COM’E’ TRISTE SAVONA…
Doveva
finire così
chissà
se c’è speranza
ancora
a risvegliare
l’orgoglio
di un tempo passato
con i cittadini corsari
e le donne coraggiose
oggi
è malinconica
la città
il capo ha reclinato
e come sposa
infelice
si è abbandonata
al pianto
nel piazzale rubato
della vecchia Stazione
c’è odore greve
di benzina
nei banchi del mercato
del lunedì
è triste il Teatro
ancor più triste
nel grigio
della piazza
chissà
com’è scazzato
Gabriello Chiabrera
è un segno
nero
di lutto
quel graffio
nero
al cuore stanco
di palazzo
Santa Chiara
non
c’è luce nel sagrato
del Duomo
oscurato dal cubo
delle scuole
si odono lontani
i rintocchi
delle campane
nella Darsena
i gabbiani
hanno smarrito
il volo
le vele delle barche
non hanno vento
si afflosciano
i sogni e le avventure
palazzi & palazzacci
cemento & acciaio
affogano nel mare
della politica degli affari
si abbassano
le saracinesche
dei gloriosi negozi
non c’è commercio
la fortuna
ha girato l’angolo
all’ Ipercoop
‘si compra due
e si paga uno’
solo sprazzi
di colori sbiaditi
e nessuno profumo
di fiori
nelle aiuole
dove i bimbi giocano
a rimpiattino
sembrano già vecchi
a mendicare un sorriso
città mia
dove stai andando?
che ti hanno fatto?
perchè come giorno
senza alba
hai cancellato
il senso della vita?.
(Gianni Gigliotti)