Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Due Scajola a Borghetto S.Spirito: missione speciale, poi cena ‘intima’ con Lady Gasco. Ultima ora: scandalo a Pietra coinvolto consigliere Servizi Ambientali Spa


Solo Ivg.it, il giornale web più letto dai savonesi (non tutti sanno che ha lasciato a casa il direttore ‘storico’, Felix Lammardo, per il più ‘fidato’ Federico De Rossi), ha beneficiato dell’esclusiva. Intervistare Lord Claudio Scajola al ristorante Il Portico di Orco Feglino, bandiera delle prelibatezze collinari,  ignorato dalla Michelin (bibbia dei buongustai).  Quanti gli invitati e chi ha pagato? Il gentile proprietario: “Parli con mia sorella, è lei l’incarica della politica; per altre informazioni della serata si rivolga in Regione alla segreteria della signora Gasco.” Per quale ‘puerile’ motivo l’autorevole Ivg ha invece privato i suoi affezionati lettori della riunione degli emergenti di Forza Italia- Forza Silvio- Forza Claudio?, tenutasi dalle 18  di sabato a Borghetto S. Spirito nell’ufficio di Santiago Vacca, ex sindaco, ex ‘tesoriere Pdl’, assessore provinciale. Presenti meno di 40 e più di 30. Obiettivo: il ritorno-riscossa di Claudio. A fondo pagina  LEGGI ULTIMA ORA SCANDALO A PIETRA: COINVOLTO TREVISANO CONSIGLIERE SERVIZI AMBIENTALI SPA.

Santiago Vacca ‘padrone di casa’ e il riconfermato Andrea Valle: la V portera fortuna anche a Scajola?

Scajola di nuovo pilota di formula uno, dopo aver sollecitato i consiglieri regionali del partito a premere su Berlusconi affinché decida ad incoronarlo suo ‘ambasciatore speciale‘? La punta di penna del redattore (anonimo?) di Ivg  scrive, tra virgolette: “Una serata con gli amici savonesi, per Scajola. Che da Savona punta a ripartire nella propria carriera politica. Il primo obiettivo potrebbero essere le prossime elezioni europee: “Stiamo ragionando per vedere se è una campagna elettorale da fare. Savona è un territorio a me affezionato e io sono affezionato ai savonesi, ragioniamo insieme”.

Per correttezza verso i quattro lettori di trucioli.it,  non abbiamo rappresentanza ed entratura alla corte del navigatissimo  cittadino imperiese, con molti fans nel savonese,  origini e militanza Dc, cofondatore di Forza Italia con San Silvio Berlusconi, ‘frate Verdini‘ e quel simpaticone di Marcello Dell’Utri (gli ultimi due diventati ingrati verso le disgrazie di Claudio). Italiani e liguri senza memoria! Era solo il 20 gennaio 2010 quando Il Secolo XIX -Liguria titolava: “Scajola, lista Pdl, ridà fiato alle speranze degli esclusi. Il plenipotenziario  della Liguria deciderà….”. Oppure, merito alla prudenza, nel febbraio 2014, a Orco Feglino: “Stiamo ragionando  se è una campagna elettorale da fare, Savona ha un territorio a me affezionato ed io sono affezionato ai savonesi ragioniamo insieme”. Con queste ed altre credenziali perché negargli il ritorno alla leadership del centrodestra in Liguria?

A Borghetto avrà assicurato che stavolta si farà davvero il tunnel sotto monte Piccaro, annunciato, riscritto una dozzina di volte dal 1979 in poi. Avrà assicurato tutti che  è favorevole al grande Consorzio del depuratore delle acque – da Albenga a Borgio, entroterra incluso – . I borghettini  non hanno nulla da temere, anche perchè l’ente sarebbe il ‘ventre molle’ del centro destra ponentino. Non bisogna mollare la preda. Avrà invitato i presenti ad un maggiore rispetto dell’ambiente visto che di seconde case si è fatto un gran ubriacatura ed il ‘piano casa‘ della Regione, grazie a Melgrati ed amici, sta dando una robusta iniezione di cemento e moltiplicazione di vani abitabili. Avrà assicurato che la lotta a favore degli amici titolari di bagni marini continua a dare buoni frutti. A pochi fidati avrebbe espresso  la speranza che col successo del centro destra in Liguria (alle Europee), Savona non dovrà perdere l’ultima occasione di puntare sul dr. Luciano Pasquale, da Claudio più volte definito “tra i migliori manager d’Italia”.  Avrebbe confidato che la ‘stella di Burlando’ si sta spegnendo e ci sono le premesse per il ‘colpo di grazia‘.

E ancora, in via riservata, un pensiero ai gruppi editoriali che ‘quantomeno non ci danno addosso, con un occhio di riguardo  o di disprezzo per alcuni giornalisti’.  La situazione alla Procura della Repubblica di Savona, il delicato equilibrio per via dei rapporti con le cooperative rosse. Un cenno alle comunali di Pietra Ligure, diventata troppo importante per via della gestione delle aree del Santa Corona. Un sussurro per il simpatizzante imprenditore degli acquedotti, ingegner Camillo Enrile, con problemini a Loano e Albenga. Tosto e capace.

Accantonato, per motivi pratici ?,  il tema legalità (in Liguria), la lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione che alcune frange di Confindustria hanno ormai imposto come valore assoluto.  Un obiettivo prioritario, con i protocolli firmati tra Confindustria stessa, ministero dell’Interno, prefetture.  Bisogna tenere conto che hanno rotto gli indugi. Lo testimonia quanto sta accadendo a Genova, a Savona, a Imperia.

Quattro anni dopo, è sempre Claudio Scajola, già potente ministro degli Interni e dello Sviluppo Economico, disarcionato dai giudici rossi (pure nell’imperiese e nel savonese?), assolto alla ‘grande’ per l’acquisto della casa al Colosseo (avete letto le lettere su La Stampa nazionale,  il 29 gennaio, che mazzate!), con qualche grana giudiziaria  in piedi per via della magnifica Villa Nina, residenza di famiglia rifatta a nuovo, con ampio garage per auto d’epoca, piscina, campo da gioco, parco alberato. Poi la cosuccia dell’anfora romana con il povero imprenditore di Ceriale, ex assessore, finito in carcere. Scajola, dicevamo, dopo la romanzina  ai forzisti ingauni per dirimere la controversia elettorale tra  Roberto Scneck,  Massimiliano Nucera e la zarina leghista Rosy Guanieri, è planato sabato pomeriggio in quel di Borghetto S. Spirito. Ospite, assieme al riverito nipote Marco (figlio dell’on. Alessandro, fino a pochi mesi fa vice presidente della Carige finita sotto inchiesta per i crediti facili a una decina di clienti speciali),  dello  studio associato Santiago Vacca, nella centralissima piazza della Libertà.

Sul taccuino di un corrispondente locale che ha tenuto per se la notizia, primeggiavano il presidente Vaccarezza, il fidato Piero Santi (da sempre pio figliol prediletto da Claudio), il mite sindaco di Loano, Luigi Pignocca, il tandem non più in ‘sonno’ Schneck-Sasso, i focosi Ciangherotti-Lugani, il valoroso per tutte le stagioni GB. Cepollina, il sindaco di Piana  Crixia (?), l’astro nascente esperto dell’aeroporto di Villanova d’Albenga Maurizio Esposito agente immobiliare ad Alassio (vaccarezziano), l’asse di ferro di Ceriale, Ennio Fazio & Piero Revetria (già acclamato futuro sindaco di Vendone), con loro l’agente immobiliare-assessore Marinella Fasano;  Mauro De Michelis risorsa e sindaco in pectore nella Andora regno di Floris artigiano, sardo d’origine; il vice sindaco di Urbe (?), l’attivissimo ed intramontabile Matteo  De Benedetti; il sospettoso di trappole Marco Melgrati, prossimo vice segretario provinciale, dunque braccio destro del segretario Andrea Valle  albergatore varazzino e vice sindaco dimissionario.

In prima linea, oltre a Roberta Gasco,  Giusi Rossi e Lucia Leone,  per lei stravede il presidentissimo Vaccarezza. Peccato che il volenteroso cronista non conosca tutti ed il secondo foglietto dei presenti l’abbia smarrito salendo in auto.  Ad esempio, il primo cittadino di Garlenda, Giuliano Miele.  Un paio di borghettini. I prossimi incontri  sono in calendario nell’imperiese, nel Tigullio, nello spezzino. Con l’intervallo di una visita (avvenuta e reclamizzata sui quotidiani di giovedì) nel ‘castello’ di Arcore, al cospetto del pregiudicato Silvio Berlusconi, il miliardario che fa montagne di carità e per i giudici ha il vizietto tricolore di frodare il fisco.

Ci scusiamo per i nomi non citati, non a causa nostra. I comunicati ed i camerieri si ‘convocano’ solo ai ristoranti. Bisognerebbe aggiungere gli ex fedelissimi degli anni d’oro ‘du ministru‘ che hanno preso le distanze. Chi può dimenticare quel Piero Balestra, futuro sindaco di ritorno, di Villanova d’Albenga, mai assente agli atterraggi di Claudio ministro all’aeroporto. Ora con Alitalia, ora con Falcon  dello Stato Italiano.

Era il 9 febbraio 2009 e Il Secolo XIX annunciava: ‘Ex sindaci candidati in Provincia, a ponente in rivolta i circolo azzurri. I dirigenti di Forza Italia contro i politici (Revetria e Balestra) che sono stati catapultati da altri territori…a Balestra si imputa il fatto  di non essersi mai iscritto a Forza Italia o Pdl e di non essersi mai schierato con gli azzurri...Revetria ex sindaco di Ceriale, ex presidente della Comunità Montana fino all’esclusione dei comuni costieri imposta per legge era destinato a uno dei due collegi albenganesi, l’altro assegnato ad An di Teresiano De Franceschi...”  . Che serve far tanto chiasso. Balestra, non sarà il volto del rinnovamento, ma è un ‘usato’ sicuro di lunghissimo corso. Tornerà con lo scettro peraltro mai perso. Peccato per quelle 200 villette mansardate, sotto sequestro e processo. Chi sarà stato il padre vero.

E a Ceriale, Revetria chiamato d’urgenza in Provincia da Vaccarezza. Si,  Pierino che aveva ‘garantito’ per l’operazione Nucera nella T 1,  coindagato (coimputato) con Ennio Fazio in un processo rimasto a bagnomaria nonostante le accuse di associazione a delinquere, magari immeritate visto che è stato coinvolto, in un secondo tempo, pure il super legale del Comune.  Il buon cuore del presidente Vaccarezza non mente. Ricompensa nella disgrazia.

Insomma Claudio Scajola, nel pieno dei suoi anni, dopo aver superato temporali, traversie umane e famigliari, tempeste giudiziarie, sbattuto per settimane in prima pagina, vuole tornare  ‘principe’ dei forzisti liguri, nonostante gli abbiano insidiato potere e clientele, non la grinta e la corte. Bastava osservare le 24 ore successive all’assoluzione. Presente su tutte le tivù, interviste a ripetizione, persino a cospetto del grande Bruno Vespa. Interrogativo: tornerà forza propellente dei grandi affari pubblici. Lui almeno, si sente dire, le opere sapeva ‘cantierarle‘. La lista è lunga, a parte il nuovo porto di Imperia, disgrazia delle disgrazie.  Senza di lui il ponente è orfano, soccombente  di ‘Roma ladrona’?

Claudio Scajola, nella seconda vita politica, cambierà i colonnelli,  pur non rottamando ? Anzichè affidarsi a cerimonieri, guerrieri di voti, citiamo a caso Vaccarezza e Santi, potrebbe dare ampio mandato alla nuora di Clemente Mastella, l’intramontabile di Ceppaloni, divenuto abituè di Loano e del porto. Dispiace per l’assenza del compare ing. Salvatore Ligresti. Dicano quel che vogliono, Loano dovrebbe erigergli in monumento per via della cittadella portuale, pagata alla fine, come dicono i bilanci, dai risparmiatori azionisti delle società di famiglia quotate in borsa. E da ultimo è finito tutto nella mani (nel portafogli) del colosso rosso della finanza (quotato in borsa) e delle cooperative.

Roberta Gasco, dicono i suoi, ora ha più tempo grazie alla ‘maternità’. Tra le ospiti della serata al Portico c’era Laura Comi, la trentenne acqua sapone, una delle poche fanciulle scampate alle ‘cure’ di Berlusconi senior. Roberta che in Regione la vedono arrivare e ripartire il martedì.  Non sappiamo se, come in Parlamento, opera l’istituto della Diaria che, a Roma, incassano anche gli assenti. Totale della prebenda regionale 3-4 mila euro? Mica male. Roberta – entrò nel guinness dei primati per essere stata la più giovane consigliere regionale d’Italia, nel borsino del comunista Burlando – potrebbe destinare il ‘vile denaro’ a opere di bene. Nella opulenta Loano pare ci sia la fila di questuanti.

Ci scuseranno i lettori per tanta approssimazione.  C’è chi è abituato a trattare la stampa ed i giornalisti  come merce di scambio. Il motivo per cui trucioli.it è privilegiato a dare in esclusiva solo  alcune notiziole.

ULTIMA ORA –  C’era molta puzza nell’appalto da 12 milioni di euro (6 anni) per la raccolta rifiuti solidi urbani indetta dal Comune di Pietra Ligure ? Pare di sì, in attesa del giudizio finale  della giustizia italiana per 5 ordinanze di custodia cautelare. Sta di fatto che  tre sono stati arrestati (ai domiciliari): Mario Cena, funzionario Ata Savona, Fabio Basso del Comune di Pietra Ligure, Roberto Balbis, già capo squadra Aimeri e passato all’Ata dopo l’aggiudicazione della gara.  Due invece gli indagati  sottoposti a obbligo di dimora. Andrea Mencioni e Vincenzo Trevisano, segretario comunale a Pietra Ligure e già a Ceriale dove abita  nel centro storico.

I Trevisano, famiglia di origine meridionale, numerosa e molto conosciuta. Il dr. Trevisano, laureato in giuriusprudenza,  dall’agosto 2013 è pure consigliere della Servizi Ambientali Spa, alla cui presidenza è stato chiamato Mario Baucia, buon conoscente di Trevisano, anche nella veste di ex assessore comunale. In consiglio, altri due segretari comunali di Giustenice e Ceriale: Cannizzaro e Marino.

Il caso vuole che il consiglio comunale di Borghetto S. Spirito su proposta della giunta di centro sinistra del sindaco Gandolfo abbia discusso nei giorni scorsi la pratica di acquisizione di azioni dell’Ata di Savona, propedeutiche al perfezionamento dell’iter di ingresso diretto nel servizio raccolta rifiuti ora gestito dal Comune stesso. Poi il rinvio, su richiesta della minoranza di centro destra,  dopo i suggerimenti-proposta del vice segretario dr. Lasagna in attesa dell’esito di un quesito.

Tra l’altro, capo dell’ufficio tecnico di Borghetto  è il geometra Luigi De Vincenzi, sindaco di Pietra, in predicato a futuro consigliere regionale in quota Pd. A Pietra il servizio rifiuti era gestito dall’Aimeri Spa – a proposito il suo presidente G.B Pizzimbone di cui abbiamo raccontato sul numero scorso in merito all’arresto, è stato liberato con provvedimento di revoca da parte del tribunale del riesame – che aveva perso la gara a favore dell’Ata, pare in tacito accordo con un’altra società di Torino.  I reati contestati per l’affaire appalto a Pietra Ligure sono di turbata libertà degli incanti, corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, corruzione e truffa ai danni dello stato.  Balbis aveva sostituito all’Aimeri il dimissionario Iannuzzi, capo cantiere titolare; lui era caposquadra ed ha finito per emigrare nella concorrente Ata.

A Borghetto, esclusa da indagini e dal bubbone di Pietra, si stava muovendo qualcosa di interessante con il servizio di Nettezza Urbana destinato all’Ata.

Nel caso dell’inchiesta il meccanismo, a quanto risulterebbe agli inquirenti, messo a punto da Nencioni e Cena, prevedeva la vincita di A.T.A., che in gara concorreva con Teknoservice, di Torino, grazie ad un’ipervalutazione sull’offerta tecnica, che potesse dunque escludere la concorrente per mancato raggiungimento del minimo previsto nel disciplinare.

La valutazione, effettuata dalla commissione composta da Nencioni, in qualità di responsabile del procedimento e Trevisano come presidente, si è  espressa a favore di ATA che, per ora, dichiara solo di aver fiducia nella giustizia. I due della commisione sarebbero stati manipolati dalla forte personalità di Basso  per ottenere l’assunzione del figlio in Ata.

Sullo sfondo molti scenari, ma evidentemente finchè non bussano i carabinieri con ordini di cattura la legalità nel Bel Paese non è di casa.   Dove stavano i politici-amministratori  degli enti coinvolti?   

I TEMPI D’ORO DEL PDL SAVONESE. DUE SOLE DONNE: CHI MANCAVA?

NEI SECOLI FEDELI, ERA IL 16 GIUGNO 1987

 

 

 


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