendosi come socio sostenitore, con l’intento di contribuire, nel suo piccolo, in qualche modo al disarmo e alla pace tra i popoli secondo i dettati della Società.

La Società delle Nazioni nasceva dunque per evitare qualsiasi nuovo scontro armato, in qualsiasi parte del pianeta. In particolare, gli scopi fondamentali dell’organizzazione erano il controllo globale degli armamenti, l’incentivazione del benessere e della qualità della vita, la prevenzione delle guerre e la gestione diplomatica delle possibili diatribe fra Stati.

In quel viaggio bellissimo e nobilissimo nonno Giovanni si incontrò pure con il vecchio amico Franz Kafka, al quale aveva scritto per tempo la sua intenzione di recarsi a Ginevra, che vi giunse accompagnato dalla bella fidanzata Milena.

 Bruno Chiarlone Debenedetti


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B. Chiarlone

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