Sono un diavolo felice e pasciuto nella mia superba Alassio, ma la gloriosa banda di ‘radio vecchia Loano‘ continua a chiamarmi per ‘salvare le anime’ proprio di Loano felix. Avevo letto la puerile denuncia dell’articolista biricchino di trucioli.it, corredato di foto (leggi). Cosa credeva di ottenere? Diversamente da Alassio questa è la cittadina dei ‘vaccarezza boy‘ : di padre in figlio, in zio. Qui si lavora solo per il bene della comunità. Così, a parte tre o quattro poveri e sconsolati ‘ribelli’, la genuflessione è praticata alla stregua delle 14-15 processioni religiose. I sudditi ubbidiscono. Compilate per favore un elenco, osservateli uno per uno. Su internet nel sito erano comparse le faccine. Li abbiamo tutte, che belli! Dunque qualche mugugno è d’obbligo, suvvia largo ai ‘lor signori’.
Hanno chiesto aiuto ed assistenza, quelli della radio più ascoltata in città e diretta da qualche carbonaro (forza Rabaglia, non eri nel sindacato….!) . Lo sanno pure i sassi. Belfagor sta dalla parte dei potenti e dei fratelli massoni (ai deviati riserviamo il perdono). I magnifici palazzinari sono abituali amici, compreso il mini-clan di architetti che vanno per la maggiore. Un trio di fidati agenti immobiliari, arruolati. Con qualche infortunio giudiziario meravigliosamente taciuto dai nostri fans dei ‘midia’ locali e provinciali.
IO STO CON I MARESCIALLI
E poi sto dalla parte del maresciallo, è sempre stato benedetto dal ‘clan Ligresti‘, freschi di manette e arresti ‘domiciliari’, sotto l’ala protettrice di San La Russa (fratello e nipote). Dopo che ha lasciato il trono del ministero della difesa in questo lido sentono la mancanza e un cupe tintinnio. A Torino c’è un super procuratore che non scherza. E qui in sagreto si sono già visti alcuni uomini di punta.
Mi hanno, tra l’altro, confermato che in terra di Loano hanno dimenticato, senza drammi, quel galantuomo di maresciallo maggiore, cav. Giuseppe Pantè, con il difetto di non negarsi mai ai telefono del cronista, anche quando era a riposo. E, col cronista di strada, udite udite, girava spesso fino alle ore piccole tra i locali della città, per rendersi conto che tutto fosse tranquillo. Così sostituiva l’assenza della pattuglia notturna. Per caso, hanno dedicato uno ‘sgabuzzino’ a questo dimenticato cittadino di Barcellona Pozzo di Gotto, comunque ricco almeno di benemerenze dell’Arma, dell’affetto dei vecchi amici, di due ottimi figli?
LOANO SCUOLA DI LEGALITA’
Loano, e qui la voce si fa urlo, è ricca di gente coraggiosa? Non esita a ribellarsi e denunciare le ingiustizie, l’illegalità? Mi hanno raccontato di quell’arzillo signore capace di realizzare abusi in 33 mini alloggi, in parte venduti e alla fine sequestrati. Forse un domani confiscati, spero di no. La sua buona fede documenta che ha fatto tutto in un’area centralissima, di passaggio, sull’Aurelia, dove ogni giorno si vedono uomini in divisa (carabinieri, vigili urbani, forestale) e pubblici amministratori. Nessuno si era accorto di nulla proprio perché, a Loano, la legalità fa parte del tessuto culturale. Si insegna nelle scuole. Basta leggere la rassegna stampa, lo dico io Belfagor, alassino doc. Lo garantisce la mitica Gazzetta di Loano, da sempre coscienza critica (buonanima di Pierfranco Rembado) nonostante sia finanziata con i soldi dei cittadini o meglio dei bravi contribuenti (Marco Pesce è il direttore).
Ebbene dicono, ma non me la fanno bere che per questo ‘commendatore’ di origini e fede calabrese qualcuno della caserma della Benemerita telefonava al comandante dei vigili per essere tenuto al corrente di come andavano le cose. Ovvero piccole indagini dell’autorità giudiziaria. Non a caso della faccenduola giornali cartacei e on line non hanno fatto cenno. Non hanno ficcato bene il naso nei testi trascritti delle intercettazioni. I miei amici avvocati e gli interessati dopo qualche giorno di apprensione, gongolano. Hanno tirato, per ora, un sospiro di sollievo. Meriteranno il ‘mio inferno’?
Chi non dimentica cari miei discepoli indiavolati quando alla fine era esplosa la prima mina delle ‘casette agricole’ della frazione Verzi. Il quotidiano più amato dai loanesi (La Stampa) per almeno 15 giorni ha continuato a non fare il nome, tra gli indagati – per me innocenti fino a prova contraria – , di quel primario ospedaliero e di quel notaio. Anchio li temo e mi adeguo. Dicono che sia frutto della ‘scuola’ di giornalismo non urlata (sic da mister Quaglieni) del premiato Sandrino Chiaramonti, incapace di godersi la meritata pensione. Notista autorevole, di domenica, sulle pagine locali.
Per non sembrare di parte ricordo il confratello Secolo XIX-Savona che ha sempre dimenticato il nome di uno (architetto) di tre imputati accusati prima dal Pm, poi in tribunale ad Albenga di gravi reati edilizi e di condono fasullo. Non scandalizziamoci, non è frequente, accade pure questo.
E chissà quando intervisteranno quel legale che sospesa e cancellata dall’albo – a seguito di perquisizione dello studio, avviso di reato rivelato solo da Uomini Liberi, processo e condanna in primo grado – ha ripreso onoratamente servizio da un professionista ‘muratore’, frequentatore del tempio del centro storico di Savona.
CHI SI CELA DIETRO BELLAMIGO
A proposito del recente crollo del ponte di san Sebastiano, speriamo non diano retta alle punzecchiature – italiano e dialetto – di quel (poco illustre) che firma con lo pseudonimo di Bellamigo. Racconta balle e per fortuna i loanesi hanno una base culturale più elevata della sua.
E chi crede di essere, parola di Belfagor, quel mezzo ‘abbelinato’ che firma gli ‘spilli’ da Loano, straparlando dei benemeriti signori (e loro amici) di Liguria 17 (o Darvit Srl) che per fortuna utilizza una strada realizzata nell’alveo del Nimbalto dove non molti anni fa un paio di coltivatori abusivi del greto vennero ‘sfrattati’ tout – court da agenti della Provincia.
Ora gli automezzi della Edileuropa Srl di Boissano , origini calabresi, faranno un po’ di polvere, scongiurando il transito di camion nella strettoia di via Matteotti. Pensate un edificio abbandonato mono-famigliare che potrà, una volta ristrutturato perbene, sottotetto incluso, ospitare poco meno di una decina di famiglie. Portano ‘tante belle palanche’. E ‘giù’ oneri di urbanizzazione per migliaia di euro, distribuiti in opere di bene dai solerti assessori.
Liguria 17 meritevole di aver messo a segno prosperi e ‘ridenti’ complessi immobiliari grazie alla destra-sinistra di Noli, della Provincia (sinistra-destra), di un assessore arruolato nelle fila di Rifondazione comunista e che quando, per una cosina, venne indagato, a lungo rimase fuori dalla lista resa nota dai nostri più diffusi informatori (Secolo X IX, Stampa, Ivg).
Liguria 17 super star, da Milano, con i suoi discografici, cantanti famosi, giocatori di calcio italiani e stranieri di grido (ingaggi milionari). Bisogna riconoscere non solo un certo opportuno ‘anonimato’, ma essere rimasta ligia alle regole, ai regolamenti, senza forzature, nonostante uno scatenato – ci perdonerà – nonnetto, ex sindaco di Noli, a cui consigliamo: è giunta l’ora che tiri i remi in barca e smetta di far ridere. Non lo legge più nessuno, Belfagor non sbaglia. Almeno in questo.
ASSESSORE A LOANO, CAPO UFFICIO STIMATO A PIETRA LIGURE
Già, ma ne ho anche per quel tale che sul blog se la tira da ‘coordinatore‘ e si crede l’unico vaccinato a combattere le devianze massoniche nel ponente ligure. Il castigamatti? Per favore – se poi non scriverò più meglio così, il sole e la spiaggia di Alassio sono un vero paradiso – si guardi dietro le spalle. Non è forse mezzo parente del signor geometra Vittorio Burastero – per completezza di informazione – stimato e bravo capo tecnico al Comune di Pietra Ligure? Chiamato nella stanza dei bottoni del Comune di Loano, dopo la bocciatura alle elezioni della montana Bardineto, magnificata dal conte mio concittadino Marco Melgrati, a destinazione di relax per chi non ama concertini e buona musica al mare.
Burastero con una sola delega, pesantissima, quella dell’urbanistica e del futuro piano regolatore sempre chiuso nei cassetti. Guai a chi fa affari dietro le quinte ! Burastero figlioccio elettorale di un indiscusso, abile, ex latin lover, già giocatore degli anni d’oro della pallacanestro loanese. Tale Renzo Vaccarezza, il costruttore edile dal cuore d’oro. Bisognerebbe chiedere ad un ex consigliere comunale di fede missina, ora ‘transumata’ in quel di Balestrino, dopo una sosta a Boissano.
Signor Burastero e amico ‘coordinatore di trucioli.it‘, leggete almeno cosa ha scritto e documentato il blog a proposito dello stato di degrado dell’area sul vecchio ponte di Borgo Castello. Avete pubblicato le foto di camion che transitano sul trasandato manufatto, tra erbacce, fili arei moltiplicati , stato di degrado ed abbandono, in piena zona monumentale e tutelate dalla Soprintendenza. Con quali risultati? Qui il caos è sulle strade e non solo.
Parcheggio alla napoletana inclusi. Via Bulasce, mi dicono, a rischio mortale
Dovrei prendermela con l’amico ‘nano’- quello vero che ho fotografato vedi – se per ‘protesta’ (?) cammina in mezzo alla strada ? Fa bene, fatti valere almeno te. Dicevo, ma il geometra che a quanto mi dicono passa ogni giorno sul posto, perché doveva aspettare il crollo del Ponte di san Sebastiano per far suonare l’allarme generale? E adesso- vedi le foto – giù chiusure e cartelli di pericolo pure sui due vecchi ponti a Borgo Castello.
Io Belfagor l’ho sempre detto ai miei alassini, se non ci scappa il crollo, il morto, il disastro, l’alluvione nessuno si muove. Alla Bel Paese. Torno nella cittadina dei ‘giusti’, Loano. Guardate nel mio viaggio quale sorpresina ho trovato nel trafficatissimo corso Europa, sorvegliato da nuove telecamere, come gran parte del centro storico e lungomare. Le mattonelle di porfido dissestate e trascurate, basta poco e assistiamo timorosi a brutti sobbalzi di motorini e moto. A rischio caduta e giù cause al Comune. Povera assicurazione. Vedi la foto.
IL PULLMAN PARCHEGGIATO SULLE STRISCE PEDONALI E INCROCIO
E ancora. Mi ha raccontato il povero ‘becchino’ di questo blog che la scorsa settimana transitando in viale Azzurri d’Italia, all’incrocio di via Matteotti, c’era un pullman parcheggiato addirittura lungo le strisce (mi ha donato la foto, eccola). E’ sbucato all’improvviso un bimbo ed ha rischiato di travolgerlo. Ha telefonato ai vigili, una educata vigilessa ha risposto che avrebbero provveduto. Mancherebbe altro, dico io. Il ‘giornalaio’ in questione ha aggiunto un particolare curioso. Quando ha chiesto ad un signore – forse l’autista ? – se non aveva paura di una sonora multa (in divieto, sulle strisce, ad un incrocio), ha risposto: ‘ma lei dove vive’? E lui, a Loano. Bene, la replica: “…io so chi è il sindaco, Vaccarezza lascia vivere, non a caso la città pullula di turisti…”. Che balla ! L’amico Angiolone – a proposito ha fatto un bel mazzo nella scelta dei candidati Pdl ad Alassio, per esempio ottima la trombatura del transfrontaliero, barricadiero, massone Lucchini.– Vaccarezza non è più sindaco da 4 anni e poi è un ‘pubblico ufficiale’ che non guarda in faccia. Fa il suo dovere e basta. Per questo aspira alle prossime Europee, mentre Melgrati tornerà sindaco a furor di popolo per supplire alle carenze del simpatico Enzo Canepa.
Concludo questa ‘pisciatina’ ben pagata, non vedendo l’ora di tornare a respirare l’aria della città del Muretto. Almeno noi abbiamo defenestrato calibri da 90 alla stregua dei banchieri Galleani. A Loano credo non riescano neppure a garantire un seggio al prossimo parlamento europeo ad un benemerito cittadino (Vaccarezza), con la C maiuscola, pluridecorato per meriti speciali dall’Opus Dei, dalla massoneria formaggiara, dalla famiglia Ligresti (maxi porto finito alla rossa Unipol per dissesto delle aziende del patron, tornato ad indossare l’abito del ‘detenuto’) . Ricordate le foto, accolto trionfalmente da una folla trepidante, con tanto di fotone sui giornali, con l’angiolone condottiero e battagliero che non stava più nella pelle.
Ho letto che si è creato, a palazzo Nervi, uno staff di supersegreteria invidiabile, con tanto di fotografa. Inventore, col ‘massone’ Montaldo perquisito per via di villa Scajola a Imperia, dell’applicazione massima delle aliquote assicurative auto-moto. Della massima aliquota sul Pra (acquisto e vendita vetture, moto). Benvoluto dagli umili e dai potenti lobbisti di turno, immancabile commensale (ha usurpato perfino la mia Alassio, con conferenza al Rotary per il sostegno alla sopravvivenza delle province, stesse note del sindaco renziano Federico Berruti) alle opere sociali, gemellaggi del tipo ‘metropoli’ Cervere, ricca e ben amministrata.
Belfagor
Post Scriptum- 1) Un doveroso ringraziamento, per l’aiuto informativo, a “radio vecchia Loano” e al portavoce Rabaglia Junior. 2) Un doveroso ringraziamento per il ritorno (ogni tanto accade) sulla scena da film ‘porto di Loano, Ligresti‘ e dintorni, dell’ottimo Alessandro Garassini, sfortunato maratoneta della rincorsa ai nuovi abitanti della politica, già digiunante, su sua ammissione, di giornali e web.
Eccolo ‘magnificato’ da un cronista di razza, Gianluigi (Gigi) Cancelli, che ricorda (Garassini) l’esistenza di un’inchiesta, non archiviata della Procura di Savona. Peccato che mancava lo spazio per ricordare tutte le altre, archiviate o prescritte (?), come documentato negli anni dagli articoli, soprattutto su web, di quell’emarginato ormai da tutti, e ‘vecchietto’ malandato, Luciano Corrado.
Molto meglio leggere le lucide analisi dell’illustre concittadino Garassini. Con un piccolo antipasto copiato dal Secolo XIX, edizione nazionale, anche se bisogna ammettere, come ha documentato spesso trucioli.it, che nella classifica dei giornali che più hanno seguito le inchieste dei big Ligresti, quando ancora erano degli intoccabili, si è sempre distinto Il Sole 24 Ore.
Sappiamo comunque che Il Secolo XIX, con i suoi ‘inchiestisti’ di punta, sta cercando la documentazione sulle intercettazioni (a Torino o Milano) in cui ci sono abbondanti tracce sull’operazione Loano e ‘amici’ da ‘guardare negli occhi’. Grande Garassini, sei un intramontabile, ti proporremo perlomeno sindaco ad honorem! Occhio però alle paginate di pubblicità di Marina di Loano e dintorni. Non gratis, ovviamente. E in tempi di vacche magre gli editori hanno bisogno come il pane. Sono pronto a fare le valigie anche da trucioli.it. (vs. Belfagor)