Egregio Dott. Vincenzo Filippini, Responsabile per la prevenzione della corruzione Comune di Savona. Oggetto: Disciplinare di gara per la ricostituzione di una società mista cui affidare la gestione di parte delle attività assistenziali e delle strutture dell’Azienda Opere Sociali Servizi S.p.A.
Le espongo le mie osservazioni ed i miei rilievi sulla gara in oggetto che credo possano interessarle nell’espletamento del suo nuovo incarico ricevuto.
Il 15 ottobre p.v. scadranno i termini per la partecipazione al bando di gara per rilevare la quota del socio privato della Opere Sociali Servizi S.p.A. ( in avanti O. S. Servizi ) attualmente detenuta dalla Cress.
È stato affidato un incarico per la valutazione dell’azienda al Collega Dott. Paolo Parodi che, dopo aver corretto opportunamente le “rettifiche improprie” ( per non dire altro !) fatte dagli amministratori sui bilanci sul reddito operativo con poste non corrette (al fine di far apparire una perdita inferiore a quella reale! ) ridetermina la perdita complessiva dal 2007 al 2012 in € 985.544 . Solo il 2010 ha interrotto la serie negativa con un risultato economico positivo. Sull’attendibilità di tale bilancio, come revisore della A.S.P.OPERE SOCIALI ( in avanti A.S.P.), avevo fatto riserve gravissime al cda in quanto la partecipata non aveva fornito la documentazione al socio di maggioranza al fine di una corretta valutazione, come risulta agli atti.
Il professionista riferisce che per il 2013, in base ad una situazione contabile consegnatagli – datata 31 maggio – lo scostamento costi-ricavi si aggira sui 11.000 euro per cui la perdita a fine anno si annuncia ancora consistente.
Per valutare l’azienda, il professionista si è avvalso di un documento redatto del socio operativo Cress in cui viene presentato un budget 2014-2018 molto lusinghiero ed in base a questo documento determina, secondo gli indici previsti dalla prassi aziendalistica, il valore del sovra reddito per € 327.743 che l’azienda conseguirà e pertanto dedotto il capitale netto per – € 84.154 porta ad un valore complessivo della società a € 243.500. Ne consegue che il valore della partecipazione ( 32% ) che andrà ceduta corrisponde a € 77.700 .
Osservo che per una azienda sempre in perdita, che oltretutto è andata sempre peggio sino ad arrivare ad una perdita nel 2012 di circa € 380.000, prevedere un budget pluriennale positivo, come fatto dal socio Cress ( che ha consentito al perito di formulare un sovrareddito ), rimane una previsione a dir poco fantasiosa.
Poi il professionista passa alla valutazione del prezzo di cessione della quota e partendo dal fatturato che il socio gestore farà alla O.S. Servizi , calcolato mediamente in 4.400.000 annui, portano ad una ipotizzata redditività media del gestore di € 120.000 che valorizzata per il periodo di contratto portano ad un valore di cessione delle quote del socio-gestore in € 663.079,81.
Di conseguenza la gara è rivolta alla selezione di un socio operativo, che rileverà la quota-parte di capitale sociale corrispondente alla quota di partecipazione privata di € 663.079,81 (pari al 32%), formulando offerta (al rialzo) sul valore della suddetta quota posta a base di gara.
L’ASP acquisterà la quota del 32% ad esito della gara e contestualmente provvederà al trasferimento della medesima al soggetto aggiudicatario provvedendo altresì ad incamerare la plusvalenza secondo quanto stabilito nella scrittura privata tra ASP e l’attuale socio ( e cosa è stabilito ? ).
Dunque chi avesse interesse a partecipare alla gara per acquisire la figura di socio-gestore dovrà partire da una base di asta di € 663.079,81 ( con offerta in aumento ) per un valore delle quote di partecipazione della società, come sopra visto, di € 77.000 per una attività in cui in cui la gestione gli porterà un reddito medio per 7 anni ( durata della partecipazione ) di € 120.000 per cui occorreranno circa sei anni per rientrare nell’investimento e nel contempo il gestore potrà beneficiare del risultato economico della O.P. Servizi.
Ma se il trend delle perdite dal 2007 al 2012 dovesse continuare ( e per il 2013 abbiamo visto che continuerà ) e considerato che le perdite hanno inciso per l’attuale socio gestore per complessivi € 320.000 ( 32% della perdita di € 985.544 ), ovvero € 53.000 annui, pertanto dalla previsione del reddito della sua gestione “ipotizzata” in € 120.000 andrà detratta la “ipotizzata” perdita di € 53.000 con un beneficio netto di soli € 67.000 annui e pertanto il vincitore della gara ci metterà non sei ma 10 anni circa ad ammortizzare la somma che dovrà offrire per aggiudicarsi la gara.
Osservo che valutare il prezzo di cessione delle quote per € 663.079 contro un valore della partecipazione calcolato dallo stesso perito in € 77.000 e per una speranza di utile complessivo di € 67.000 per una azienda con un trend gestionale pesantemente negativo pare alquanto opinabile e discutibile.
Le questioni che gli aspiranti concorrenti dovranno valutare stanno in questi termini e pertanto ritengo che “ragionevolmente” sarà molto difficile trovare un operatore economico che per rientrare nel suo investimento dovrà attendere due lustri anche perché affermo, senza timore di smentite, che nessun consulente aziendale consiglierebbe questo tipo di investimento.
L’attuale socio-gestore la Cress, se vincesse la gara dovrà verserà tutta la somma di € 663.079 all’ ASP o solo una parte di essa in base alla scrittura cui fa riferimento il bando ? In questo secondo caso la questione non sarebbe di secondaria importanza perché non tutti i concorrenti sarebbero sullo stesso piano in quanto alcuni dovranno pagare per aggiudicarsi l’appalto tutta la plusvalenza ed uno di essi, la Cress appunto, solo una parte e ciò non in rispetto delle norme sulla concorrenza sancite dall’ Autorità garante potendosi configurare – per l’attuale socio-gestore – una ipotesi di posizione dominante
rispetto alle altre aziende concorrenti, permettendole di operare sulla gara in condizione di vantaggio rispetto agli altri . Non ho potuto leggere la scrittura di cui sopra ( sul sito non c’è ), ma da come parrebbe impostata potrebbe anche configurarsi una ipotesi di turbativa d’asta.
Ma allora la gara, seppur formalmente proposta con tanto di capitolato e di perizia ( opinabile come tutte le perizie ), rileva una qualche faziosità ed anomalia cui il Suo ufficio, gli organi di controllo della Corte dei Conti e l’Autorità Garante sulla Concorrenza, secondo il mio modesto parere, dovrebbero vagliare con attenzione.
Ancora altre considerazioni non di poco conto.
Ma se dovesse vincere la gara la Cress, come è molto probabile, mi domando come possa la A.S.P. riaffidarle il compito di gestione della partecipata avendo dimostrato di produrre solo perdite che hanno portato ad un danno erariale alla comunità savonese di € 667.000 nei sei anni di gestione .
Oltretutto c’è inoltre da considerare la poca affidabilità della suddetta Cress in quanto i suoi consiglieri di amministrazione presenti nella O. S. Servizi – tra cui l’amministratore
delegato- hanno contribuito a redigere per il 2008 un bilancio falso tanto è vero, che dopo le mie pressanti sollecitazioni quale revisore unico della ASP, dopo che l’assemblea della partecipata aveva approvato il documento, la presidente Ramello diede disposizioni di rifare il bilancio. Per cui, apportate alcune modifiche dal cda della partecipata, il bilancio fu riapprovato chiudendo in tal modo la inchiesta condotta dalla G.d.F. di Savona su richiesta da parte della Corte dei Conti che aveva aperto una inchiesta sulla irregolarità del bilancio.
Gli amministratori della O. S. Servizi ed i componenti il collegio sindacalehanno ricevuto un avviso di garanzia per i reati di falso in bilancio e false comunicazioni sociali in base alla segnalazione alla Procura della Repubblica fatta dalla G.d.F, ma si dice che tutti siano stati prosciolti in istruttoria. Le motivazioni di tale provvedimento non si conoscono in quanto i quotidiani locali non hanno scritto una riga sul proscioglimento ( e solo poche righe sull’avviso di garanzia ! ), ma se così fosse avvenuto la cosa certa è che i reati sono stati commessi per cui devo presumere che la magistratura non li abbia considerati punibili dando una interpretazione favorevole agli imputati sulla legge oggi in vigore .
Sui bilanci della O.S. Servizi 2009 e 2010 i mie report da revisore sono stati estremamente negativi, ed occorrerebbe vedere anche quelli dell’attuale revisore della ASP sui bilanci 2011 e 2012 per capire bene la serietà dell’attuale socio gestore.
Credo che sia legittimo affermare che un socio-gestore i cui amministratori hanno partecipato alla redazione di bilanci falsi, non potrebbe e non dovrebbe aspirare a ripetere l’esperienza di nuovo partner dell’ ASP.
Rimango in attesa di un Suo cortese cenno di riscontro.
Distinti saluti.
Savona, 1 settembre 2013.
Luciano Locci