Dopo aver condizionato, in modo vergognoso, un Concorso di Idee per la Savona di Ponente mi attendo, dal nostro urbatetto, una qualche brillante idea anche per il Levante.
Non mi stupire infatti che, su iniziativa dello stesso, si procedesse all’interramento ed il tombamento di tutta l’insenatura del Miramare, sino all’ex pontile di sbarco del carbone e la sistemazione in quest’area di capannoni industriali.
Non risponde ad alcun criterio urbanistico serio la realizzazione dei capannoni lungo la linea di costa che conduce da Savona ad Albisola e che dovrebbe costituire uno dei fattori di attrattiva di una Savona turistica; i capannoni, se necessari, sull’esempio dei cantieri Azimut e Wally che si sono trasferiti,con buona funzionalità sul lato est della darsena ottocentesca, possono avere collocazione in qualunque altra area del porto, oggi sottoutilizzata.
L’insenatura marittima di Miramare potrebbe essere recuperata nella sua originaria integrità; non va infatti dimenticato che qui, nel XIX secolo, furono realizzati i primi stabilimenti balneari di Savona.
L’attuale porticciolo ospita circa 150 imbarcazioni; togliendo l’ingombro delle Funivie e provvedendo ad un ampliamento fino alla Torretta, si può arrivare ad avere un bacino con oltre 450 posti barca, realizzando così il 70% di quanto previsto per il porticciolo della Margonara, senza occupare preziosi metri di costa e senza riempire il mare con una nuova diga foranea.
Una buona progettazione, se non condizionata dai signori di palazzo Sisto IV,potrebbe recuperare il volume del silo del carbone (la maglia quadrata dei pilastri lascia una luce libera di 6 m) trasformandolo in porto secco cioè deposito per barche di piccola dimensione, da insilare con mezzi meccanici (alcuni esempi sono operanti in Francia e USA): una prima analisi fa valutare in circa 150 le barche così ospitabili, destinate ad una nautica più popolare.
Il porticciolo sarebbe collocato in uno dei punti più interessanti della nostra costa, integrato su un’area già servita e potrebbe essere collegato,in modo efficace in un progetto turistico/ricettivo complessivo, con l’ex-albergo Miramare ed il quattrocentesco complesso monumentale della chiesa e del convento di S. Giacomo
L’ex-albergo Miramare, importante testimonianza di stile liberty, oggi abbandonato sopra la caletta, potrebbe tornare ad essere un luogo di ospitalità qualificata, con uno scalo a mare a pochi metri di distanza.
In ultimo non va dimenticato che nella zona è previsto uno svincolo dell’Aurelia bis e,se correttamente studiato e progettato, non si avrebbero aggravi sui flussi di traffico a servizio del porticciolo.
Ora mi aspetto un concorso di idee,con una Commissione ad hoc, sul come fare….la punta alle matite.
Carlo Maineri