L’assessore al turismo Marinella Fasano, agente immobiliare, si fa in quattro per promuovere l’immagine di Ceriale? Mostre, mercatini Coldiretti, manifestazioni podistiche e canore, raduni. Ma il più aggiornato ‘biglietto da visita’ riproduce una città, unica in provincia di Savona, capace di vantare un 2013 con belle di notte al ‘lavoro’ anche in pieno giorno sull’Aurelia. I vigili urbani ridotti al lumicino: da 18 scesi a 11 . A ‘presidiare’ il centro cittadino, col colar delle tenebre, ci pensa una ‘signorina’. Staziona, fissa, a un tiro di fucile dal Municipio, mentre prosegue lo ‘scandalo’, da imbattibile primato in Italia, della casa dove dimora sindaco e famiglia attorniata dal mercato all’aperto del sesso. Non basta? Altro record nel ponente ligure: un chiosco mobile, nel piazzale Ldl, rifornisce pure il ‘popolo della notte ‘. Il divertimento-attrazione? Ha appena aperto un lap dance con privè e spettacolo personalizzato, pagando il surplus.
La vergogna pare non abbia più limiti in questa terra “capitale del libro di Liguria“. Il paese dove sono cresciuto e con me una generazione di cerialesi ormai anziani, demoralizzati, demotivati (gli esclusi alzino la mano!). Eravamo in maggioranza umili figli di contadini e di pastori, qualche famiglia viveva in tuguri. I ‘ricchi’ si contavano sulle dita di una mano. C’era la dignità e l’orgoglio dell’appartenenza. La presenza concreta delle istituzioni, a partire dai sindaci, dai due vigili urbani, uno faceva anche il messo. Fieri della loro divisa e del dovere. I parroci non facevano passerelle con i pubblici ‘peccatori’. I pubblici amministratori si distinguevano per senso di responsabilità.
A chi dobbiamo dire grazie se si è arrivati al punto di abbandonare la linea del Piave ? Convivere con l’illegalità sotterranea e quella alla luce del sole. A Savona, capoluogo di 67 mila abitanti, e Albissola Mare, hanno estirpato da 8 anni la prostituzione in strada. L’organizzazione internazionale che ha sede a Genova (con referenti ‘savonesi’) sa che quel territorio è vietato da un tacito accordo tra clan. Il rispetto è ferreo. Ceriale e parte a ponente di Albenga, resta invece una prateria fortificata, redditizia nonostante la crisi, suddivisa e ‘governata’ in stile mafioso. Con diffusi e radicati tentacoli. Persino le gang che organizzano i mendicanti davanti alla chiesa parrocchiale.
Non si tratta di becero moralismo o strumentalizzare alla ricerca del capro espiatorio. Fare allarmismo privo di riscontri. No, di fronte all’interminabile ‘dramma Ceriale’, incapace di ribellarsi, mobilitarsi, reagire con la ragione dei giusti, stiamo diventando tutti colpevoli tra indifferenza, incoerenza, menefreghismo, paura strisciante, omertà. Abbiamo metabolizzato il non diritto alla sopravvivenza da paese civile, a danno soprattutto dei figli, dei nipoti, delle future generazioni. L’erba buona non cresce. Un’infamia subita anche per ignavia. Salus populi suprema lex esto (Cicerone).
Diverso il discorso sulle responsabilità politiche. Dal primo cittadino, Ennio Fazio, all’ultimo consigliere comunale, a quanti si erano impegnati candidandosi (e promettendo) alle consultazioni amministrative. La maggioranza degli elettori (compreso chi ha disertato le urne) ha contribuito al ‘governo-malgoverno’ della città. Si è premiato chi non lo meritava per incapacità, incoerenza, onorabilità della carica?
Ci soffermiamo su quest’ultimo spaccato di vita pubblica (non ci interessa quella privata). A Ceriale, non molti mesi fa, il sindaco agricoltore (40 anni sulla scena pubblica: già giovanissimo consigliere comunale, incarichi di vertice alla Coldiretti, alla Comunità Europea, alla Camera di Commercio) aveva ribadito al Secolo XIX (Luca Rebagliati): “….Pietro Revetria non sarà più in lista, me lo ha chiesto lui, ma la mia nuova squadra ha bisogno di un allenatore della sua caratura… E il mio primo impegno, rieletto sindaco, è quello di dare a Ceriale una discoteca”. Qualche anno prima aveva perfino previsto che “la discoteca rilancerà il turismo, il commercio e tutta la zona depressa di levante”. Pare utile ricordarlo e riflettere. Il ‘tempio‘ del divertimento di Fazio e C. dovrebbe essere parte integrante della realizzazione del complesso portuale-residenziale. Accade che non decolla il porto e la Regione Liguria l’ha depennato dal piano della costa? Oppure è uno di quelli che si è ‘salvato’, contrariamente ad Albenga e alla Margonara di Albissola. Si dovrà cercare un’alternativa di rielaborazione da parte della famiglia imprenditrice (Murialdo e C.) che più ha profuso cemento nella cittadina, alla quale va tuttavia riconosciuto il merito della strategica attrazione del Parco Le Caravelle. E da un paio d’anni ha siglato un accordo con il ‘gruppo Dellepiane-Atzori‘ di Savona e Millesimo, diventato negli anni il più solido e fiorente simbolo della sana imprenditoria della provincia. Il punto di riferimento dell’Unione Industriali. Il capostipite Aldo Dellepiane è tra i personaggi più quotati e schivi, allergico agli azzeccagarbugli e ai ‘nani’ della politica.
A Ceriale le sorprese sono a getto continuo. A fine ottobre (leggi La Stampa, Angelo Fresia) arriva una meravigliosa novella. Il ritorno di un ‘locale notturno’ di cui il turismo e l’economia di Ceriale, secondo una tesi, non avrebbero proprio bisogno. L’apertura di ‘Fermento’, specialità lap dance come documentano tre vistose insegne. Nell’articolo si annuncia con dovizia di particolari che era attesa l’autorizzazione comunale al ‘privè‘. Qui le ballerine (doverosamente abbigliate?), si esibiscono chiedendo un semplice surplus per lo spettacolo personalizzato. Il gestore Moreno Alberici, altre esperienze a Loano (piazza Cadorna), al Pantea di Sanremo, al Dolcevita di Genova, spiega (al giornalista) che ‘solo attraverso l’impiego del privé si evitano degenerazioni, in quanto sorvegliati da guardia giurata e dal cameriere‘. Apertura alle 22, chiusura alle 4. Dopo un breve periodo di rodaggio, a quanto pare, è sorto un contenzioso con l’Enel; chiusura forzata o tenere aperto, si fa per dire, al lume di candela. Laddove non ha ‘potuto’ il regolamento comunale ci ha pensato la Provvidenza terrena?
La stessa zona di Ceriale by night non resterà comunque orfana, deserta. Da anni, in un crescendo, ragazze e ragazzine straniere, abiti succinti, animano la statale Aurelia, conquistando spazi per la gioia di chi possiede casa, ha figli adolescenti. In altre parti d’Italia è cosa nota, riportata da inchieste giornalistiche, il ‘posto fisso di lavoro’ si paga all’organizzazione-esattrice e protettrice. A Genova varia dai 30 ai 50 euro a sera, a Sanremo qualcosa di più in centro, scende nell’estrema periferia. Tra Albenga e Ceriale la ‘tariffa-tassa’ arriva a 60 euro. Sempre con il ‘lasciapassare’ della gang dominante. Chi ha provato a fare di testa sua ci ha rimesso la ‘testa’. Casualmente aggredite dal cliente, finite al pronto soccorso per ‘banale caduta’. E altrettanto per caso, abbiamo già scritto, del fiore all’occhiello made in Italy. Le ‘fanciulle’ stazionano persino di fronte all’abitazione unifamiliare di Ennio Fazio e nelle immediate vicinanze, trasformate in ‘mercato protetto’. Gli abitanti della zona coinvolta si sfogano col cronista, ma tacciono intimoriti quando si chiede nome e cognome. E’ comprensibile. Una nota famiglia ha persino chiesto la rettifica al giornale che l’aveva inclusa, con la sua attività, tra i firmatari di un esposto popolare. A questo punto si arriva!
Perché stupirsi? Cerialese con la piena consapevolezza di cosa sta accadendo. Il loro sindaco impotente o imbelle al potere della mala organizzata ? Lamentarsi non serve a nulla. Il consiglio comunale è consapevole e ‘colpevole’ che l’organico dei vigili urbani sia sceso da 18-19 negli anni passati agli attuali 11 (comandante Fui, defenestrato causa procedimenti penali finiti in Cassazione, rimasto nello staff dirigenziale ). L’assessore della destra Eugenio Maineri quando aveva la ‘responsabilità’ della polizia urbana poteva garantire straordinari, servizi notturni, investimenti nella ‘sicurezza’. Nel magro bilancio del Comune (colpa dello Stato, del patto di stabilità?) queste voci sono finite nel cassetto. Si aggiunga che la caserma dei carabinieri, a suo tempo reclamata a gran voce a difesa della legge e del quieto vivere, è ridotta a 5 unità. Un discorso che porta lontano. Nelle grandi città europee, e sempre più spesso anche in Italia, è vincente la razionalizzazione dei servizi di polizia sul territorio che significa non disperdere forze, energie in tanti rivoli. Privilegiare la prevenzione senza far cassa col ‘tele laser’.
Cosa ci hanno guadagnato, tanto per fare un esempio, i centri urbani con mini caserme ( vedi Laigueglia, Cisano sul Neva accorpata a Zuccarello, Ceriale appunto, Borghetto S. Spirito, potevano insediarsi a Borgio. Caserme a Noli, Spotorno (perché no a Bergeggi?), a Vado Ligure, Albisola e Varazze (Celle esclusa). A Vado negli anni ’90 hanno soppresso il commissariato, tra polemiche a non finire dei soliti ciarlatani.
Altra ciliegina, perla. A Ceriale di notte apre al pubblico il ‘chiosco mobile‘ sul suolo della Ldl, prima era nella spazio stradale (ex Aurelia) davanti al Famila. Qual è il Comune che ha rilasciato la licenza, simile a quelle concesse ai ‘camion’ melonari viaggianti che in estate vendono cassette di frutta? Il permesso autorizza ‘soste brevi‘. Non sappiamo cosa accade a Ceriale. Chi controlla ? Nessuno si è mai occupato ? Un paio d’anni fa si era avuta notizia di un sequestro amministrativo, poi revocato. Il ‘servizio ristoro‘ è utile ai ‘nottambuli’ del ‘mercatino 0 mercatone del sesso’.
I consiglieri comunali sono coscienti di cosa significa per Ceriale – vocazione turistica – convivere con tutte le credenziali sopra descritte ? Può un consesso democratico che nella sua storia ha visto alternarsi probi concittadini ai quali si sono dedicate strade e piazze, offrire lo ‘spettacolo’, per nulla dignitoso, dell’impotenza, della rassegnazione? Che raccontano agli alunni delle scuole i ‘signori’ con la fascia tricolore ?
Un cittadino-libraio, nel 2011-2012, ha inscenato clamorose ed estemporanee proteste antiprostituzione, fino ad appendere uno striscione davanti alla casa del sindaco. Proponeva l’annessione di Ceriale ad Albenga. Si è stufato. Poche sere fa è stato ospite di sky TV per il suo ruolo nel movimento dei ‘Forconi’, anche la Rai regionale l’ha intervistato durante la protesta e i blocchi a Savona. Ignorando le sue ‘battaglie’ a Ceriale?
Sorte ingloriosa, con le dovute differenze, l’hanno vissuta, sempre a Ceriale, gli esponenti del Movimento 5 stelle con la bocciatura di una loro lista o coalizione. Si sono disintegrati. Non si ha più notizie della locale Lega Nord, con qualche fratello ‘muratore’. Non esiste la sezione Pd (ex Pci- Dc). C’è chi giura che alle ‘amministrative’ l’onorevole Franco Vazio abbia tifato per Fazio. C’è stato un risveglio alla recenti primarie del partito, alle urne 181 persone. Ma per essere credibili bisogna saper fare ciò che si promette e in tempi rapidi con tenacia. Nessuno può imporre ai cittadini crociate, però se a farsi vedere ogni morte di papa ci pensano i Michele Boffa, ora presidente del consiglio regionale ed il suo ‘segretario’ Daniele Buschiazzo, sindaco di Sassello, non è il massimo di vitalità e dinamismo.
Forse siamo rimasti in solitudine ad invocare per Ceriale, per il suo futuro, tolleranza zero ? Non ci appassionano le urla o gli slogan leghisti, le pagliacciate fine a se stesse. Tollerenza zero subito, per ridare speranza, non condannare la maggioranza dei cittadini ‘silenziosi‘ a subire tacendo. Se non si è in grado, meglio fare le valige in fretta? Già un paio di volte si è perso l’occasione di creare un parlamentino di ‘salute pubblica’ chiamando a governare persone irreprensibili e non ricattabili, senza conflitti di interesse per attività o per professione; volti nuovi, meglio giovani che abbiano dato prova di meritocrazia nella società civile.
I ‘lor signori’ innominabili possono continuare a sfilare nelle processioni, portare crocifissi e statue, indossare i camici delle Confraternite, farsi il segno della croce e recitare il Padre Nostro. Meglio se il ‘mea culpa‘. Senza fare di ogni erba un fascio, sottolineato in rosso.
Non ci intimidiscono le minacce, anche larvate. Abbiamo promesso un viaggio sull’illegalità diffusa, fotografata, tollerata, proprio nei giorni della più affollata festa cittadina, San Rocco. Tra canti, preghiere e ‘spettacoli’ indecenti.
Luciano Corrado
IMMAGINI DEL ‘BAR MOBILE’ SULLO SPIAZZO LDL A 100 METRI DALLA CASA DEL SINDACO
GLI AMMINISTRATORI COMUNALI E I CITTADINI CANDIDATI ALLE AMMINISTRATIVE 2013