LETTERA APERTA al Sindaco del Comune di Noli. Egregio Signor Sindaco,se si legge il verbale della Delibera comunale n° 55 del 20 dicembre 2013 inerente l’adozione del Piano di Organizzazione del Sistema di Teleradiocomunicazione (POST), si ha l‘impressione che l’iter della vicenda, a partire da cinque-sei anni fa, non potesse che essere quello percorso dall’Amministrazione nolese e chela mancata approvazione del POST fosse finalizzata aprendere tempo e tutelarela popolazione. Infatti si mette in evidenza il dato di fatto che non ci sono nuove antenne.
Come Lei sa, un Piano per essere vigente, dopo l’adozione, le eventuali osservazioni e l’ok della Regione, deve essere approvato dal Consiglio Comunale: la mancata approvazione rende sguarnito il territorio dell’unico strumento di regolarizzazione degli impianti al fine di minimizzare l’esposizione e, come tale, il territorio risulta vulnerabile: esso è infatti, secondo la legge, aperto alle installazioni libere dei Gestori.
E questa è la situazione di Noli: in mancanza di POST approvato, mentre, dopo l’adozione, dormiva in un cassetto per ben quattro anni, siamo arrivati addirittura alla recente Conferenza dei Servizi per installare sul S.Michele, sito peraltro non inserito né nel primo, né nell’attuale POST riadottato a fine dicembre scorso, con le modifiche richieste dalla Regione, e si prevedono liberi progetti su altri siti. Ma ciò pare non preoccuparLa: aver perso questo tempo prezioso viene interpretato da Lei e dal Consigliere Rossello (che si esprime durante lo stesso Consiglio Comunale), come cosa vantaggiosa, mentre noi vi leggiamo tutta la negatività delle attuali e future conseguenze.
Ci permettiamo di precisare che le cose non stanno esattamente come lei le descrive ripercorrendo l’iter della vicenda durante quel Consiglio Comunale: Lei omette alcuni fondamentali passaggi, utili per capire e orientarsi sul merito e sul metodo dellaconduzione della questione.
– Intanto si limita a dire che il Comitato non era d’accordo sul S. Michele, verissimo, ma non accenna ad un particolare che fa la differenza e cioè che quel sito, fin dal 2007-08 è stato contestato dal Comitato e dalla popolazione, in assemblee pubbliche e con raccolta di firme, con una serie di motivazioni di ordine sanitario, ambientale e paesaggistico, mettendo in evidenza, con lettere inviate al Comune, l’analogia tra il sito di Zuglieno e quello di S.Michele proposto in alternativa: analogia per altezza, vicinanza a Scuole ed abitato, vincoli vari. Impedirne uno per proporne un altro simile, semplicemente contrapposto, è stato oggetto, con tutta una serie di obiezioni comuni ai due, della nostra battaglia forte e motivata volta a dire NO ad entrambi.
– Ma soprattutto Lei non dice di essersi impegnato, a seguito di tale battaglia, a non considerare più il S.Michele e infatti non era stato inserito nel Piano adottato nel 2008 ed esiste una lettera con prot. N°16006 del 3/12/2008 della presidente del Comitato cittadino, che La ringrazia per aver detto NO sia all’uno che all’altro.
– Intanto, mentre le rassicurazioni del Comune ci tranquillizzavano, partivano a nostra insaputa, già allora le trattative proprio per il S.Michele; trattative che sono durate anni, per giungere ad una formalizzazione, come viene detto, nel 2012; e il Comune, buono buono, ad aspettare, mentre il POST non veniva approvato, ma “era in attesa” delle decisioni localizzative dei Gestori: tre anni e mezzo perché questi decidessero, come Lei precisa.
La legge non dice che le Aziende telefoniche, all’interno di un Piano, possano scegliere il sito che preferiscono, anzi ci sono Sentenze che chiariscono come non possa esistere tale possibilità, bensì concertano, col Comune, l’ubicazione dell’impianto, al fine di conciliare servizio e tutela.
– Non Le sembrache il palleggio tra due siti analoghi avrebbe dovuto essere governato da Lei come tutore della sicurezza, della salute pubblica e del governo del territorio? Se proporre S.Michele una prima volta era stato un errore o, come Lei dice, un’escamotage,avrebbe potuto farsi forte della volontà popolare, del suo stesso impegno e delle istanze e conoscenze del Comitato, per non mantenere in vita una riproposta dello stesso.Perché almeno quando TIM ha rinunciato a Zuglienonon ha presentato ai Gestori un Piano come ha fatto adesso, con proposte di siti non impattanti su Scuole e abitazioni, puntando fortemente sui principi di precauzione e minimizzazionedell’esposizione previsti dalle leggi vigenti?
I Gestori avrebbero potuto impugnarlo, è vero, manon era scontato e in ogni caso valeva la pena di provarci, ben sapendo che c’era in ballo un sito problematico e contestato dalla gente. Se il suo fine era prendere tempo, anche così lo avrebbe preso, ma lavorando su un Piano avviato.
Ci chiediamo anche che differenza pratica c’è tra l‘attuale ripresa del POST e tanti anni fa: allora come adesso, erano in atto ipotesi localizzative autonome eil POST avrebbe seguito un percorso parallelo e indipendente, come farà ora, con la differenza cheora è tardi e le ipotesi si stanno concretizzando.
È chiaro che se ci si è limitati a sentirsi impegnati al punto di attendere fino al 2013 prima di riprendere il POST, si sono create le condizioni ideali per installazioni libere proprio là dove non si vuole, perché se ne temonoi potenziali rischi.
Il nostro Comitato è stato volutamente ignorato, non siamo mai stati chiamati a colloquio coi Gestori o informati di come si procedeva. Infatti, all’insaputa di tutti, popolazione, Comitato, la stessa Commissione Ambiente, il Comune, nell’aprile del 2012, incaricava l’Università di Genova di effettuare uno Studio di fattibilità proprio su quel sito contestato, non su tutto il territorio nolese per individuare l’entità della copertura e i possibili siti, ma proprio su quello. In barba alla collaborazione, al confronto, alla democrazia partecipata, alla trasparenza di cui ci si gloria a parole, specie se in gioco ci sono beni di interesse comune e potenziali rischi per la salute pubblica.
In barba al rispetto di un Comitato cittadino che si è sempre speso senza ottenere la benché minima disponibilità da parte del Comune a commentare insieme un qualche documento scientifico inviato, che non è stato interpellato e tanto meno informato se non a cose fatte, spesso scoperte per caso o su iniziativa propria, andando a chiedere ai vari uffici competenti, che non ha ricevuto risposte a molte domande formulate.
Nemmeno alla Commissione Ambiente, istituita dal Comune per occuparsi di temi ambientali, è stato riferito, presentando il POST, che era imminente la Conferenza dei Servizi per la S.R.B Wind su S.Michele. In più di un’occasione, come saprà, ci siamo chiesti che funzione abbia tale Commissione, alla quale addirittura non è mai arrivata una richiesta di parere inviata dall’Ufficio tecnico per la Conferenza dei Servizi inerente il trasferimento dell’impianto TIM sull’hotel C.Noli
Inoltre pensiamo che, se i Gestori avessero impugnato eventuali provvedimenti comunali, avremmo potuto rispondere utilizzando quei soldi spesi invano per Studi e Piani inutilizzati per difenderci e la cittadinanza ne avrebbe capito le ragioni.
Il risultato a cui invece siamo giunti sarà prestosotto gli occhi di tutti:poiché il POST riadottato a fine 2013, avrà un iter di mesi prima di essere approvato e quindi non potrà esplicare i suoi effetti di tutela,nel frattempo il nostroterritoriosarà aperto al Polo Multitelefonico di S.Michele, ad altre Stazioni Radio Base su colline contrapposte e alle probabili microcelle per la trasmissione dati, con i prevedibili fenomeni amplificatori, data la particolare morfologia di Noli.Infatti,l’installazione su S.Michele, che ospiterà più Gestori, non basta all’intera copertura, cosa che diciamo da tempo e che è confermata dal rappresentante di Teleport, in occasione dellaConferenza dei Servizi, oltre che dai Piani di sviluppo. Ragion per cui, com’è stato altresì confermato,ci saranno altre richieste, cosa che sta avvenendo con lettere a vari privati inviate da Vodafone, peraltro già funzionante in loco.
Se un giorno l’attuale POST sarà impugnato perché non piace ai Gestori – del resto Lei dichiara che è stato solo presentato, ma non concordato – che importa, avranno già soddisfatto i loro “desiderata”.
Ci viene da pensare al singolare tempismo con cui, una volta incastrati per bene, mettiamo mano al nuovo POST!
. Però Lei, durante quel Consiglio Comunale, promette lotta.
.Inoltreammettedi non avere dubbi che il Gestore presenti un progetto nei limiti, altrimenti la sua richiesta non potrebbe essere accolta, giusto.
. Infine,ribadisce che l’Amministrazione considera troppo alti i valori di campo elettromagnetico simulati dallo Studio sul S.Michele, poco precauzionali.
Ma davvero ci crede così sprovveduti da non cogliere tale triplicecontraddizione? Come ha potuto pensare di far effettuare uno Studio (che verifica i valori di campo e trova il rispetto dei limiti) su quel sitoil cui risultato era scontato, e dire poi chenon lo accetta perché i valori sino alti? Certo che lo sono e Organismi internazionali come IARC, OMS, ICEMS, Parlamento Europeo sollecitano i governi ad abbassarli; tuttavia i limiti di legge sono quelli: è questo che conta eautorizza il percorso del Gestore, l’Arpal l’ha confermato e lei dimostra di saperlo.
Davvero pensa che sia credibile la sua posizione? Che il Gestore non si senta legittimato, attraverso quello Studio,dal Comune di Noli?! Quando Lei sa che dietro l’angolo è prontala Conferenza dei Servizi per l’installazione a S.Michele e c‘è il parere positivo dell’ Organo Comunale competente?!
Sembra dal Suo discorso cheLei quasi non si pongail problema S.Michele, ma ribadisca che non è nemmeno nell’attuale Piano, eppure è stato selezionato per quella precisa verifica c/o l’Università e il resto è stato di conseguenza. Mapromette che… lotteremo.
Al punto in cui siamo, qual è la lotta che Lei dichiara in Consiglio Comunale di voler intraprendere? La vera lotta sarebbe stata fare un POST portato a compimento nei tempi giusti. Ora i giochi sono fatti.
Venerdì verremo a parlarLe nuovamente: si prepari a descriverci, nel concreto, una Sua possibile strategia credibile, perché sinceramente non la vediamo. E non riusciamo a seguirla nel suo discorso.
Pur avendo sul territorio un Comitato che ha vigilato, peggio di così non poteva andare.
Noi Cittadini abbiamo pagato prima l’ing. Boffelli che aveva pronta una bozza di Piano quando la Sua Amministrazione si è insediata una prima volta, poi l’ing. Muraglia che ha ricominciato daccapo, lavorando a un Piano nuovo che si è bloccato dopo l’adozione, in seguito l’Università di Genova per lo Studio sul S.Michele, infine, nuovamente l’ing.Muraglia col nuovo Piano che è ancora soggetto a un lungo percorso: tutto questo per non averlo questo POST, essere al punto di partenza e senza difese. Si rende conto di questo o c’è per tutto un’autoassoluzione e la convinzione di non commettere errori?
Lei concluderà il suo mandato gloriandosi di non aver fatto installare antenne e di aver iniziato il cammino del POST, ma ci deve dimostrare di non aver creato tutte le possibili condizioni perché di antenne ne potessimo averetroppe per il nostro piccolo Comune e impattanti su abitanti e fasce sensibili: non basta infatti essere all’interno dei limiti di legge per sentirsi garantiti perché non si conosce la soglia minima sotto la quale possano essere esclusi effetti biologici a lungo termine per esposizioni prolungate anche se di bassa intensità.
Quale tutela ci ha garantito? O forse non siamo ancora riusciti a capire, a interpretare la sua finissima strategia con la quale, una volta usciti i buoi dalla stalla, riuscirà a farli rientrare?
Maria Vincenti
Presidente del Comitato di Cittadini nolesi per la difesa della Salute e dell’Ambiente