Lo scandalismo non ci appartiene, né ci appassiona. Testimoni anche di tanti arresti, con imputazioni pure gravi e al dibattimento la ‘verità giudiziaria‘ ha assolto, spesso senza formula dubitativa. Il caso che stiamo affrontando scaturisce da notizie web del 5 febbraio scorso. ‘Azienda sotto inchiesta, a Toirano e Boissano possibile revoca dell’appalto rifiuti. La ditta Eco. Seib srl è finita nel mirino della Procura di Ragusa’. Il 10 febbraio le agenzie di stampa scrivono di 5 arresti, con precedenti per mafia, tra cui 2 netturbini, perchè stavano assumendo con metodi criminosi il controllo della Eco. Seib di Giarratana, esautorando i legittimi titolari. Un passo indietro. Il Comune di Alassio nel 2012, sindaco alla terza legislatura, Roberto Avogadro, approva bando di gara, disciplinare, verbali di affidamento ad una società di imprese, con capogruppo e mandataria Eco.Seib. Il vice segretario generale rogante Andrea Valdisserra, con la dirigente Gabriella Gandino. Controparte per l’ATI: Giusepe Busso, classe 1967, nato a Ragusa, amministratore unico Eco.Seib. Se non è omonimia, risulta sia stato arrestato due volte. Ultima ora: leggi a fondo pagina nota di Calabrò (Ecoin srl). Domenica 15 febbraio La Stampa riporta che Boissano e Toirano hanno inviato lettera di rescissione del contratto. La Eco.Seib può fare controdeduzioni e ricorrere al Tar. Intanto la società (pubblica) ATA di Savona si propone per subentrare.
APPALTO A TOIRANO E BOISSANO – Nel momento in cui scriviamo – giovedì sera 12 febbraio – non abbiamo letto ulteriori notizie. ovvero un seguito alla possibile revoca dell’appalto rifiuti causa un’informativa giunta dalla prefettura di Ragusa. La Regione Liguria, che, in qualità di stazione unica appaltante, aveva svolto la gara di affidamento alla Eco. Seib srl, potrebbe avviare la revoca dell’aggiudicazione. Il giornale on line Ivg.it riportava la dichiarazione congiunta dei sindaci Rita Olivari, architetto e Gianfranca Lionetti, funzionaria statale: “Ovviamente le nostre amministrazioni si sono subito attivate al fine di adottare tutti i provvedimenti di competenza nei confronti dell’impresa con la quale si è sottoscritto regolare contratto di appalto. In ogni caso, in attesa di tutte le verifiche, il servizio proseguirà senza interruzioni….”. In ballo il Tar di Ragusa chiamato a pronunciarsi sulla sospensiva ed annullamento dell’informativa prefettizia di quella provincia. Non abbiamo avuto il tempo per accertare l’iter, date e nomi dei dirigenti comunali, oltre che cariche politico amministrative ricoperte, della gara che interessa Toirano e Boissano. Sarà per il prossimo numero.
L’APPALTO DI ALASSIO – La notizia di quanto accadeva nei due piccoli comuni, ha messo in allerta alcuni ambienti alassini e dintorni legati a ‘fratelli’ non affaristi. Abbiamo così dato la precedenza alla Città del Muretto, premettendo che da una prima lettura degli atti sarebbe ‘estraneo’ al percorso burocratico iniziale, alle scelte ‘politiche’, il governo del sindaco Enzo Canepa, eletto il 26 maggio 2013, nominato dal prefetto il giorno dopo e successivamente scelti gli assessori. Diciamo che il finale è contenuto nella firma e nella pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’esito della gara, copia è stata pubblica in settimana dal blog Alassio 2011 di Gianluigi Canavese al centro di querele annunciate dalla giunta Canepa, ma per altri fatti.
IL CONTRATTO CON TRE FIRME – In 10 pagine il contenuto del ‘contratto per l’affidamento del servizio triennale di raccolta e trasporto di rifiuti solidi urbani e servizi accessori (leggi….). Si da atto della presenza di Demetrio Valdiserra (ora in pensione, con una condanna per reati nell’ambito delle sue funzioni, in attesa del giudizio di appello), della dirigente Gabriella Gandino, originaria di Cairo Montenotte, 47 anni, protagonista nei mesi scorsi di un durissimo scontro con lo stesso sindaco Canepa. Non è il momento per sviscerare come è finita ed il casus belli. Nel testo del ‘rogito’ si recita testualmente: “...la Gambino agisce, in questo atto, per conto e nell’interesse del Comune di Alassio…ai sensi dello statuto comunale…”. Il terzo firmatario, Giuseppe Busso, nato a Raguza, 47 anni, amministratore unico del ditta ECO. S.E.I.B. srl, sede legale a Giarritana, via G. Azzaro 25, ove è domiciliato per la carica… ; si tratta della società capogruppo e mandataria dell’ A.T.I (associazione temporanea di imprese). “. Si premette che il 17 ottobre 2012 (sindaco in carica Avogadro, assessore alla N.U. Luigi Sibelli ndr), sono stati approvati bando di gara, disciplinare, capitolato speciale…per una durata di tre anni, con opzione di rinnovo triennale…“. La base d’asta era di 3 milioni e mezzo di euro, l’aggiudicazione è avvenuta con un ribasso del 13, 76% Iva esclusa. L’importo annuo che il Comune paga è perciò di 3 milioni 18 mila; poco più di 9 milioni per il triennio. Si da atto che con determinazione dirigenziale del 3 luglio 2013 ( da poco più di un mese è in carica la giunta del sindaco Canepa ndr) si è provveduto ad aggiudicare il servizio definitivamente all’ATI, composta da ECO. S.E.I.B. srl. ECOIN srl, I.CO.S. srl…Con altra determinazione del 5 luglio “per contingibili motivazioni, già espresse, si è provveduto all’affidamento provvisorio in via d’urgenza del servizio raccolta rifiuti..”.
CERTIFICATO ANTIMAFIA – Il contratto cita di seguito: “ Questo ente (Comune di Alassio) ha inoltrato la richiesta informativa antimafia inerenti l’appaltatore all’Ufficio del governo di Savona (prefettura).. nell’attesa si è proceduto alla stipula del contratto e relativa comunicazione…”. Seguono una serie di impegni e di clausole tecnico amministrative.
Essendo un blog di volontariato e privo di pubblicità, non seguiamo la prassi di chiedere interviste o dichiarazioni ufficiali per chi ha titolo di rispondere. Ci affidiamo al buon senso e alla buona fede reciproca. Evitiamo dunque commenti, illazioni. Poniamo interrogativi ai quali spesso c’è chi non ritiene di rispondere. Ognuno è libero. Nel caso di Alassio forse merita chiedersi chi, all’epoca della giunta dell’ex senatore leghista Avogadro ( centro sinistra), abbia avuto contatti diretti o indiretti con la ECO. SEIB ed eventualmente con Giuseppe Busso il quale, tra l’altro, sempre che non sia omonimia perfetta, nel 2012, navigando su internet risulta essere presidente del consiglio comunale del paese in cui ha sede la sua ditta. Con l’esperienza maturata da un esponente della caratura di Avogadro, e con la probabile collaborazione dell’assessore competente, possibile che non ci sia posti interrogativi plausibili ? Non aggiungiamo altro, per ora. Da modesti cronisti di strada non abbiamo avuto difficoltà a leggere su Ragusa news (tanto per citare una fonte, ma anche ‘i siciliani’) queste note. “…Giuseppe Busso era già stato arrestato a Modica il 2 luglio 2008 per gli stessi reati, ma anche per peculato nell’ambito dell’operazione Trash condotta dalla Guardia di Finanza di Ragusa…”.
Frase in chiusura di un ‘articolo, dal Comune di Palagonia, in cui si dava conto di un’operazione dei carabinieri con 4 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip di Caltagirone nei confronti di 2 funzionari pubblici dell’Ufficio tecnico e 2 imprenditori di Catania e Ragusa…. Giuseppe Busso, 42 anni all’epoca e Ciro Riccardo Squadrito, 45 anni. L’indagine riguardava l’affidamento ed il servizio raccolta rifiuti del Comune di Palagonia, nel periodo 2004- 2008. I reati: abuso d’ufficio, falsità materiale in atti pubblici commessa da pubblici ufficiali, concorso in truffa ai danni dello Stato.
Si è letto nel contratto del Comune di Alassio che nell’associazione d’impresa è inclusa la ECOIN Srl, procuratore Gaspare Calabrò. E qui ci imbattiamo in un’altra sorpresa. Dal sito ‘telecrass’ e dalla rassegna stampa siciliana emerge che al processo dell’antimafia denominato ‘Marna‘ – la pietra bianca di Scala dei Turchi, un’area dove imperversano da anni gli arresti – risulta “collaborare l’imprenditore della nettezza urbana Gaspare Calabrò che avrebbe pagato nelle mani di Francesco Gucciardo, 31 anni, ex consigliere comunale ed imprenditore di Realmonte, oltre 2 mila euro l’anno, in totale 15 mila euro tra il 2004 e 2007…soldi destinati alla famiglia mafiosa di Porto Empedocle, Realmonte e Siculiana, capeggiata da Gerlandino Messina...”. Poche notizie, invece, per la terza associata: Icos srl di cui risulterebbe amministratore Maria Marrale.
LA ECO.SEIB SRL VITTIMA – Emerge dalla rassegna stampa, oltre i recentissimi in cui Giuseppe Busso sarebbe vittima, una vicenda siciliana riguardante il Comune di Sicli, qui due consiglieri del Pd si erano adoperati con un’interrogazione per sapere perchè non venivano pagate fatture arretrate alla ditta che aveva in appalto il servizio raccolta rifiuti. In particolare leggiamo: «Non è una denuncia, ma una semplice comunicazione per come si è operato su conteggi e scioperi – spiega Giuseppe Busso di Ecoseib -; ho deciso di inviare anche al Prefetto ed ai carabinieri per opportuna conoscenza la stessa nota che ho fatto pervenire al Comune. Mi trovo a dover affrontare la delicata questione legata ai dipendenti che chiedono il pagamento delle loro spettanze ed il Comune che deve accreditare le somme. E ci vado nel mezzo io, titolare della ditta. Nei giorni scorsi, comunque, si sono già incontrati il legale del Comune, i miei legali ed il direttore amministrativo della mia ditta ed hanno chiarito molte cose. Torno a ripetere non è stato un esposto-denuncia, solo una comunicazione al sindaco che ho voluto mandare anche, per conoscenza, al Prefetto ed ai carabinieri».
Anche la Riviera Savonese – dopo le tempeste di Ventimiglia, Bordighera, Ospedaletti, Diano Marina, Porto di Imperia, con alti e bassi, condanne ed assoluzioni, sequestri e dissequestri, querele – è finita per metabolizzare il malaffare di stampo mafioso ? Ammesso che sia la maggioranza e non la minoranza di cittadini colpiti da assuefazione. Prima si spazza via l’ombra…ad iniziare dall’intervento urgente di prefettura, Regione, comuni. La magistratura da tempo da sta lavorando.
Luciano Corrado
LETTERA DI GASPARE CALABRO’ (Ecoin.srl): ” Ci siamo costituiti parte civile…”.
Ho letto l’articolo “Ex detenuti siciliani vincono appalti ad Alassio, Toirano e Boissano” pubblicato sul suo blog trucioli.it, il 12/02/15, a firma di Luciano Corrado e per opportuna conoscenza volevo precisare quanto segue:
1) il sottoscritto, nel processo antimafia denominato “Marna”, si è costituito parte civile;
2) La società ECOIN SRL, impresa mandante nell’associazione temporanea di imprese che si è aggiudicata l’appalto del servizio di igiene urbana nei comuni di Alassio, Boissano e Toirano, e di cui il sottoscritto è procuratore, dal 17/07/2014 è iscritta con prot. n. 28342 nella “White List”, ossia nell’elenco dei fornitori, prestatori di servizi ed esecutori non soggetti al tentativo di infiltrazione mafiosa”, della Prefettura di Agrigento.
Ad ogni buon fine si allega copia della succitata iscrizione.
Cordialmente, Gaspare Calabrò
L’ARTICOLO STAMPA DELLA DISDETTA DEL 15 FEBBRAIO
COME LA STAMPA RIVIERA AVEVA DATO LA NOTIZIA DELL’APPALTO DA 9 MILIONI DI EURO