Mi scuso con i lettori per questo esordio del tutto personale. La notizia divulgata domenica dai quotidiani riguardanti la disgrazia occorsa al Primo Ufficiale di marina mercantile Maurizio Canovaro, 51 anni, di Camogli, tragicamente morto per un infortunio sul lavoro, mi ha ricordato un qualcosa di personale.
Il C.L.C. Canovaro è stato colpito trasversalmente da un cavo da rimorchio andato a finire con il suo “imbando” o “lasco” (incontrollato…) nell’elica in moto del rimorchiatore su cui era imbarcato. Due, massimo tre secondi, e la potenza rotatoria delle pale dell’elica avvolge come in una spira il cavo di nylon, lo mette sempre più in tensione e ne procura lo schianto. Uno schianto che assomiglia al rumore ravvicinato prodotto da un colpo di fucile. Anche se riesci ad accorgerti che il cavo si tende all’improvviso, lo vedi, e ti rendi conto che può spezzarsi, non hai comunque il tempo per realizzare un qualche rimedio, e passivamente subisci l’evento inconsciamente. Se una persona come me oggi la può raccontare, è perchè una vicenda simile l’ha vissuta e deve ritenersi solo fortunata, Maurizio purtroppo no.
Ero Primo Ufficiale al posto di manovra di prua in fase di ormeggio, quando successe un qualcosa che (inconcepibilmente) con il passare degli anni non riesco a ricordare con esattezza come se volessi (e forse è proprio così) dimenticare sia il nome della nave che come il fatto sia potuto accadere. L’unica cosa che ricordo esattamente oggi è la maschera di sangue sul mio viso davanti allo specchio ed il mio amico trapanese Primo Macchinista che nel frattempo si era precipitato in cabina.
Anche quella volta si è trattato di un cavo di nylon che, rimasto accavallato sul tamburo del verricello, impedendo di conseguenza il recupero dello stesso, lo ha portato in tensione sino alla rottura. Tra l’altro, i cavi d’ormeggio di nylon (polipropilene) sono soggetti a facile usura in superficie tanto da risultare poco tempo dopo con le fibre tagliuzzate, pungenti, perchè bruciacchiate dallo sfregamento/slittamento sul tamburo ruotante del verricello.
Mi sono trovato scaraventato all’indietro su un cumulo di cavi, colpito dalla frustata dal basso verso l’alto. Ero leggermente incurvato in avanti, il cavo mi ha sfiorato da metà del setto nasale in sù e tutta la fronte, graffiando leggermente la pelle. Questione di millimetri ed è facile immaginare cosa sarebbe potuto succedere. Nessun altro commento….
RIUNIONI PRE…
Per la seconda volta nell’arco di un mese, i componenti la lista di “Noli che cambia”, quella vecchia decennale capeggiata da Rossello, Penner con a capo il presidente onorario (Sindaco) Repetto si riunisce con le possibili forze nuove per organizzare la nuova “Noli che cambia“. Operazione democratica corretta, di certo obbligatoria, se non altro per la forzata decadenza del Sindaco dopo dieci anni di mandato. Come al solito “la gente” … “fans”…del “U Banana” hanno individuato alcuni partecipanti ai quali una parte dell’elettorato come me, per esempio, augura che, se eletti, contribuiscano a cambiare Noli, ma positivamente. Un consiglio: l’importante è non annunciare a livello di propaganda elettorale che è necessario preferire e votare per “Noli che cambia” ( quella rinnovata) così da proseguire ed ultimare tutti i progetti in atto, compresi quelli sull’area ferroviaria…. Non è di certo un qualificante “curriculum edificandi”. Dico questo perchè ci sono cittadini che avendo sempre votato l’attuale “Noli che cambia”, non hanno preso per corretta oltre che seria la risposta del Sindaco Repetto data poco tempo fa alla domanda posta per strada : ” ...Sindaco, ma quando non vedremo più le – voragini – sull’area ferroviaria?“. “Ma quali voragini? Ma dove sono?” è stata la risposta convinta, con il sorrisino di chi vuole, farti passare pure per un “non vedente“… e lasciamola lì.
picciotti”locali, dimenticare gli errori che qualcuno (anche da fuori) ha fatto loro commettere in buona o cattiva fede? Si tratta di saper risanare errori progettuali/esecutivi sul territorio, ferite morali e finanziarie alle persone, e per finire possibili consistenti risarcimenti da sopportare a carico della comunità. Un’eredità molto, molto pesante!
Una volta la politica era parte della società; oggi spesso è succube dei poteri forti, dei clan legittimamente organizzati a livello verticistico, entrambi chiaramente in grado di condizionare i responsabili del potere locale se trovano facile corrispondenza sia in buona o cattiva fede partitica trasversale: il nostro cancro attuale. Questo malessere l’abbiamo vissuto tutti, anche se in percentuali differenti per ciascuno di noi, ma uguali per quanto concerne la nostra economia, l’immagine, ormai da quattordici anni. “Truciolisavonesi” ed in seguito “Trucioli.it” sono testimonianze per le “ardue sentenze” che la storia locale dovrà trasmettere via internet alle future generazioni.
1995/2000 – 2000/2004 – 2004/2009 – 2009/2014: due nomi sono i responsabili di quattro amministrazioni. Periodi che saranno ricordati come una specie di flagello della nostra storia millenaria, sia in terra che sul mare.
E…per non finire… mercoledì 18 (ieri sera) è stata data lettura di una denuncia/protesta in sala consiliare, durante l’unica assemblea pubblica annuale, a nome del Comitato Cittadino Nolese per la Difesa della Salute e Ambiente. Utile precisare che a suo tempo, e comunque in tempo utile per intervenire, erano pervenute sulla scrivania del Sindaco ben 555, ripeto 555 firme di cittadini che auspicavano la massima attenzione alle problematiche oggetto della missiva. Ancora una volta sono state disattese da “Noli che cambia“..
Carlo Gambetta