Il signor… racconta di essersi recato, con la moglie, dal sindaco per fargli presente che c’erano venditori abusivi sulla spiaggia di Alassio, mentre lui è l’unico munito di autorizzazione comunale e della Capitaneria. Il primo cittadino – pubblico ufficiale gli avrebbe suggerito: “ Perché non ti metti d’accordo con quelli...”. ‘Gli ho urlato il mio disgusto…disprezzo e a mia moglie ho intimato ‘andiamocene…’. Alla fine della storia un accordo l’ho raggiunto, ma alle mie condizioni. Loro all’estremo ponente, io al centro e a levante”. Ma se ci fosse bisogno di altre testimonianze sull’abusivismo commerciale che spadroneggia da anni sul litorale di Alassio, ancora una volta lasciamo la parola alle più recenti foto. Non solo, ci risulta non siano mai stati ‘ascoltati’ i bagnini, almeno chi da oltre 15 anni può testimoniare cosa accade e dare suggerimenti pratici. L’invasione dei ‘vu cumprà è inarrestabile, molti i disperati e qualche famiglia morrocchina organizzata in clan. Le istituzioni, in loco, impotenti. Scaribarile da un’amministrazione all’altra. La beffa dell’assessore leghista bau bau. Mercoledì notizia di una retata, nella rete due asiatici, gli altri sono scappati. Il solito, logoro cliché, purtroppo bolla di sapone.
Immagini di bancarelle sul bagnasciuga, con incassi giornalieri, non dichiarati al fisco, fino a mille euro. C’è poi chi vende falsi Rolex, borse griffate, o povera cainfrusaglia. Ci sono sempre i massaggi e da quest’anno la pettinatrice per trecce. C’è chi non gradisce di essere fotografato e impone tout court la cancellazione. Telefoniamo ai vigili. “Chiami i carabinieri…”. In compenso in due addetti presidiano i parcheggi attigui alla spiaggia, sono dipendenti della società S.C.T. Srl, già alle 9 del mattino sono alle prese con l’avviso della sanzione sul tergoiscristallo, dodati di macchina fotografica (vedi), tra essi il figlio (innocente) di un dirigente comunale. Alcune colonnine sono vecchie e non accettano monete di carta. Invano chiediamo il cambio in moneta: “Non siamo dotati, né tenuti ad avere spiccioli, rivolgetevi ai bar dei Bagni….”.
Ad Alassio Piero Rocca, già commissario e segretario della Lega Nord, da anni sulla scena pubblica, è il ‘volto nuovo della politica alassina‘ (?) tornato al governo della città con la giunta Canepa. Ha la delega alla polizia muncipale. Lui che ha urlato per anni all’indignazione dei cittadini ‘perbene’ contro il dilagare dell’abusivismo, della delinquenza…, oggi è tra gli spettatori muti. Tace sugli abusivi che sono tornati, puntuali, ad impossessarsi del litorale pubblico. Tace sulla concorrenza sleale a chi paga le tasse. Tace sul fatto che sono ‘esenti’ da multe perchè, comunque vada, non le pagheranno mai. Tace sull’inutilità dei pattuglioni – spettacolo, anzichè una presenza costante e coordinata, preventiva, delle forze dell’ordine. Tace sul fatto che Alassio annunciò qualche anno fa, in pompa magna, sui distratti giornali e web locali, che erano iniziate a piovere multe salatissime ai clienti che compravano ‘griffe’ dagli ambulanti abusivi. O ancora, che era entrata in azione una task force, con pattuglie in borghese sulla spiaggia, soprattutto per scoraggiare…
Venerdì 11 luglio, al mattino, tra le 9 e le 11,30, abbiamo indossato come altre volte – negli anni precedenti e sempre documentato – i panni del turista bagnante. Siamo tornati martedì 15 dalle 9,30 alle 12. Nella prima giornata abbiamo contato – non è solo questione di numeri – 107 tra ‘ambulanti’, massaggiatori- massaggiatrici, persino una paio di ‘parrucchiere’. Con un ‘incontro’ che è utile raccontare, per descrivere il clima di prepotenza ed impunità. Nella maggioranza dei casi è facile fotografare il ‘mercato’ all’aperto, basta qualche piccolo accorgimento. In un caso siamo stati sorpresi dal vu cumprà, forse marocchino, tunisino, algerino. Si trovava davanti al Bagni Iris, di passeggiata Cadorna, a levante verso il porticciolo. Sulla battigia, anzichè il ‘banchetto’ removibile (ne abbiamo trovati una decina ), vendeva la sua mercanzia appesa ad un tubo, con due aste alle estremità, due metri di lunghezza. Si è accorto della fotografia. “Mi hai fotografato, tu non puoi…“. Cerchiamo di tranquillizzarlo. Diciamo che siamo in vacanza, sono foto ricordo da spiaggia. “Un c., queste foto non devono andare in giro….”. Cerca di strappare di mano la macchina fotografica. Per evitare il peggio: ” Aspetta…, calmati, ti faccio vedere se ci sei tu…”. “Voglio vedere…subito. Qui comandiamo noi…siamo tanti…facciamo un casino…quelle merde di giornali….”. Azione dissuadente: “Non sono giornalista…un bagnante, non vedi….”. Arcigno: “Non mi interessa, io ci piscio addosso….voglio che togli le foto…subito“. Cerca di far da paciere qualche bagnante: “Per una foto….lascia perdere… non vedi che è anche lui un turista, è anziano…”. Invitiamo l’ambulante a raggiungere la reception dei bagni e mostrargli ….ma è sempre più alterato e la situazione sembra farsi seria. Inveisce: “Perchè devo lasciare qui la merce.. perdere il lavoro…o cancelli qui…o ti….”. Altro tentativo di sottrarre l’apparecchio fotografico. Non resta che far ricorso al buon senso, cancelliamo. Poi raggiungiamo le cabine dei Bagni e lo fotografiamo, in modo poco professionale, mentre deve aver avvertito un collega, subito accorso. Infatti a cancellazione avvenuta l’abbiamo informato che ci saremmo rivolti ai carabinieri.
Telefoniamo ai vigili urbani, esponiamo sinteticamente i fatti. “Ha !! questo è un tentativo di rapina…un’aggressione….deve chiamare i carabinieri….noi siamo impegnati“. Replica : ” Scusi.. i carabinieri..? Perchè voi non siete in grado…..”. Risposta: ” Cerco di parlare col comandante…aspetti..no.. è impegnato…”. Il vigile si fa ripetere il nome dei bagni…la zona dove si trovano. Fare il cronista di strada ha sempre comportato rischi, ci siamo abituati, soprattutto ora che lo facciamo da volontari.
Il discorso è un altro. Cosa accade quando un cittadino, nella turistica Alassio, dove sono presenti vigili urbani, carabinieri, commissariato di polizia, capitaneria di porto, chiede un intervento sull’arenile ? Forse dipende dalla giornata, dalle forze in campo. Sta di fatto che abbiamo avuto notizia che spesso i vigili dicono di essere impossibilitati (carenza di organico e massa di impegni) e di rivolgersi ai carabinieri, che a loro volta sono impegnati in servizi urgenti e consigliano di telefonare alla polizia che, in quel momento, non avendo pattuglie esterne, chiede di rivolgersi alla Capitaneria…
Abbiamo ascoltato il parere di qualche bagnino, di chi sta dal mattino a sera sul trespolo, vede, osserva, ascolta. Il primo: “”Proprio ieri c’è stata l’ispezione della Capitaneria…Noi se non rispettiamo la legge, le norme…fioccano multe e verbali, da mille euro in su…mentre assistiamo da anni, io sono 16 anni che lavoro su questa spiaggia, al proliferare del commercio abusivo… eccetera. E fa sorridere quando ci sono i controlli. I ricercati’ hanno sentinelle, vedette, anche ragazzini, dislocate in punti nevralgici. Scappano, raggiungono solitamente il sotto-passeggiata ai confini con Laigueglia. Anche quelli con le bancarelle riescono a nascondersi…noi siamo impotenti…meglio evitare questioni, per non avere sorprese a sdraio, ombrelloni, cabine…E’ una convivenza incivile per chi la subisce.. Almeno ci fosse una regolamentazione…si diano tot di autorizzazioni…pagano al Comune… e ci pensano sicuramente loro ad imporre il rispetto”. Il secondo: ” Ho assisto a scene da film burlesco, con gli inseguiti in acqua, la polizia che avverte la capitaneria, arriva un discreto natante, ma i fuggiaschi restano in acqua vicino alla riva , quasi a giocare al gatto e al topo…alla fine non succede nulla. Quanto sarà costato l’intervento ?”. Il terzo: “Sono 22 anni, ormai è una convivenza, ho rinunciato anche a rimproverare i più pedanti che si avvicinano a chi è sdraiato, legge il giornale e magari per la decima volta riceve la proposta di acquisto. Confesso questa scelta l’ho condivisa con il mio titolare…. Spero capirete“. Il quarto : “Perchè stupirsi, sulla spiaggia vanno anche i nostri amministratori comunali, a volte conosco esponenti di forze dell’ordine che si godono la giornata al mare…e come giudicare quei locali pubblici, sul mare, che lasciano accedere i vu cumprà sui loro solarium ? Provi a chiedere il motivo….”.
E’ possibile che esista una regia commerciale e di affari di stampo mafioso ? Ancora un bagnino: ” Sono 20 anni…ho già letto di tutto e di più…So solo che oggi gli indumenti più smerciati sono l’abbigliamento femminile, 10 – 15 euro…si vede l’assiepamento alle bancarelle soprattutto di donne, mezza età ed anziane. Merce che proviene da Genova dove ci sono i magazzini gestiti da napoletani, non sappiamo se c’entri o meno la camorra. La realtà è che dimostrano di fregarsene di leggi, divieti, le retate non spaventano più di tanto e le mettono in conto. So che accade da noi e non è così sulle spiagge della Costa Azzurra. Persino all’ingresso di levante di Alassio sostano camioncini di ambulanti abusivi italiani ! Proprio là dove ogni tanto sono ferme pattuglie per elevare contravvenzioni ad automobilisti….”.
Commercio illegale, con i bagnanti che se ne fregano dei cartelli, delle proteste dei commercianti alassini. Anzi. Ascoltiamoli: “Qui si paga anche l’aria che si respira , almeno con loro risparmiamo… sono poveri cristi…fanno una vitaccia, che pena !”. In prevalenza chi sono gli acquirenti ? Piemontesi e Lombardi, a sentire loro in prevalenza berlusconiane e leghiste, pie donne si direbbe. La zona dove gli affari vanno meglio, a detta dei bagnini, è la spiaggia frequentata dai pensionati di Banca Intesa. Quest’anno tirano molto le vestaglie casual. Il commercio cittadino non si disperi, c’è posto per tutti, tra sfacciate ingiustizie fiscali e una deteriorata convivenza civile.
Qui non si direbbe che un italiano su dieci vive nella povertà. Siamo ad Alassio, capitale nella storia elettorale savonese dei successi di Berlusconi e Bossi. Lo specchio del Bel Paese. La Lega Nord che continua a perdere di credibilità con uomini della ‘caratura’ e coerenza di Piero Rocca. Altro che estirpare, qui si semina.
L. Cor.
VENDITORI ABUSIVI SU SPIAGGE, LEGA NORD CHIEDE LINEA DURA