La realtà incombe, fatte le elezioni Europee sarà giocoforza provvedere a una manovra correttiva (…sempre smentita da Matteo Renzi, ‘le risorse ci sono’, ovvero la Parabola ‘della moltiplicazione dei pesci e dei pani’ ) necessaria per non deragliare ulteriormente il bilancio dello Stato.
Una situazione indegna, intrisa di cinismo e barbarie, frutto di una politica senza etica, impegnata esclusivamenete in una imperdonabile, ‘presa per il bavero’.
IL TERRIBILE MOSTRO DELL’IGNOTO
A proposito dell’Expo, di Scajola & company, oltre, c’è il terribile mostro dell’ignoto ‘abbiamo indurito il cuore come un membro‘ (Pier Paolo Pasolini)
Il politico preso con le mani nella marmellata, quando cade dal piedistallo, si fà male; inoltre tutta la viscida ipocrisia di opportunismo di chi l’ha circondato fino a poco tempo prima, si svincola, quando non si trasforma in una orgia di rivelazioni, veritiere o abilmente pilotate, un tiro al piccione di sadico godimento da parte degli amici (molto meno dai veri nemici avversasi) ora prontamente riciclatisi come estranei, per occultare convivenze e quant’altro.
Ben vengano, ovvio, queste rivelazioni e questo vento di pulizia a spazzare (…finalmente ?) per quanto possibile , veleni e misfatti che da troppo tempo ammorbano l’Italia, i colpevoli debbono rendere conto ai cittadini dei quali sono stati amministratori scorretti.
E’ sacrosanto il malessere profondo, l’insofferenza crescente che rode la società civile, verso coloro che hanno portato l’Italia a questa situazione drammatica, di sfacelo morale, culturale ed economico, augurandoci di non essere arrivati al capolinea, a un punto di non ritorno, perchè oltre c’è solo in agguato il terribile mostro dell’ignoto (così come paventato da Beppe Grillo, per scardinare il sistema ed acquisire consensi).
Abbiamo alimentato l’enorme buco nero dell’anticultura operando per il nostro eclusivo tornaconto personale, senza alcun senso di responsabilità, abbiamo sterilizzato i sentimenti e le passioni, abbiamo ucciso l’amore e la pietà: per dirla, volgarmente, con Pier Paolo Pasolini ‘abbiamo indurito il cuore come un membro’.