A chi non l’ha letto consigliamo di procurarsi la copia. La Stampa, martedi 21 gennaio, pagina 8 cronaca nazionale: “L’Italia tra fango e cemento” titola il dossier con “La terrazza è crollata sul treno per risparmiare 30 mila euro. Indagato il progettista. Nelle carte del Comune di Andora manca l’autorizzazione a costruire”. Il sindaco Franco Floris, re delle presenze a Imperia Tv, non si tira indietro con l’inviat0 speciale del giornale: “ Finalmente la Procura alzerà il velo su una trentina di persone, tra costruttori, progettisti e funzionari pubblici che facevano di tutto e senza regole…ora guarderanno le vecchie lottizzazioni e tremeranno le cricche”. Micidiale, da sottoscrivere?
Più esplicito di così ! Con Andora in primo piano nazionale su televisioni, giornali, web, non ci è ancora capitato di leggere o ascoltare l’elenco di chi ha governato la cittadina dal 1960 ad oggi (unica nel ponente ligure dove i parcheggi sono tutti gratis, a Genova il Comune è arrivato a quota 2,50 l’ora e 15 € di penalità a chi sgarra anche di due minuti, ad Albenga solo un euro l’ora). Anni 1960-1975: dr.Walter Momigliano; avv. Francesco Bruno 1975-2004; geom. Pierluigi Pesenti 2004 – 2009; Franco Floris in carica (nella foto) e al suo ultimo mandato con scadenza a fine maggio.
Momigliano è l’unico a non essere più in vita. Era una persona agiata, abitava a Torino e apparteneva alla Comunità ebraica. La sua epoca di sindaco l’abbiamo seguita da cronisti. Il suo principale avversario, almeno dichiarato, era stato il dr. Arrigo Molinari, già noto questore, che aveva sposato una Pallavicino, ceppo di esattori in Liguria, grossa proprietà sul mare di Andora, albergo, camping e non solo. Non sembra il caso di ricostruire le sorti di Molinari e dei Pallavicino.
Primo cittadino per 20 anni Francesco Bruno – esponente Dc di primo piano, già segretario provinciale, con qualche grana giudiziaria risoltasi positivamente nell’ambito del suo ruolo di pubblico amministratore. E’ stato al centro di alcune inchieste ed indagini, sia in tema edilizio, sia ambientale. Il professionista è uscito ‘immacolato’ e può fregiarsi di essere stato componente del Consiglio giudiziario della Corte d’appello di Genova. E’ diventato cittadino benestante, si era ‘favoleggiato’ per via della villa di famiglia. E’ stato tra gli avvocati civilisti che hanno seguito controversie, per danni, per conto della Curia Vescovile di Albenga-Imperia. Fa parte del Cda dell’Istituto Domenico Trincheri di Albenga.
Ad Andora, non è un mistero, è stato assai attiva una loggia massonica. Tra gli affiliati alcune erano persone che non si sono arricchite nei ruoli e nelle attività svolte. C’è chi ha scelto il ‘sonno’, chi emigrato in altra ‘loggia’ e chi è rimasto attivo. Non sappiamo se l’informatissimo sindaco Floris abbia notizie utili in questa direzione, anche alla luce delle recenti affermazioni di un pentito di mafia in quel di Ventimiglia. Ha testimoniato di collaborazione tra ‘ndrangheta e massoneria. Testuale da interrogatorio: “….insospettabili di cui la ndrangheta si serve per mantenere i rapporti con le istituzioni, con la massoneria, imprenditori, direttori di banca che garantiscono la copertura….alle imprese amiche…”.
Poi i 9 anni da sindaco del geometra Pier Luigi Pesenti, (nella foto ) già tecnico del Comune, un ruolo di assessore in Provincia (e per un anno presidente a seguito dell’arresto di Domenico Abrate nell’ambito dello scandalo Teardo). Oggi coadiutore dei figli in un’agenzia immobiliare. Fa parte del locale Lions di cui è tra i soci fondatori. Non da oggi, leggendo le cronache, Pesenti pareva nel mirino di Floris. Tra i due si può ricordare il ‘dimissionamento‘ dell’artigiano vice da parte del geometra sindaco.
Al telefono Pesenti commenta: “Non sono diventato ricco, a differenza di altri fortunati, possono verificare; sono orgoglioso, ma non invidioso. Ho letto con stupore ed interesse le dichiarazioni del sindaco Floris, se sa da chi è composta la cricca andorese sarebbe dovuto andare dalla Procura della Repubblica. E’ un suo dovere, io non tremo, attendo sereno le rivelazioni di cui pare sia a conoscenza, anche a proposito di vecchie lottizzazioni che fanno tremare, secondo le sue parole. A meno che non siamo a Scherzi a parte“.
C’è poco da scherzare, l’invito del sindaco alla Procura è stato esplicito, parla di ‘vecchie lottizzazioni‘. Chiediamo a Pesenti si ritiene di far parte di quella “trentina di persone tra costruttori, professionisti e funzionari pubblici che facevano tutto (edilizia ed altro….) senza regole” ? Pesenti: ” Se lo dice lui ! (Non fa nomi ndr). A fine del mio mandato, nel 2003-2004, abbiamo approvato in consiglio comunale una variante, a seguito di un contenzioso tra privati e Soprintendenza, che riduceva drasticamente le cubature proprio nella zona a mare di Capo Mele. Chi si oppose anche in consiglio ? Spero ci siano i verbali. Fu proprio il signor Floris, era il periodo in cui gli tolsi le deleghe. Ricordo questo particolare a titolo di cronaca, visto che ha indossato i panni di sindaco giustiziere “.
Sul fronte della trasparenza è doveroso parlare di un episodio che approfondiremo sul prossimo numero. Il 27 agosto 2013 abbiamo chiesto per iscritto, al Comune di Andora, alcuni dati a proposito di articoli di giornale polemici su parcelle e consulenze, spese legali in particolare, compresa la causa intentata (e ‘vinta’) dal sindaco Floris al Secolo XIX per asserita diffamazione. Puntualmente abbiamo ricevuto conferma che il materiale ci sarebbe stato inviato quanto prima a dimostrazione della trasparenza praticata nell’amministrare il Comune di Andora. Il tempo evidentemente si è fermato. Non abbiamo ricevuto nulla. Da giornalisti a chi dobbiamo dire grazie?
L.Cor.
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