Carissimi albenganesi, cari loanesi mai avrei immaginato di essere convocato d’urgenza per il ruolo di paciere tra Albenga e Loano. Tutti sanno che Belfagor, il sommo diavolo, abbandona la Baia del Sole e la sua ridente collina, solo per emergenze gravi. Questa volta le cose si mettono male e sono costretto a volare. Il mio protetto ‘Angiolone‘, dotto e straordinario comunicatore, dopo aver profuso benessere e opere di bene nella ‘Città dei Doria‘, si è proposto a ultimo salvatore della ‘Città delle Torri’. Ma attenzione, solo il gran cuore, l’acume del mio confratello sodale, Gianfranco Sasso, detto bonariamente ‘sfasciatutto’, ha permesso di chiamare al capezzale della ‘malata Albenga’ un anestesista della stazza di Vaccarezza.
Il mio primo sforzo, mettiamo le cose in chiaro, è di tranquilizzare i cittadini di Loano. Non abbiate timore di perdere un fustigatore dei costumi, un navigatore di tempeste, un gigante del bene comune, un insuperabile barzellettiere (titolo assegnato da IVG sulla base di 46.418 votanti), unico riconosciuto domatore di serpenti, leader ligure di presenzialismo a processioni religiose, interviste e dichiarazioni ai giornali e Tivù (Il Secolo XIX, Imperia Tv, Ivg, soprattutto, più distanziati Rai 3), inaugurazioni. E’ verissimo, Loano gli vuole un gran bene, se non altro perché è un simpaticone con tutti (amici e nemici); da sempre, nel rispetto del ‘suo vangelo’, insegna che non bisogna portare rancore, il perdono lui lo predicava e lo praticava assai prima della evangelizzazione di papa Francesco.
I loanesi sanno che Angelo ha qualche vizietto, ma anche i suoi avversari assicura Belfagor – principe della verità, secondo solo al dormiente e valoroso Bellamigo (quando si rifarà vivo ? ci mancano le sue pillole a dosi) -: Angelo, per scelta di mamma e papà, è nato ad Albenga, alla Casa di Cura Salus, ai tempi del mio carissimo ‘fratello massone primario’. Angelo è di Loano Doc, dai cappelli (ricciolini) ai piedi (numero 42). Piuttosto tradisce, ma è solo una battuta di spirito, la consorte, piuttosto di perdere l’immensa stima dei suoi fans. Li avevo ‘salvati’ sul computer, ai tempi della campagna elettorale in Provincia; ero rimasto affascinato dalle loro ‘faccine’ immortalate sulla pagina di Facebook. Si vedeva lontano un chilometro che erano volti ‘puliti’, gente abituata a tutelare i valori dell’etica pubblica, pronti a sacrificarsi e a metterci la faccia a favore dei ‘perseguitati della giustizia’: un nome fra tutti nella nostra amatissima riviera ponentina, Claudio Scajola, più ne parlano male e più Belfagor lo adora.
Ai fans che si sono esposti anche con la propria immagine posso fare un’ambasciata. Angelo V. sindaco di Albenga? E’ stata una geniale provocazione. Io ne avevo parlato con Gianfranco S., lui si è consultato con Claudio S., tutti e due hanno dato l’imbeccata al ‘presidentissimo‘ inquilino di Palazzo Nervi che utilizzando i normali canali ha sensibilizzato Mario De Fazio, redattore di punta del Secolo XIX, redazione di Savona. Ed ecco lo spettacolare scoop, con tanto di locandina.
Pensate la delicatezza e la signorilità. Il bravo notista politico da atto di non aver ricevuto neppure l’imbeccata dal Sampdoriano, bensì ‘dai suoi più stretti collaboratori’. Evviva la sincerità e la correttezza che Belfagor indiavolato non condivide e non pratica, almeno sappiamo che il cerchio magico dei ‘stretti’ non è segreto: il reverendo padre Cappuccino di Ceriale, Piero Revetria; il santo protettore delle Suore savonesi, Piero Santi; il lobbista dei cantieri navali e degli omaggi marinareschi, Gianfranco Sasso. Due assessori, un vice presidente del consiglio. L’uomo che ha più fiuto e pragmatismo. Se non ci fosse lui, quale sommergibile sarebbe riuscito ad affondare anni or sono la giunta presieduta dal ‘fratello’ Mauro Zunino, ricco imprenditore ingauno, dedito alla beneficenza, alle iniziative editoriali, a quelle dell’aero club Savona-Albenga. Chi l’avrebbe potuto fermare, mettere fuori uso (politicamente) il ‘club Zunino‘ e C. se non il navigatore di tempeste Sasso ? L’unico capace di sfidare le bisce velenose?
LA CAMPAGNA ELETTORALE SI INFIAMMA ? CI PENSA DUDU’
Belfagor, gentilissimi loanesi e graditissimi ingauni, ha voluto fare un piccola e breve ricerca. Tutto quadra. Abbiate fiducia. Era il 28 gennaio 2011. Il Secolo XIX, a tutta pagina, spara: ” Vaccarezza prenota un posto in consiglio comunale e in giunta. Il centro destra può vincere la sfida in Comune. Se serve scendo in campo a Savona, la città rossa”. Il bravo Dario Freccero, poi promosso alla redazione centrale (non per l’intervista, ma pare per aver pubblicato che un alto magistrato aveva acquistato due alloggi nel signorile complesso del Crescent realizzato dalla famiglia dell’industriale-big Aldo Delle Piane, nell’ex area dell’Italsider dove i compagni e i sindacalisti Cgil dovrebbero almeno arrossire dopo il libro senza querele di Bruno Lugaro); Freccero, dicevamo, fa un’intervista a ‘re Vaccarezza‘. Domanda: E’ vero che si candida a sindaco di Savona e sfida Berruti ?”. Risposta: ” Molti me l’hanno chiesto dopo aver letto il sondaggio di un blog che mi ha incoronato con una popolarità al di sopra del 60 per cento e per il centro destra è un segnale importante. Hanno scritto che il mio nome è il più credibile e conosciuto, l’unico in grado di reggere realmente lo scontro con lo strapotere locale del centro sinistra”.
Domanda: Ma si candida o no ? Risposta del presidente: ” L’idea mi onora…posso candidarmi anche come consigliere comunale e dare una mano alla vittoria del candidato di centro destra. Questo sondaggio mi ha fatto doppiare il gradimento di Federico Berruti; lo considero un apprezzamento dell’amministrazione provinciale e di come ho fatto il sindaco di Loano, oggettivamente ho fatto assai di più di Berruti “.
Domanda: C’è un problema se viene eletto anche sindaco di Savona deve lasciare la Provincia ? Risposta di Vaccarezza: ” Si, è così, se vinco a Savona, e c’è la probabilità, chi guida poi la Provincia? Ho preso un impegno che dura ancora tre anni, vorrei però impegnarmi a Savona”.
Domanda: Ma se Scajola le dicesse di fare lei il candidato ? Risposta : “Allora ubbidisco e mi candido a sindaco di Savona”.
Poi ci fu la crisi in Provincia, messi alla porta senza complimenti, il potente ‘fratello’ Marson, avvocato assai più bravo che in politica, risanatore dell’Acts super-indebitata e feudo di privilegi del sindacato, dei sindacalisti e dei loro protetti. Via quell’assessore, definito nel ‘club’ , la mezza-tacca che utilizzava l’auto blu per recarsi a mostre sulla Costa Azzurra e alle partite di calcio, a Genova. Un vecchio ‘vizietto’, l’auto blu, con autista pagato da Palazzo Nervi; ai tempi della sinistra imperante c’era un assessore rosa che da Albissola ogni mattina si faceva venire a prendere e riaccompagnare. Un compagno l’ammoniva di stare attenta, per fortuna tutti zitti.
ALBENGANESI TRANQUILLI, ECCO IL REFERENDUM ‘CITTA’ CAPOLUOGO’
Perché bisogna dare fiducia a Vaccarezza futuro sindaco di Albenga. Parlano i fatti e Belfagor certifica. E’ il 17 agosto 2001, pagina 22 del Secolo XIX-Savona. Titolone: “Albenga sarà capoluogo della superprovincia, i sindaci plaudono alla proposta di Referendum di Vaccarezza. Guarnieri entusiasta: è la città più antica ha tutti i titoli per diventare capoluogo.” Orsi, si al voto. Che volete di più, non c’è bisogno di altri attestati-garanzia. Angelo Vaccarezza sindaco di Albenga, senza se e senza ma. A furor di popolo, esclusi gli invidiosi e tra questi non ho dubbi: il Melgratone alassino che solo perché è bello, aitante, pieno di grana, una moglie poliziotta ed avvenente, si crede il padrone del vapore. Di Vaccarezza, esperto comunicatore, esperto di turismo balneare e montano, esperto di Bagni Marini e del settore alberghiero, esperto nei gemellaggi eccellenti, esperto in vittorie elettorali (Alassio, Ceriale, Carcare), esperto in convegni in quel di Finale Ligure per rilanciare l’industria turistica, esperto nella vincente politica dei porticcioli (Loano, 80 anni la concessione demaniale in riconoscenza al cristallino ex patron Salvatore Ligresti e family), esperto di valorizzazione ambientale antivarianti. Vedi il boom delle ‘casette agricole’ a Verzi, il recupero degli edifici fatiscenti (alberghi inclusi) a Loano. Insomma l’elenco potrebbe continuare per descrivere un vero mastino che il leader maximo Sciaboletta Scajola ha sempre proclamato suo ‘erede’: dai Comuni alla provincia, dalla Regione alle Europee, al parlamento.
Ha poco da far lo spiritoso il mio concittadino conte Melgrati. Già la professoressa di Imperia, Maria Teresa Verda, docente e studiosa di lettere e storia dell’arte, promotore di pubblicazioni, mostre e convegni, per la valorizzazione delle risorse storico-artistiche della Liguria, con l’Istituto Internazionale di Studi Liguri e i F.A.I. avrebbe messo in guardia il devoto marito : ” Quel Marco non mi piace, troppe donnine attorno, troppo gradasso, hai visto quella sequenza fotografica per la festa di compleanno della moglie che un blog ha messo in rete ? Che vergogna, guai a te…..!”.
CONCLUSIONI ASSICURATE
Per confortare ulteriormente Loano e Albenga, offro la prova del nove. La Stampa di domenica 12 luglio 2009: Provincia, partenza sprint, Stefano Parodi (sfortunato, verra condannato per un reato grave contro la pubblica amministrazione ndr) eletto presidente all’unanimità (ottimi Pd, Udc e Italia dei Valori). Applausi e folto pubblico alla ‘prima’ del centro destra in Provincia”.
Da ultimo, fate questo sacrificio, leggete ancora: ” Nei corridoi i figli di Vaccarezza scorrazzano allegri nell’ufficio del papà presidente, mentre l’ex direttore dell’Igiene Asl provinciale, Franco Vairo, per una volta faceva da comprimario applaudendo la moglie Rosalia Guarnieri approdata in giunta e radiosa…”. Perché votare subito Parodi ? Ecco cosa riportava La Stampa, da destra e da sinistra, dal centro: “Siamo certi che Parodi sia una persona imparziale e cristallina, ha sempre evitato di sprecare denaro pubblico, dando il buon esempio….“.
Fidatevi, fidatevi, parola di….
Belfagor
LEGGI CON UN LINK L’ARTICOLO PUBBLICATO DA IL SECOLO XIX IL 4 DICEMBRE 2013