Come anticipato la settimana scorsa, mi sono recato in Comune a parlare, per il quinto anno consecutivo, dell’incomprensibilità della bolletta dell’acqua con l’assessore Emanuele PARRINELLO. L’assessore mi ha assicurato che l’anno prossimo le bollette verranno emesse direttamente dall’Ufficio Acquedotto del Comune e saranno, finalmente, comprensibili.
Già che c’ero gli ho anche chiesto se hanno intenzione di emettere due bollette all’anno anziché una, ma su questo argomento l’assessore non si è sbilanciato, riferendomi che la bollettazione unica era stata scelta onde evitare (per il Comune) le troppe grane derivanti dagli utenti che non pagano e relativamente a chi ha delle bollette superiori ai 500,00 € si può chiedere la rateizzazione.
Gli ho fatto notare che il Comune più che pensare a quelli che non pagano dovrebbe pensare ai molti che pagano in modo regolare ed inoltre chi deve pagare più di 500,00 € e vuole pagarla a rate, si deve accollare l’onere di farne richiesta. Lavoro burocratico doppio, secondo me: sia per chi lo richiede sia per chi deve rilasciare l’autorizzazione. Vedremo cosa decideranno nelle segrete stanze.
Per ultimo ho chiesto notizie sulla Carta dei Servizi (obbligatoria per legge, è il documento con il quale ogni Ente erogatore di servizi assume una serie di impegni nei confronti della propria utenza riguardo i propri servizi’, le modalità di erogazione di questi servizi, gli standard di qualità e informa l’utente sulle modalità di tutela previste). Di tale documento il Comune avrebbe dovuto essere munito già da molti anni, ma ad oggi ne è ancora sprovvisto.
L’assessore ha risposto che su questo argomento non hanno ancora preso alcuna iniziativa in quanto attendono che venga istituito il Gestore Unico del Servizio Idrico, progetto in fase di attuazione, ma dai tempi ancora molto incerti a causa dell’ostruzionismo, a livello provinciale, dell’assessore Santiago VACCA che è orientato a privatizzare la gestione dell’acqua, anziché renderla completamente pubblica, in spregio sia ai risultati dei referendum dell’anno 2011, vinti a stragrande maggioranza, sia alla volontà di molti sindaci (cinquanta per l’esattezza) del savonese. Su questo illecito tentativo il presidente della Provincia , Angelo VACCAREZZA, non ha, per quanto mi consta, preso alcuna posizione.
Per chiarirmi (e chiarire a chi legge) le idee su questo campo, mi sono rivolto a Roberto MELONE, responsabile locale del COMITATO SAVONESE ACQUA BENE COMUNE, che mi ha trasmesso il loro comunicato stampa del 27 novembre 2013 e che trascrivo integralmente.
Un’ultima cosa : approfitto per comunicare a tutti coloro che leggono questo articolo che, grazie ad un emendamento presentato dall’onorevole Gianclaudio Bressa (Partito Democratico) infilato nel decreto sul femminicidio (????), convertito in Legge 15 ottobre 2013, n. 119, sono state salvate le Province, che dovevano definitivamente cessare il 30 giugno 2014. Gli unici a votare contro sono stati i deputati del Movimento 5 Stelle, tutti gli altri partiti hanno votato a favore.
Berlusconi è finalmente fuori dal Senato. I furbetti sono ancora dentro.
Ognuno di noi ne tragga le logiche conseguenze.
Silvestro Pampolini
Comitato Savonese Acqua Bene Comune
Via Concordia, 8 – Ceriale (SV)
COMUNICATO STAMPA
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Poco meno di un anno fa l’Assessore Provinciale Santiago Vacca metteva tutti i sindaci in allarme a causa delle possibili sanzioni della Comunità Europea per la mancata depurazione nel ponente savonese. Svariate migliaia di euro per ogni giorno di ritardo.
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Per evitarle sosteneva la necessità di individuare il gestore unitario del Servizio Idrico Integrato della Provincia di Savona., questo per poter definire una tariffa unica per tutti i gestori della nostra provincia dalla quale trovare i finanziamenti necessari per collegare il ponente savonese al depuratore di Borghetto Santo Spirito (visto il fallimento e lo spreco di denaro pubblico per la costruzione del Depuratore Ingauno).
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L’assessore Vacca metteva in campo un suo progetto che consisteva in un Raggruppamento Temporaneo (5 anni !!!) di Imprese, sia pubbliche che private.
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Le motivazioni e la proposta dell’Assessore erano, e rimangono, false, inaccettabili e illegittime.
False – perché per determinare la tariffa non è necessario avere il gestore unitario del Servizio Idrico (ciò è stabilito nell’art. 154 del D.lgs 152/2006).
Inaccettabili – perché prefigurano la privatizzazione del Servizio Idrico, in contrasto con la volontà espressa dalla maggioranza delle cittadine e dei cittadini della nostra provincia nel referendum del giugno 2011.
Illegittime – perché nel caso si individui un soggetto gestore privato (o misto pubblico/privato) occorre andare a gara: in nessun caso è consentito di aprire ai privati senza espletare un percorso che il mercato richiede.
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Contro tale proposta ci fu una mobilitazione non solo del nostro Comitato ma anche di tantissimi sindaci, di numerose associazioni e forze politiche, nonché dei sindacati.
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Nel mese di maggio l’Assessore vacca riunì i sindaci i quali, in quasi 50 votarono per una gestione pubblica e partecipativa del Servizio idrico Integrato della nostra Provincia.
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Nel frattempo il Comitato Savonese Acqua Bene Comune presentò un suo progetto condiviso dai sindaci.
CHIEDIAMO
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se gli interventi per evitare le costosissime (per i cittadini) sanzioni europee erano urgenti un anno fa, lo sono ancora di più oggi?
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Perché non è ancora stata definita la tariffa unica della Provincia di Savona e non sono ancora stati avviati i lavori di collegamento del ponente al depuratore di Borghetto Santo Spirito?
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Visto che la Provincia di Savona non ha fatto nulla in tutti questi mesi, quando arriveranno, chi le pagherà? L’Assessore Vacca e il Presidente della Provincia Vaccarezza di tasca loro?
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Perché l’assessore provinciale Santiago Vacca non ha più riconvocato (istituzionalmente è compito suo e di nessun altro) i sindaci che facevano parte di un apposito gruppo di lavoro, per dare avvio all’iter di studio di fattibilità del progetto di ripubblicizzazione presentato dal Comitato Savonese Acqua Bene Comune e condiviso dai sindaci?
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Perché il “solerte” presidente della Provincia, Angelo Vaccarezza (al quale abbiamo chiesto più volte un incontro, a partire dal giorno del suo insediamento in provincia, e che, ad oggi, non ha trovato il tempo per ricevere il nostro Comitato, nemmeno dopo il referendum del giugno 2011), non ha sollecitato tale convocazione?
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E, ultima domanda, dove sono finiti i soldi che i comuni del ponente avrebbero dovuto accantonare per risolvere il problema della depurazione? Ci risulta che nessun comune (ad eccezione di Andora che però andrà con Imperia, portandosi dietro i suoi soldi) li ha accantonati. Il Comitato Savonese Acqua bene Comune ha fatto, a questo proposito, un esposto alla magistratura, vedremo cosa sortirà questo nostro atto ma, nel frattempo, i sindaci e gli amministratori di questi comuni farebbero cosa giusta, saggia e doverosa se spiegassero ai propri cittadini come hanno impiegato i loro soldi che, per altro, dovevano, per legge, essere impiegati per il depuratore, non per altre cose!
Ceriale, 27 novembre 2013
p. Comitato Savonese Acqua Bene Comune
Roberto Melone
3482228314