Durante il periodo invernale (15 settembre-15 giugno) la Farmacia Comunale di Borghetto S.S. non sarà più aperta alla domenica. Questa decisione ha suscitato un coro di proteste da parte dei cittadini che vedono in tale fatto la soppressione di un servizio. Per evitare valutazioni personali errate e comprendere come ciò sia stato possibile abbiamo chiesto chiarimenti al Dott. Gianluigi FIGINI, fino a pochi mesi fa Direttore della Struttura Complessa Farmaceutica Territoriale della Provincia di Savona. E sindaco della città dal 1984 al 1991.
“Sono cambiate le leggi ed i regolamenti – dice il Dott. FIGINI nella foto a sn – Secondo quanto disposto dalla Legge Regionale n° 35 del 6 novembre 2012 non è più obbligatorio che nel territorio di un Comune, durante i giorni festivi , sia aperta almeno una farmacia se tale servizio è garantito nell’Ambito Territoriale Sociale (Borghetto S.S. fa parte dell’A.T.S. n° 20 che comprende inoltre i Comuni di Loano che è Capofila e poi Boissano, Balestrino e Toirano). Inoltre ogni titolare di farmacia deve garantire un orario settimanale non inferiore alle 40 ore complessive nelle farmacie urbane, che scendono a 36 nelle farmacie rurali, suddiviso su almeno cinque giornate in orari compresi tra le ore 8,00 e le ore 20,00 e obbligatoriamente dalle ore 9,00 alle ore 12,00 e dalle ore 16,00 alle ore 19,00.”
Questa è la legge, ma forse il legislatore non ha riflettuto sul fatto che le farmacie non vendono bignè o cannoli, ma medicine per alleviare dolori e combattere malattie. Tuttavia il risultato è questo: il concetto di “servizio alla
popolazione” che le farmacie hanno svolto da sempre è completamente scomparso.
Diverso dovrebbe essere la sostanza nella gestione delle Farmacie Comunali, “…nate da un concetto di funzione socio sanitaria che doveva garantire il servizio in zone scoperte e tutelare le fasce più deboli attraverso una oculata politica dei prezzi”, prosegue FIGINI.
Grazie alle nuove norme però l’altra farmacia esistente nel territorio borghettino, la Farmacia FRANCHI, ha deciso di non osservare più l’orario dell’anno scorso, e cioè chiusura al venerdì e apertura sabato/domenica a turno , in modo tale che nei giorni festivi fosse sempre garantito il servizio. Da quest’anno l’orario invernale è il seguente: apertura dal lunedì al sabato, domenica chiuso. Va da se che la Farmacia Comunale avrebbe dovuto tenere aperto due domeniche al mese senza la chiusura del venerdì, cosa impossibile, a quanto sostiene l’assessore al Bilancio Stefania MARITANO, per una pura questioni di costi. Il risultato è stato l’adeguamento al nuovo orario.
Non sappiamo quali e quanti costi si dovrebbero sostenere, sappiamo solo che una Farmacia Comunale, al di là di una stretta logica di profitto, che dovremmo lasciare solo ai privati, deve garantire un servizio alla popolazione, soprattutto a quella anziana, che costituisce la maggior parte dei residenti borghettini; non dimentichiamolo.
Con la chiusura domenicale il servizio è soppresso e chi ha necessità di farmaci deve recarsi a Loano. Però non tutti possiedono un’automobile, oppure potrebbero essere impossibilitati ad usarla e quindi dovrebbero ricorrere ai mezzi pubblici. Insomma si crea un disagio agli utenti giustificato unicamente dai costi di gestione.
“A tale proposito – prosegue il Dott. FIGINI – credo sia necessario far conoscere, per chi ancora non lo conosce, il servizio chiamato farmataxi, operante nei giorni festivi, negli orari notturni e nell’intervallo dalle ore 12,30 alle ore 15,30, e che consiste nell’intervento del personale della Croce Bianca su richiesta del medico o della guardia medica che ha rilasciato la ricetta con scritto urgente, per il recapito delle medicine. Il servizio è garantito, gratuitamente, entro 60 minuti. Ciononostante non dobbiamo dimenticare che il Sindaco è la massima autorità igienico sanitaria nel territorio e spetta a lui l’ultima parola”.
Infatti, attraverso il più specifico e significativo atto a lui attribuito, l’Ordinanza Sindacale, il Sindaco potrebbe, in deroga agli orari stabiliti dalla L.R. 35/2012, ripristinare gli orari di prima, quelli con turni festivi.
E’ possibile che abbia ragione l’Assessore al Bilancio quando sostiene che “…tenere aperta la farmacia soltanto per le
emergenze ha senso fino ad un certo punto”, ma francamente non condividiamo le scelte in una struttura pubblica. Un Comune può e deve sostenere anche costi improduttivi per il bene della popolazione.
E poi diciamolo una volta per tutte : siamo stufi di sentire che non ci sono soldi!
Basta con il “vedremo”, “valuteremo le disponibilità finanziarie” e via dicendo! Ne abbiamo le scatole piene!.
Se il Comune di Borghetto S.Spirito. è al dissesto finanziario che lo dicano chiaramente, che denuncino il fatto una volta per tutte, così almeno sapremo di che morte dobbiamo morire. Anche se non crediamo assolutamente che non esistano i fondi per piantare due alberi nell’area destinata alla toeletta dei cani o rimettere in funzione le telecamere o tenere aperta la farmacia due domeniche al mese.
Dire che non ci sono soldi è solamente un alibi per nascondere una grave e profonda incapacità a governare. Di questo siamo convinti.
Silvestro Pampolini