Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Finalborgo in tivù, questa si che è promozione


Sabato 18 gennaio 2014, alle 18, Rai 2, nel programma ‘Liguria Racconta’, ha mandato in onda un reportage su Finalborgo e più in breve sulle Grotte Valdemino di Borgio [Vedi la puntata ]  . Un servizio montato in studio, è vero, privo del pathos della ‘diretta’, ma assai efficace e di grande impatto promozionale per il pubblico al quale era rivolto. Si calcola 800 mila persone. Uno spot impagabile. Nulla a che vedere con la macchina ‘mangiasoldi’ (oltre 80 mila €) spesi dalla Provincia di Savona per organizzare la ‘passerella’  al ‘Matching’ di Finalborgo, fermatosi alla terza edizione 2011. Dove ci raccontavano che nel savonese l’anello debole della catena per il 43% dei presenti in sala era la promozione. A proposito quali sono stati i risultati delle spese sostenute per promuovere e commercializzare l’offerta turistica del territorio? Si legge che l’industria alberghiera continua ad andare indietro (presenze, arrivi, aperture, chiuse) come i gamberi.

Non sappiamo quanti operatori che  erano presenti al terza edizione  del ‘Machting’ fortemente voluto dal presidente della Provincia, Angelo Vaccarezza e dall’assessore regionale al turismo Angelo Berlangieri, albergatore finalese,   hanno avuto modo di seguire la trasmissione televisiva: durata una quindicina di decina di minuti. Al convegno era stato diffuso questo dato: 43 mila i test di Customer Satisfaction sottoposti ai turisti nel 2010 che promuoveva la qualità alberghiera, bocciava i punti di informazione, la viabilità e i parcheggi.

Si annunciava – vedi cronache Il Secolo XIX, La Stampa, IVG – che : “C’era un anno di tempo per lavorare e dare una svolta ad un modo di fare turismo uguale da 15-20 anni. Il nome è Dmo, Destination Management Organization, un centro formato  da Provincia di Savona e Camera di Commercio  che metterà insieme pubblico e privato coordinando le imprese private per promuovere e commercializzare l’offerta turistica….Berlangeri ha sottolineato la necessità della svolta per non affondare  il turismo motore della Liguria e della provincia savonese con il 10 % del Pil Ligure….Ha spiegato Vaccarezza che si partirà dal web, la creazione di un sito per proporre l’offerta di tutto il territorio, dagli alberghi alle attività da svolgere, con un sistema di prenotazione unico che spazierà dal pernottamento alla cena al ristorante preferito, all’attività all’aria aperta, superando una volta per tutte i campanilismi e dando vita ad una reale promo-commercializzazione….Ci sono voluti tre anni di Matching e bilanci stagionali in negativo, al di là della crisi per mettere le categorie alle strette e recuperare terreno….”.

Chissà se qualcuno, soprattutto tra i giornalisti più quotati ed autorevoli della provincia, esperti di turismo, ha poi dato conto di come sono andate le cose. Ha messo a confronto quel progetto, la diagnosi, la terapia ed i risultati. Così si procede all’analisi dei bilanci pluriennali nei paesi a democrazia compiuta e nella aziende degne di questo nome. Speriamo sia andata così, possiamo accontentarci anche del quasi. Magari lo possiamo chiedere ai vertici delle stesse categorie le cui foto brillavano anche in quei giorni sulle pagine di cronaca locale. Vi risparmiamo i nomi che tutti forse conoscono.

Chiudiamo quel capitolo con un’utile riflessione. Il 20 novembre 2009, una brava collaboratrice del Secolo XIX dava conto di un convegno  alla Camera di Commercio, allora ancora in mano al presidente Giancarlo Grasso.  Presenti l’ex presidente degli albergatori savonesi (Confindustria) Angelo Galtieri, mancato sindaco di Alassio alle ultime comunali, il presidente della Provincia, Vaccarezza che raccomandava: ” Bisogna prendere coscienza del fatto che le seconde case sono fondamentali nel ‘pacchetto’ della nostra offerta turistica e procederemo con speditezza, in collaborazione con la Regione, ad una normativa chiara”.

Nell’articolo si citava il fatturato stimato dalla Camera di Commercio: 637 milioni  all’anno. Si davano statistiche:  a Borghetto S. Spirito, dove la Dc ed il centro destra dal Dopoguerra od oggi sono stati al potere, con l’esclusione della parentesi di due sindaci di sinistra ed un del Psi, la percentuale di seconde case  raggiunte il 79 %; a Borgio Verezzi dove la presenza di un sindaco anticemento (Enrico Rembado) è stata combattuta con ogni mezzo, anche intimidatorio e diffamatorio il 76 %, a Ceriale dove un solo sindaco aveva cercato di mettersi di traverso al partito del cemento (Dario Braggio, Pci) il 74 %. Percentuali diventate ancora superiori dal momento della ricerca affidata ad Assimil, allora rappresentata da  Leopoldo Sdino.

Torniamo alla trasmissione e ci scusiamo con i lettori, ma soprattutto gli intervistati dal giornalista Rai, se non possiamo riproporre almeno i punti salienti dei loro racconti, testimonianze. Diciamo che hanno offerto un bellissima immagine della loro attività, delle capacità inventive e propositive, onorando nei fatti il territorio ed il richiamo turistico alla scoperta di Finalborgo. Il fascino della realtà legato all’ingegno umano, il successo di antichi mestieri, il sapersi proporre con eccellenze autentiche. Un  merito che forse andrebbe ripagato con un ulteriore attenzione verso questa isola finalese.  Il luogo che fa innamorare ripeteva il conduttore. I meriti dell’Associazione Centro Storico di Finale, con 30 anni di attività alle spalle.

Poi è stata la volta del mondo dei ‘miracoli’ della natura delle Grotte di Borgio Verezzi.  I loro 3 milioni di anni. L’incanto del Borgo Saraceno. I tre km di reticolo e gli 800 metri di percorso visitabile. Un tesoro della natura e di Borgio che ha rischiato di essere ‘coperto’ da un insediamento edilizio bloccato nel finale e forse non del tutto scongiurato in quanto a matematiche garanzie di tutela del patrimonio delle grotte. Prima l’interesse ed il bene pubblico, poi la giusta e corretta attenzione alle esigenze del privato.

Sciveva su Enciclopedia della Liguria, la giornalista Antonella Granero, già consigliere comunale di maggioranza a Borgio: “….. A Finalborgo  si scopre di essere ormai lontanissimi da quel mare e da quell’aria, almeno per concezioni architettoniche e abitudini. Questa era la capitale del Marchesato: lo si scopre aggirandosi tra l’ex complesso domenicano di Santa Caterina, nato nel XIV secolo per essere culla di dotti e santi, e le vie medievali con i loro palazzi, ma sarebbe meglio dire tardo medievali e moderne, perchè il Borgo che oggi vediamo fu quasi integralmente ricostruito, per volontà di Giovanni I, dopo il 1452 ed una drammatica distruzione operata dai Genovesi. Poco sopra il borgo, ci si può spingere a Castel San Giovanni ( recentemente recuperato) e ai ruderi di Castel Govone. Un’ultima annotazione sarebbe un delitto dimenticare l’entroterra di Finale, che offre qui possibilità di passeggiate ed escursioni uniche. A cominciare dall’altopiano della Manie“. Era l’anno 2000.

L.C. 

ALCUNI FOTOGRAMMI DELLA TRASMISSIONE CON PERSONAGGI DI FINALBORGO

  

  

  

 

[Guarda la trasmissione integrale su Rai.it]


E IL ‘GUERRIERIO DEL TURISMO’ LEGGE SOLITARIO I GIORNALI. ONORI A GIACOMO MAMBERTO !

   


L.Corrado

L.Corrado

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