Un lutto ‘di peso’ e di spessore per Loano e Toirano. Se n’è andato Alessandro Provaggi, “Sandretto”, 85 anni compiuti il giorno di Natale. Un imprenditore illuminato e di successo. Schivo e riservato, soprattutto concreto. Non alzava mai la voce. Un solo incarico pubblico: sindaco, anni ’60, nella ‘sua amata Toirano’. Dal 2010 ‘Maestro del Lavoro” ed un hobby raro: ‘lavorar tacendo’. Socio prestigioso del Lions Club Finale- Loano – Pietra Ligure Host. Era rimasto vedovo e lascia i figli Franco, dentista, titolare dell’Istituto San Giovanni (duce centri a Loano, altri in Riviera), passione per gli affari e Luigi (Gigi), già presidente revisore dei conti della Camera di Commercio di Savona, assurto a personalità nel mondo universitario, docente di economia, tra i più quotati dello Studio Tributario e Societario e di Deloitte Touche Tohmatsu Tax Services Srl di Milano. I nipoti Alessandro, Riccardo, Marco, Ludovica, Eleonora, la pronipote Lena, le nuore Laura e Luisa, la cugina prediletta Giannina. I funerali , domenica 7 settembre, ore 16, nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista.
E’ facile precipitare nella retorica, nei luoghi comuni, quando si parla di una persona che lascia un vuoto incolmabile. Non importa l’età, la posizione sociale. A Sandretto Provaggi che negli ultimi tempi era tornato a frequentare il suo abituale percorso, tra Piazza Vallerga ed il Riviera Palace (ultima sua creatura imprenditoriale), munito di stampelle, avevamo chiesto un suo ‘ricordo storico‘, personale, di Loano e del comprensorio che più conosceva, da una vita si suol dire. Non era la prima richiesta e lui, gentile e sorridente, ripeteva: “ Devo pensarci, direi che il messaggio ai posteri è scritto in tutto ciò che ho realizzato, parlano i fatti, per il resto lasciamo giudicare agli altri….”. Eppure Provaggi senior era un cittadino speciale, solitario, fiero. Non era abituato a far sfoggio della ricchezza, dei traguardi raggiunti, delle altolocate relazioni sociali in decenni di attività. C’è chi sosteneva che fosse in realtà tra i ‘registi occulti’ di scelte e strategie di cui è ricca la storia e la cronaca di Loano, Toirano e dintorni. Per quel che può servire la testimonianza, da vecchio cronista del ponente ligure, il geometra Provaggi era un ‘gran signore’, rispettoso delle idee e dei ruoli altrui. Certo aveva un fiuto, una capacità intuitiva non comune. Sapeva guardare, anche grazie all’esperienza, sempre più avanti, in profondità. Sapeva essere rispettoso pure in momenti particolari. Ricordiamo quando Il Secolo XIX, con la corrispondente Alessandra Costante, lei toiranese, rivelò un periodo di residenza a Montecarlo dell’imprenditore Provaggi. Lui commentò: “Nulla da dire, non è un reato“. Oppure, ricordi ancora più datati. La vignetta, ai tempi di ‘Provaggi sindaco‘ che goliardicamente lo si ritraeva a mo’ di squalo, con tanto di poesia a corredo.
Alessandro Provaggi che per un lungo periodo è stato in società con il cognato, Franco Panizza, geometra, altra personalità di spicco e della politica savonese, morto il giorno del compleanno di Sandretto. L’imprenditore si poteva incontrare ora nei cantieri di lavoro, ora all’inaugurazione di un’opera pubblica (il destino vuole che era presente a Peagna di Ceriale nel 1953 – vedi la foto – quando venne inaugurata la scuola elementare e ci toccò da scolari pronunciare il ‘discorso’ ufficiale imparato a memoria) o nella sede di un Municipio. Era un uomo che preferiva non delegare, non farsi servire, ma rendersi conto di persona, coltivare i rapporti a viso aperto. Il nostro archivio lo vede presente in altre circostanze quasi storiche, come nell’affollata inaugurazione del rifugio a Pian delle Bosse dove presenziava un buon conoscente quale era il potente ministro ligure, prof. Paolo Emilio Taviani ed il suo braccio destro, Secondo Olimpio, malamente dimenticato dalla comunità di Bardineto di cui è stato un sindaco di successi, prosperità per il paese. Provaggi che, con la moglie, un sabato di maggio, raggiunge Pian delle Bosse in occasione della Messa celebrata dal compianto monsignor Parodi, su invito dei fratelli De Francesco, in memoria del papà, il benemerito e popolarissimo Cecin. (Vedi foto). Tra i presenti, anche nella immagine pubblicata, il glorioso veterano savonese Lelio Speranza. Un’istituzione nel mondo sportivo (Coni) e della Resistenza. E Sergio Scaglia, già capostazione storico di Loano e assessore ai tempi del Psdi. Ma quando si parla di Provaggi, impossibile ignorare la sua ‘luce’ sull’amata Toirano, le proprietà, ma anche opere pubbliche.
In 70 anni, tra i 300 Maestri del Lavoro nominati con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, il nome di Alessandro Provaggi ha fatto onore all’Associazione, meno conosciuta rispetto ai ‘Cavalieri‘ o ai ‘Commendatori‘, ma di indubbio spessore sociale. In gran parte italiani anziani, benemeriti per le capacità innovative, rinnovamento, massimo attaccamento al dovere. Persone con alle spalle almeno mezzo secolo di esistenza dando esempio di operosità, impegno. Molti hanno costruito fortune attraverso la meritocrazia praticata e vissuta. Non era solito polemizzare, almeno in pubblico, il Provaggi imprenditore e possidente. Non era neppure tra quelli che se la cavava dicendo ai politici “che devono andare a lavorare“. Nella pergamena ricevuta nel 2010 dal presidente della Provincia, Angelo Vaccarezza, erano racchiusi i risultati, i traguardi, la buona condotta morale, lo stile di vita presi a modello per una società più giusta e meritocratica. Provaggi sapeva benissimo di che pasta è fatto il potere, un certa politica, le lobby di potere. Si rendeva conto di essere sul piedistallo, guardato, osservato, rispettato e per questo il suo primo verbo era l’onore, l’orgoglio sano. Un’eredità difficile per gli amati figli, Franco più popolare e frequentatore della realtà locale, Gigi proiettato nelle alte sfere in Liguria, nelle regioni del centro e nord Italia.
Sandretto ha chiuso gli occhi dopo aver realizzato, con successo, uno dei traguardi che più deve averlo fatto soffrire per via del lungo dibattito pubblico che ne scaturì: il Palarock prima edizione ed oggi Riviera Palace, residence, frequentato da una clientela italiana ed Europea. Fu un confronto tra pubblico e privato protrattosi per anni, palestra di scontri, accuse, duelli verbali tra esponenti della classe politica ed amministrativa cittadina. Risvolti in provincia, Regione, Soprintendenza. Quel palazzo vetro cemento proprio di fronte ad uno degli angoli storici e d’eccellenza di Loano. Tra la montagna di carte e di burocrazia,a tutti i livelli , strideva quel consenso dalla Soprintendenza di Genova (era stata rigorosissima quando il miliardario editore Svizzero, Max Frey, restaurò il nobile, imponente, maestoso Castello Doria) che tra le carte scriveva il consenso all’edificio Provaggi- società Turisport Srl perchè “si specchiava con la zona monumentale di Borgo Castello”. Verrebbe da sorridere, eppure pubblichiamo una foto che in un giorno di sole produce un fantasmagorico effetto. Comunque sia stato il finale, l’economia turistica resta avvantaggiata dalla struttura che, almeno in questo caso, è stata sottratta ai palazzinari in cerca di guadagni facili e posti di lavoro effimeri.
Concludiamo con una testimonianza significativa sul personaggio, la caratura, la sua dirittura. Un cittadino loanese si era rivolto a lui, non molto tempo fa, per un consiglio. C’era la possibilità di demolire un vecchio immobile, in area centrale sopra la via Aurelia, per sfruttarne piani interrati a box ed aumento di cubature, oltre a nuovi locali, spazi fuori terra. Un business, insomma, che non è difficile vedere anche in tempi di freni tirati nell’edilizia speculativa. La risposta di Sandretto è stata chiara. ” Non vedo l’opportunità di fare un affare, sotto ogni profilo, sono più i rischi e le incognite che le certezze. Lascia perdere”.
La sapienza di un uomo che ha concluso il suo lungo cammino, senza sfoggio ed arroganza, difficile dimenticare anche la moglie, solita frequentare gli scogli della spiaggia libera davanti al Grand Hotel Garden Lido, le sue visite assidue ad un’anziana cliente dell’hotel. La famiglia Provaggi che negli ha acquistato gli stabilimenti balneari ‘Miramare‘ e ‘Virginia‘. I coniugi Provaggi in punta di piedi hanno lasciato un’eredità materiale e morale non comune. Meritevoli di un grazie da non dimenticare troppo in fretta. Sandretto tra i testimoni della vecchia Loano, delle sue radici, di cui la città può essere fiera. Alcuni ci hanno già lasciato (Felice Elice, Elio Garassini, Garassini Garbarino, Giuseppe Guzzetti, Antonio Rodano, Maurizio Strada e….), si sono distinti per l’impegno verso il bene comune, altri resistono, memorie storiche viventi, magari dimenticate. Fugit irreparabile tempus !
L. Cor.