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Liguria e Basso Piemonte

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Balestrino: Fazzari ripara la strada a sue spese, sequestro e denuncia


Il blog AlzalaTesta, molto diffuso a Ventimiglia, ha ripubblicato il 5 gennaio 2015, un articolo (del 2014 ?), riservato a istituzioni e mafiosi, aggiungendo che si “punisce chi ripara a sue spese una strada per poter lavorare, sopravvivere nell’onestà'”. A seguire (vedi…….) , nello stesso giorno un filmato e testi prodotti dalla Casa della Legalità e della Cultura di Genova, titolato: “In questo caso è difficile trovare un pm. che formuli capi di imputazione: meglio  attaccarsi ai bloggers non è più posto per i liguri”. Pochi giorni dopo era in programma e si è tenuto a Ceriale, l’incontro su mafie&cemento con strascichi, saette e diserzioni. Non conosciamo l’esito del caso di Rolando Fazzari, nè se il sindaco ed altre autorità siano intervenute. In passato, a Balestrino, era emerso il ruolo, diciamo ambiguo, di un tecnico pubblico, ma anche storie di grossi movimenti franosi sovrastanti aree di cave. Si sarebbe indagato in più direzione e ignoriamo la conclusione. Leggi il testo, non firmato, del Blog di Marco Ballestra, referente imperiese della Casa della Legalità. E il blog NiNiN (Savona) di Mario Molinari: La sete di giustizia di Rolando del 20 luglio 2014.

ECCO IL TESTO PUBBLICATO ALZALATESTA IL 5 GENNAIO SCORSO

Se ti metti contro la ndrangheta e quella parte delle istituzioni che ne assicurano la prosperità, hai scelto una vita difficile.Se sei “di famiglia” e scegli di uscire da queste logiche criminali e malate, per la dignità tua e dei i tuoi figli, la cosa si fa durissima.
Questo che Rolando Fazzari racconta di seguito é accaduto nell’ottobre scorso.

Hai una ditta che vive del tuo sudore. Per raggiungerla hai solo una strada. Una strada vicinale che sale per tre chilometri dentro il monte.

Gli altri che la utilizzano sono quelli che ti vogliono rovinare la vita da sempre perché hai osato dire “no” alla loro cultura e pratica mafiosa (i Fazzari-Gullace). Per loro è intollerabile che uno della loro famiglia anagrafica non stia con loro, bensì con lo Stato.
Ma tu resisti. Ti massacrano in ogni modo e tu resisti. Ti distruggono la vita (ma questa è un’altra storia che non è ancora il tempo di raccontare) e tu resisti…

Poi arrivano le conseguenze “naturali” di abusi e negligenze di altri. Quelle più pesanti che hanno sottratto la vita a Gabriele le vedremo più avanti, non è ancora il tempo. Siamo nei giorni di dicembre 2013, un ponticello abusivo che si trasforma in diga lungo un rio e dei tubi che non raccolgono nemmeno un terzo dell’acqua di quello stesso rio, e così l’acqua esce dallo stretto alveo, sale, invade la strada e la divora per centinaia di metri.

Gli altri se ne fottono, tanto a loro la loro impresa gli serve solo come copertura per riciclare i soldi sporchi e per andar ad intimidire questo e quello. Ma a te serve quella strada. Se è impraticabile non lavori e fallisci con la tua ditta. Annientato in un attimo. Mandi subito le foto e la segnalazione al Comune ed alle altre Autorità preposte e chiedi l’intervento d’urgenza per la sistemazione della strada. La Prefettura di Savona interviene subito chiedendo conto al Comune. Ma il Comune fa finta di nulla. Poi, con il funzionario già finito nei guai con la giustizia, scrive una bella Ordinanza: strada interdetta al traffico perché dissestata. Ed allora tu sei costretto a sollecitare la sistemazione della strada vicinale, usata abitualmente dal Comune (tra l’altro anche per l’acquedotto comunale), oltre che dai luntruni e boscaioli. Niente. Per risposta nuova Ordinanza: si deve effettuare la manutenzione della strada e la messa in sicurezza del rio. Perfetto. D’accordo. Ma chi deve fare tutto questo, compresa la messa a norma del rio? Tutti quelli che utilizzano quella strada, compreso il Comune, si dirà. Lì Balestrino no! Nessuno si muove… Un Consorzio non esiste… Lì a Balestrino da sempre la prassi è: la strada è da rifare? Ci pensa Rolando Fazzari a spese sue, tanto a lui serve per sopravvivere. A Balestrino gira così…

La strada non viene riparata. Il Comune fa finta di nulla. Il tempo scorre e tu rischi di fallire con la tua impresa. Non poter passare significa non poter produrre i materiali, non poter andare a fare le consegne, non può nemmeno far salire neppure i fornitori. Il fallimento è dietro l’angolo.Questo è lo stato della strada in quei giorni.

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Ed allora tu fai una diffida: se il Comune non procede ad un intervento in somma urgenza, facendo poi pagare la quota parte a ogni soggetto che utilizza quella strada di passaggio, gli comunichi che procederai tu, quantomeno per la sistemazione provvisoria della strada, così da renderla percorribile.

  

Balestrino però non va bene nemmeno così….

Silenzio assoluto. Quindi hai due soluzioni: stai fermo e fallisci oppure procedi a sistemare la strada. Decidi di andare avanti e difendere la tua impresa, il tuo lavoro, come fai da decenni. Ed allora compri il materiale e inizi il lavoro di sistemazione della strada. Ti carichi sulle spalle circa 40.000 euro di lavori. E’ l’unica soluzione (ancora una volta) per non fallire e poter riprendere il lavoro con la tua ditta.

La strada torna percorribile… (anche per Comune, luntruni e boscaioli)

In parallelo fai fare anche una relazione da un geologo per “fotografare” la situazione. Le cause della devastazione della strada (come il ponticello abusivo che si fa diga che avevi già segnalato nel 2001, i tubi dell’interramento del rio messi dalla Samoter che non sono di capacità adatta), i lavori che hai eseguito, i materiali utilizzati (con fatture su fatture che documentano il tipo di materiale acquistato ed utilizzato) ed anche cosa è necessario fare per la messa in sicurezza del rio. La mandi al Comune e chiedi che venga costituito un Consorzio per gestire quei lavori, lungo quella strada vicinale. Dal Comune il silenzio è però l’unica costante… A Balestrino la musica non cambia…

Poi, all’improvviso, scopri però che qualcuno si è invece mosso… Per rimettere a posto la strada? No. Per mettere in sicurezza il rio facendo, tanto per iniziare, togliere il ponticello abusivo che si trasforma, all’occasione, in diga? Per ora no… si vedrà, mica è prioritario. Per far mettere tubi di capacità adeguata nel tratto dove hanno tombinato il rio? No. A Balestrino si muovono per altro… e così contestano a te che il lavoro di sistemazione della strada che hai fatto è un “abuso edilizio”. Da un lato ti denunciano alla Procura e dall’altro ti recapitano un’Ordinanza nuova in cui ordinano di demolire l’abuso edilizio (ovvero la strada sistemata) ed il ripristino dei luoghi prima dell’intervento (ovvero ripristinare il dissesto della strada).

A Balestrino funziona così… e non è l’unica realtà che va all’incontrario.

Balestrino, provincia di Savona, Italia – anno 2014

Rolando Fazzari ed il magistrato antimafia Nicola Gratteri nella foto del blog NiNiN del luglio 2014

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