Costa 800 mila euro una sortita assai pesante di Vittorio Sgarbi nei confronti dell’ex procuratore della Repubblica di Napoli, Agostino Cordova. La sentenza definitiva della Cassazione. E ancora, scoppia rissa Sgarbi-Cruciani e Radio Belva chiude dopo una sola puntata. La direzione di Mediaset: «Cose che non si possono vedere»
Milano, 10 ottobre 2013. Urla assortite, strepiti a gò-gò, insulti a ripetizione: troppi per la direzione di Mediaset e «Radio Belva», la trasmissione appena inaugurata e che doveva lanciare in orbita la coppia altrimenti radiofonica Cruciani-Parenzo, è stata chiusa.
DURISSIMO COMUNICATO – Con tanto di inusuale, durissimo, comunicato del direttore generale del gruppo, Mauro Crippa: «Radio Belva torna ai box, ha provato a fare un giro di pista, ma è finita fuori alla seconda curva: mercoledì sera ho visto cose che non si possono vedere in onda, e che non possiamo e non dobbiamo permetterci di trasmettere».
LA RISSA- Il cast invitato dai due del resto prometteva una pronta santabarbara: da Alba Parietti a Vittorio Sgarbi, da Maria Giovanna Maglie a Roberto Fiore ( quello di Forza Nuova), fino a Emilio Fede nelle rinnovate vesti di inviato. Sì, parterre che sembrava fatto apposta per scatenare una rissa. Che è puntualmente scoppiata, con Sgarbi ovvio protagonista: il critico si è scagliato contro tutti, contro Cruciani (“ti piscio in testa” gli ha carinamente ripetuto più volte) e contro la Parietti (“se io ti chiamassi t…”). Niente di nuovo, ma «troppo» pure per i piani alti di Cologno Monzese. (www.corriere.it)