Stampata in sei lingue (Italiano, francese, tedesco, spagnolo, inglese,russo) . La TESI SULL’ARTE VIVENTE di Bruno Chiarlone Debenedetti.
“Ogni giorno siamo diversi. La quotidianità della nostra vite ci riserva spazi inediti e possibilità per essere e agire.
Vi sono spazi di riflessione e spazi di azione poetica dove l’arte delle nostre intenzioni viene alla luce: si evidenzia come situazione / accadimento / evento che stimola comportamenti e/o partecipazione.
Viviamo, noi uomini e donne, con pelo, sudore, fango.
I nostri materiali artistici (sguardi, parole, sorrisi, legno, carta, pietra, erba, acqua) sono catturati e fissati, in un limbo divulgativo, da fotografie, scritti, fotocopie, nastri magnetici e dalla presenza/assenza percettiva del pubblico.
Il rapporto diretto con il pubblico è preferenziale ma non indispensabile; il pubblico è medium ricettivo e interattivo che completa l’azione/evento espressivo (comunicativo).
L’arte è messa in dubbio. L’artista la mette in discussione con la sua esistenza, con la pratica umana del quotidiano.
L’arte viene “divulgata” e inflazionata come l’aria che respiriamo tutti, come l’acqua che beviamo, come il fango o la luce del sole.
Sciogliamo l’arte dalle sue responsabilità; dichiariamo il corpo umano (arte) vivente nella quotidiana esistenza“.
Se ne dibatterà a settembre nelle sedi FLUXUS a Chicago,in Belgio, Spagna e Olanda.