Boccone del prete, Cicchinetta, Carpenduta Ruggine “mai carpendü ‘rzinaint, mela Barò. Salviamo le antiche varietà di mele delle valli del Bormida e scongiuriamo l’estinzione della civiltà contadina. Il progetto ha messo le radici.Tutto è iniziato con la proposta di un anziano di Altare, Angelo Vallebona, che a gennaio del 2011 ci ha contattato proponendoci di cercare di salvare alcune varietà di mele che da oltre un secolo coltivava. Sabato 14 marzo 5° edizione di Mela Day a Cairo Montenotte, in piazza della Vittoria, dalle 9 alle 12 con 2500 piantine. Lo scorso anno le pantine andarono a ruba. C’è un Comune, Malle, che ha nel proprio stemma un melo.
Premessa – Per necessità di sintesi, ci limitiamo a richiamare l’importanza della difesa della biodiversità da sempre sostenuta da Slow Food, del profondo significato che ha nel contesto della necessità che varie specie vegetali non spariscano. Non a caso sul territorio nazionale e non, sono attive varie associazioni nate proprio per la salvaguardia di queste varietà, fra queste l’Associazione amatori mele antiche ma per restare nei nostri paraggi possiamo citare
Le Antiche mele del Piemonte che sono un presidio Slow Food e vengono prodotte in modo biologico e integrato, fanno parte del paniere dei prodotti tipici della provincia di Torino ed i produttori sono fornitori ufficiali delle olimpiadi Torino 2006.
Pensare quindi a recuperare le varietà che da secoli venivano coltivate nelle Valli del Bormida, può essere di stimolo ad avvicinarsi alla nostra Associazione e valorizzare il territorio. L’idea non è nuova ma è stata proposta alla nostra Condotta, segno che la nostra Associazione raccoglie consensi per le iniziative realizzate, nella tutela e nella valorizzazione di un patrimonio genetico preziosissimo che rischia di estinguersi.
Una battaglia condotta in difesa della biodiversità, che offre alle Antiche Mele della nostra valle una nuova opportunità di essere conosciute, apprezzate e ricercate per le loro qualità uniche di sapore e salubrità, è nato così il
MelaDay,
il giorno delle mele antiche
ra giurnò der maire antighe
Il progetto – Tutto è iniziato con la proposta di un anziano di Altare, Angelo Vallebona, che a gennaio del 2011 ci ha contattato proponendoci di cercare di salvare alcune varietà di mele che da oltre un secolo coltivava.
Durante la prima edizione nel 2011 si è partiti grazie all’offerta di “marze” da innesto da parte di Angelo più altri soggetti i quali coltivano queste varietà di mele da decenni.. e da una fornitura di 200 portainnesti franchi (selvatici).
A fianco di queste due condizioni si era aggiunta la disponibilità di alcuni esperti di innesto, a eseguire durante la distribuzione delle piantine, l’innesto .
Considerato che sul nostro territorio esiste il Mercato della Terra di Slow Food, il contesto ideale sarebbe dunque stata una sinergia (peraltro già nei fatti e istituzionale) tra l’attività della Condotta e il Mercato della Terra e fu così che si stabilì che il MelaDay si sarebbe svolto in occasione del Mercato del 2° sabato di Marzo, mese ritenuto ideale sia per l’innesto che per la messa a dimora della piantina..
La seconda edizione nel 2012 ci ha visti raddoppiare il numero dei portainnesti adottando per la prima volta portainnesti MM111 , nel 2012 viene messo a punto il <span“>registro dei melocustodi, con i dati di chi ritira la piantina, ovviamente con l’indicazione della varietà. e dei “donatori di marze”.Le piantine e le marze sono state etichettate con il nome della varietà ( anche in dialetto) potendo contare su alcune importanti collaborazioni, il Prof.Luigi Vallebona esperto di dialetto e il vignettista Garriano ( ideatore del logo)
La terza edizione nel 2013 ci ha visti portare il numero dei portainnesti a 600 sempre adottando portainnesti MM111 , nel 2013 viene implementato il <span“>registro dei melocustodi, con i dati di chi ritira la piantina, ovviamente con l’indicazione della varietà. e dei “donatori di marze”.
Con la quarta edizione del 2014 il progetto assume valenza Regionale entrando a far parte del Progetto integrato “ I frutti ritrovati di antiche terre liguri ”
Il progetto nel suo insieme sviluppa l’idea di una “liguricità” da levante a ponente nell’ottica della creazione di una banca dati delle antiche varietà di piante da frutto valorizzando nel contempo la biodiversità di territori ricchi di storia e fascino . A Gennaio 2014 viene organizzata in collaborazione con il Mercato della Terra di Cairo M.tte la 1° mostra pomologica relativa alle varietà di mele oggetto dei passati MelaDay e in particolare del prossimo che si terrà il secondo sabato di Marzo
La mostra si inserisce in un contesto più ampio di eventi organizzati dal Mercato della Terra in particolare la presentazione del volume “I frutti della memoria”. la mostra pomologica era appunto propedeutica alla preparazione del catalogo e per vedere i frutti di queste antiche varietà di mela.
Per il MelaDay 2014 viene predisposto un primo album-catalogo e la stampa delle schede pomologiche delle varietà.
Il numero dei portainnesti sale a 700 sempre adottando portainnesti MM111 e in parte portainnesti franchi per alcune varietà, a corredo di ogni piantina viene consegnata la relativa scheda pomologica e viene implementato il registro dei melocustodi, con i dati di chi ritira la piantina, ovviamente con l’indicazione della varietà.
Nel 2014.vengono meglio definite le accessioni che risulteranno 18 con oltre 25 varietà. Sempre nel 2014 a Settembre viene riproposta nel contesto della Festa Nazionale del Tartufo a Millesimo la mostra pomologica.
A gennaio 2015 viene organizzata la seconda Mostra Pomologica con le 18 accessioni che saranno proposte al 5° MelaDay del 14 Marzo
<span“>Con il MelaDay 2015 le piantine di antiche varietà di mele distribuite nelle diverse edizioni supereranno le 2500 unità.
Il 5° MelaDay si terrà il prossimo 14 Marzo a Cairo M.tte dalle 9 alle 12 in Piazza della Vittoria.
Al fine di agevolare la scelta delle varietà l’organizzazione ha predisposto una scheda riportante le varietà selezionate. Gli interessati possono segnare a fianco della varietà scelte, il numero di marze oppure le piantine innestate richieste. ( scheda inserita nel sito della Condotta). E ad oggi sono oltre 600 le prenotazioni, e probabilmente come per le scorse edizioni i portainnesti acquistati non saranno sufficienti a soddisfare le richieste.
L’Iniziativa NON è a carattere commerciale ma finalizzata al progetto di salvaguardia della biodiversità delle antiche varietà di mele della Valbormida.
La riscoperta delle antiche varietà di mele e la loro conservazione attraverso lo l’offerta delle marze ( rametti delle piante adulte) – si ricordi che il termine deriva da marzo, il mese più appropriato per gli innesti – si accompagna necessariamente con la valorizzazione dei dialetti, minacciati anch’essi dalla scomparsa, a causa dei processi sempre più avanzati di italianizzazione e di estinzione della civiltà contadina.
Alcune curiosità… le accessioni sono 18 e comprendono oltre 25 varietà ognuna con la loro caratteristica a volte anche solo di terreno e esposizione, è il caso della Cicchinetta di Valasse che è diversa da qualla dell’Eremita e da quella delle Acque..pur essendo tutte nel territorio del Comune di Mallare .
Il nome Cicchinetta in dialetto cichinat: da Cich-, diminutivo di Francesco, come nell’italiano Cecco, Cesco. Alla radice cich- si aggiungono due suffissi, il diminutivo -in, e il vezzeggiativo – at. La presenza di più suffissi, oltre ad aggiungere un ulteriore elemento descrittivo, propone una sfumatura di carattere affettivo. La denominazione per antonomasia fa riferimento al primo scopritore della varietà (lat. inventor), secondo un procedimento già messo in luce da Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia, ad esempio appiana da Appio, scandiana da Scandio, etc. Anche il toponimo di una cascina in località Acque (Mallare) è riferibile alla radice cich- o cesch-.
Che la Valbormida e le antiche varietà di mele intrattengano da sempre un rapporto privilegiato lo dimostra il fatto che uno dei suoi paesi, Mallare, ha nello stemma proprio un melo.
Secondo il Vico, inoltre, Mallare deriverebbe dal latino mallulae, diminutivo di malae, mele ,ancora oggi nei dialetti d’Oltregiogo, ad esempio in altarese, il toponimo è declinato al plurale, er molre, così come nei dialetti liguri costieri, ad esempio nel savonese, e malle. Si osservi peraltro come in tutti i dialetti liguri (cfr. VPL) sia diffusa l’alternanza fra il maschile mai o mei che indica sia il frutto sia l’albero, e il plurale maire, meire, meie, che si riferisce ai soli frutti. E’ infatti opportuno ricordare che dal neutro plurale mela del tardo latino si sviluppò il femminile melam come nome del frutto, mentre il nome dell’albero deriva dal tardo latino melum parallelo del classico malum, entrambi presi dall’attico melon e dal dorico malon .
I MelaDay sono nati proprio sotto l’impulso della famiglia Vallebona di Altare e Luigi figlio di Angelo studioso del dialetto ha contribuito alla stesura delle schede pomologiche.
L’edizione del 2015 vedrà l’inserimento di due nuove varietà, la <span“>Carpenduta Ruggine “mai carpendü ‘rzinaint ” ritrovata da un appassionato nei boschi sulle alture fra Mallare e Pallare (Pastorino Dario) e la <span“>Mela Barò, una antichissima mela di medie dimensioni, con buccia liscia, di colore rosso con sopraccolore giallo; forma ellissoidale schiacciata. La polpa, di colore bianco, è tenera e ha tessitura fine.
Si presta ad essere mangiata soprattutto cruda . Al palato si presenta gradevole , con sapore di banana ; profuma di mela verde anche quando matura.
Questa varietà inedita è stata proposta da una signora di Murialdo , Carla Rubino.
Anche il <span“>Boccone del prete una mela straordinaria che sull’unico melo ancora presente abbiamo raccolto i frutti a gennaio è a rischio di estinzione, fra l’altro è una delle varietà salite sull’ARCA del Gusto di Slow Food, progetto che segnala a livello internazionale i prodotti a rischio di estinzione. Le piantine innestate (prenotate) saranno consegnate in Pack personalizzato dalle 9 alle 12 con qualsiasi condizioni meteo, in quanto le postazioni saranno allocate sotto i gazebo del Mercato della Terra, per chi non ha potuto prenotare potrà scegliere la ” marza” della varietà che vuole, e assistere all’innesto da parte degli addetti.Il tutto fino ad esaurimento dei portainnesti .
Gianpietro Meinero