Pare sia la prima volta che accade, almeno sfogliando Albenga sull’archivio internet. Il titolo: “Un giorno intero con Gesù per fare esperienza della sua Misericordia”. Appuntamento nella chiesa-santuario di Nostra Signora di Pontelungo per decenni sede dei frati Francescani scalzi, poi sostituiti su decisione del vescovo Olivieri dall’Ordine dei Francescani dell’Immacolata. Ordine commissariato da papa Francesco. La giornata quaresimale inizia alle 17 di venerdì 28 marzo e si conclude alla stessa ora di sabato 29. Pubblichiamo il manifestino affisso davanti ad alcune chiese di Albenga; ne ha fatto cenno durante l’omelia domenicale anche il parroco di Vadino. Questa giornata veniva celebrata negli anni scorsi nel Santuario diocesano di N.S. della Rovere a San Bartolomeo al Mare.
Ad Albenga i francescani dell’Immacolata lasceranno il santuario di Pontelungo, di proprietà della Curia Vescovile, entro il prossimo mese di settembre, ma c’è chi sostiene possa avvenire prima. E’ probabile che il santuario torni ad essere affidato ad un sacerdote incardinato nella diocesi, come del resto avveniva nel 1800. Oggi i Francescani dell’Immacolata sono presenti con uno o due sacerdoti che celebrano Messa, coadiuvati da numerosi altri ‘fratelli’ in particolare filippini, indonesiani, asiatici.
Tornando alla 24 ore di adorazione e preghiera, saranno celebrate due Messe, recitato il rosario, esposto il SS. Sacramento, l’ormai disueto canto dei Vespri di cui uno solenne nella giornata di sabato, la celebrazione delle lodi, della inusuale liturgia delle Ore , preghiera ufficiale della Chiesa Cattolica: consiste nel canto dei salmi, cantici ed inni solenni, letture della Sacra Scrittura.
Il Santuario di Pontelungo è conosciuto in particolare per la festività che ha origine da una leggenda saracena, legata a un vero e documentato fatto storico avvenuto il 2 luglio del 1637. In tale ricorrenza, in cui appunto si celebra la festa della Madonna di Pontelungo, mentre gli abitanti di Albenga erano impegnati nelle celebrazioni religiose, la vicina Ceriale veniva invasa e depredata dai pirati Saraceni, un assalto in cui trenta persone furono uccise e trecento prese in prigionia. Dopo la devastazione di Ceriale, i pirati si incamminarono verso la confinante Albenga, con l’intenzione di ripetere il massacro. Tuttavia, come vuole la leggenda popolare, questi furono abbagliati dallo strano splendore proveniente dal santuario: spaventati, i Saraceni abbandonarono l’impresa, tornando alle loro navi.