Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Ceriale addio al massone gentiluomo, ma il presidente’ Amici di Peagna ‘si vergogna ?


Ha scelto il giornale on line “Savona News” (Sanremo News, Cuneo News) bandiera dell’informazione locale (ora cooperativa) per ricordare un ‘ libero muratore’ della ‘fratellanza massonica’. Iniziativa del dr. Stefano Roascio che ha scritto un brillante ritratto – ricordo del dr. Gian Carlo Ascoli, ex dirigente di banca, per anni una delle anime, seppur schive, dell’Associazione Amici di Peagna, benemerito scrittore di due libri su Ceriale e appartenente alla famiglia del tenente Alfredo Ascoli, decorato al valore militare, con una via dedicata. Ci eravamo occupati dell’Associazione nel 2014 con il ‘caso don Gerini parroco dimissionato‘. Leggi il paragrafo caso don Gerini e ‘Amici di Peagna’ cercasi….

Stefano Roascio, presidente Associazione Amici di Peagna, il sindaco Ennio Fazio e il tesoriere mons. Fiorenzo Gerini

IL TESTO DELL’ARTICOLO DI SAVONA NEWS – Il Presidente Stefano Roascio afferma: “con la scomparsa di Giancarlo io perdo un amico sincero e generoso e noi tutti perdiamo un punto di riferimento non solo per la nostra associazione, ma per tutto il territorio. Il lavoro di Guiancarlo, svolto spesso dietro le quinte, senza clamori, ma con estrema determinazione e altrettanta competenza, ha per anni consentito che gli Amidi di Peagna potessero organizzare le serate e le manifestazioni per le quali siamo noti in tutta la Regione. Giancarlo era un uomo vigoroso e instancabile, estremamente generoso soprattutto verso i giovani e, dietro tratti esteriormente piuttosto severi, nascondeva una inaspettata mitezza e lealtà che ne faceva davvero una persona di grande umanità, a cui potere affidare, con fiducia, qualsiasi incombenza. Ha messo per anni al servizio dell’Associazione la sua solida formazione economica e manageriale e, praticamente quotidianamente, si occupava della segreteria senza nulla pretendere e volere se non il corretto funzionamento della macchina amministrativa e organizzativa. Si deve a Giancarlo anche la creazione della rivista Anthia che oggi, con il nostro lavoro e quello del direttore Carpi, ha assunto i connotati di una rivista culturale regionale completa e di qualità; Giancarlo ne era il capo redattore e era lui che ci dava i tempi, organizzava il menabò, seguiva tutte le fasi della redazione e della distribuzione. Questa estate, sul palco dell’auditorium, aveva partecipato ad una serata con il suo “Un prezzo troppo oneroso”, il volume, frutto di una ricerca personale approfondita, sulla storia dei cerialesi nella prima guerra mondiale che aveva stampato a proprie spese e distribuiva con offerta a favore dell’Associazione. Lui, persona schiva e riservata, aveva fatto forse fatica a salire sul palco, ma si era subito sentito a proprio agio, parlando con i presenti di argomenti per i quali aveva una solidissima preparazione storica. Proprio 

in quella occasione lo premiai “per la carriera”, regalando a nome di tutto il Direttivo, un bel bozzetto di Luzzati, in cui un gruppo di giovani amici seguiva le pietruzze di un Pollicino che tracciava la strada, impendendo di perdersi. Ecco per noi, soprattutto per noi giovani, Giancarlo Ascoli è stato il nostro personale Pollicino, che ci ha indicato il percorso da seguire a viso aperto, con generosa abnegazione e lealtà. Ho detto che Giancarlo è stata una delle anime dell’Associazione, ecco l’anima non muore e siamo sicuri che quanto ha fatto in vita e la sua presenza, ormai in forme differenti, non ci abbandonerà e continuerà a sostenerci. Tutto il Direttivo, i soci e il Presidente Onorario Francesco Gallea, si uniscono con commozione al suo ricordo“. 

LA LOGGIA MASSONICA LE PALME 

Non scriviamo nulla di inedito per chi ha seguito le vicende che interessarono la cronaca del Secolo XIX già nel maggio 1985. Ma anche documenti della Procura della Repubblica relativi all’inchiesta Teardo e C. alla quale diede una svolta, nel 1983, quale giudice istruttore capo Francantonio Granero, oggi procuratore della Repubblica a Savona. Il primo a disporre  la perquisizione di logge, a Savona e provincia,  mandando a giudizio 7 ‘massoni’ che erano dipendenti pubblici (Provincia di Savona e Comune) fu l’allora giovane sostituto procuratore Filippo Maffeo, poi pretore ad Albenga, sostituto procuratore a Imperia, quindi in Toscana, ora al tribunale civile di Savona. Nella loggia Le Palme, con sede a Loano,  quindi denominata Phoenix, fondata dal compianto Mario Condorelli, risultavano iscritti anche i cerialesi Giancarlo Ascoli, funzionario di banca, Giovanni Cerruti , geometra e imprenditore edile, che diventerà sindaco; con loro  Alberto Galati, imprenditore di Pietra Ligure, con interessi pure a Ceriale, dove ha svolto un ruolo (PLI) e di pubblico amministratore. A Ceriale, per la cronaca, aveva esordito una loggia della Camea, emanazione Sicilia, Santa Margherita Ligure, con ‘fratelli’ avvocati, giornalisti, primari, uomini d’affari. A Peagna, per un breve periodo, in locali del vecchio paese si ritrovavano alcuni massoni che abbandonarono precipitosamente la sede a seguito di una soffiata. C’è da aggiungere che in quegli anni, ad Andora, soggiornava il generale Ennio Battelli, gran maestro del Grande Oriente d’Italia, l’obbedienza più numerosa e in provincia di Savona aveva un illustre rappresentante, l’avvocato Renzo Brunetti, classe 1931; fece parte del ‘tribunale massonico’ che processò il ‘deviato’ Licio Gelli, vivente. Risale appunto a quel periodo travagliato la lettera ‘personale’, a firma del Gran Maestro Battelli, inviata a ‘fratelli’ del ponente ligure, causa scandali ed inchieste giudiziarie, articoli del Secolo XIX a firma di Luciano Corrado. I fratelli del benemerito Giancarlo Ascoli sono Giorgio e Pino, uno impiegato di banca, l’altro dipendente all’anagrafe del Comune di Ceriale e pensionato.

 

LA MORTE DI DORINA LA SECONDA GENERAZIONE DEI VALGIRALDO CHE ABITAVANO NEL TUGURIO DI PAVERNE A PEAGNA

Non c’è da meravigliarsi se è passato inosservato, soprattutto nella comunità di Ceriale e Peagna, un altro manifeste funebre, con tanto di funerali. La morte Dorina Valgiraldo, 87 anni, seconda generazione che aveva abitato nel vecchio insediamento di località Paverne. Prima di lei si erano spenti il fratello Aldo (mitico fabbro solito camminare scalzo in qualsiasi condizione), le sorelle Elvira e Pia, ultimogenita. I loro genitori arrivarono a Peagna dopo la prima grande guerra. Il papà era Pinottu, originario di Torre di Mondovì, figlio ‘segreto’ di un sacerdote, dunque orfanello; la mamma Carlotta, “Carluttin’. La coppia si trasferì poi in una casetta nella zona della Campore continuando l’attività agricola, mentre l’abitato, in parte ruderi, di Paverne, con annessa proprietà agricola, fu acquistata dall'”Africano”, abitava ad Albenga. Ha ereditato il figlio dipendente di banca, oggi la gestione è affidata alla terza generazione che frequenta il mercatino di piazza del Popolo.

Dorina andò ad abitare nella città ingauna negli anni ’60, mettendo al mondo il primogenito Giulio Valgiraldo, diventato negli anni un importante produttore agricolo, con serre all’avanguardia. Dopo gli ortaggi la produzione di fiori in vaso (stelle di Natale, ortensie, gerani, margherite), una figlia è vigile urbano.  Il secondogenito è Ivo Valgiraldo, personaggio assai noto nel mondo agricolo cerilese e della piana. Fu tra i primi ad apprendere e speciliazzarsi nella costruzione di serre tecnologiche, forse l’unico della sua generazione a poter conoscere ed esportare l’ingegno innovativo in Europa, in Asia. Farsi un bagaglio di conoscenze, esperienze. E’ stato per sei anni attivo e tenace presidente della Coldiretti di Ceriale, poi eletto in consiglio comunale (maggioranza) per quasi 5 anni. Non era un conformista o massimalista, non era neppure il consigliere che si allineava al carro dei signor sì. Ha sbattuto la porta prima della fine del mandato, dopo aver messo a nudo un certo andazzo. La città, è risaputo, ne ha pagato le conseguenze.

Dal matrimonio di Dorina sono anche nati Rudy, Augusto, Mariangela, Margherita Mascarucci (abita ad Ovada, gli altri nella piana ingauna). Il cognome Valgiraldo è giunto alla quarta generazione  con Igor, classe 1980, figlio di Ivo e collabora col papà in una attiva azienda che pur in tempi di crisi e recessione, ha cercato di innovarsi, ampliarsi, ad iniziare dalla Peagna dei nonni. E se Igor non avrà un figlio maschio, è un cognome destinato ad estinguersi, non l’unico nella storia locale degli ultimi tre secoli.

Nel 2015 la gloriosa bandiera delle vecchie generazioni, di tradizioni famigliari, e religiose, culinarie e la memoria dei peagnoli, portano il nome di una lucidissima (anche nella cantoria parrocchiale) Delina Costa, classe 1924, di Paolina Nattero, in buona forma e di Cecilia Rosso con qualche problemino di salute. A loro va ammirazione ed un augurale Ad multos annos, grazie. ( L. Cor)

NELLA SVIZZERA ITALIANA DOVE LA MASSONERIA NON SI NASCONDE

Un italo – svizzero che vive nel Canton Ticino  ci ha segnalato – e non è la prima volta – notizie riportate dal più diffuso quotidiano cantonale. “Si desumono note interessanti ed istruttive sui massoni e la massoneria Svizzera. Tutti hanno la possibilità di conoscere  il nome della loggia, la fondazione benefica sostenuta dai massoni, nome e cognome dei maestri venerabili e presidenti. Eloquente la pacifica accettazione dei ‘Fratelli’ da parte della comunità. Alla luce del sole, senza nascondersi o temere di finire sugli organi di informazione. Anche in Italia, in Liguria, nel savonese, nell’imperiese, le logge praticano beneficenza, nelle scuole, negli ospedali, nelle associazioni umanitarie  e culturali…penso a Peagna e non solo….Non si faccia, per favore,di ogni erba un fascio, ma è compito anche dei fratelli abbandonare nei fatti e non solo a parole , una nomea consolidata…“.

 

IL GIURAMENTO MASSONICO DI PIAZZA DEL GESU’ DEL FRATELLO ALBERTO TEARDO

 


L.Corrado

L.Corrado

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