Dopo il pronunciamento della Corte di Cassazione (penale vedi sentenza) che conferma l’illecito della vendita di frutta e verdura in aree (strade e piazze) dove transitano veicoli, fonte di smog, e l’obbligo di elevare la sanzione nei confronti dei trasgressori, Luciano Locci, ha scritto una ‘raccomandata’ al sindaco di Savona. Tre gli aspetti salienti: nei primi anni ’90, quando presiedeva l’Usl, erano stati collocati sistemi di monitoraggio in via Paolo Boselli (un secondo era mobile), ma sono ‘spariti’; c’è un preciso articolo del regolamento comunale antinquinamento; la recente sentenza della Cassazione.
Ill.mo Dott. Federico Berruti
SINDACO di SAVONA
Oggetto : vendita all’aperto di frutta e verdura.
Come Le è noto a Savona nelle vie più trafficate ci sono tantissimi negozi che espongono all’aperto frutta e verdura per la vendita al pubblico. Tali prodotti, rimanendo a contatto con agenti atmosferici e gas di scarico dei veicoli in transito, possono creare un danno alla salute per i consumatori.
Nei primi anni degli anni novanta, durante la mia permanenza a guida dell’USL savonese, erano stati collocati sistemi di monitoraggio dell’inquinamento dell’aria uno fisso in via Paolo Boselli ed un altro mobile che veniva dislocato in base ad un progetto di controllo ambientale. I dati di tali rilevamenti erano a disposizione della comunità savonese.
Purtroppo tali strumenti di misurazione da anni non sono più presenti nel territorio e pertanto non siamo più in grado di verificare la qualità dell’aria nelle strade centrali della città.
Comunque, considerato che sostanze molto dannose per la salute come piombo, benzene e residui della combustione possono depositarsi sulla superficie degli alimenti esposti sul piano stradale, La invito, nella Sua veste di autorità sanitaria locale *, ad intervenire per far cessare lo stato di cose in essere fortemente lesiva alla salute dei Cittadini.
Tenga presente l’Articolo 91 del REGOLAMENTO IGIENE URBANA adottato dal Comune di Savona : “La frutta e la verdura devono essere protette in modo idoneo dalla polvere, dagli insetti e da ogni altro possibile inquinamento “.
Le ricordo che i commercianti sorpresi a esporre sulla strada le cassette con questi alimenti rischiano una condanna penale, punita con l’ammenda, per violazione della legge 283/1962.
La informo inoltre che la terza sezione penale della Cassazione ha recentemente affermato che la messa in commercio di frutta all’aperto ed esposta agli agenti inquinanti costituisce una violazione dell’obbligo di assicurare l’idonea conservazione delle sostanze alimentari.
Nel caso che questo mio esposto non dovesse essere preso in considerazione, mi vedrò costretto a segnalare l’illecito nelle competenti sedi giudiziarie.
Con osservanza.
Savona, 13 febbraio 2014.
Luciano Locci