Stamane, 3 giugno 2013, transitando davanti al cantiere di Via Belvedere, quello dei garages incompiuti, notavo la presenza di persone evidentemente interessate, impegnate alla risoluzione della ormai annosa vicenda: periti? consulenti? assicuratori? progettisti?
Consapevole di quello che è stato dichiarato dal Capo dello Stato negli ultimi due giorni a proposito della perdurante irresponsabilità dimostrata da parte del governo nazionale nel “non luogo a procedere” su tutte le problematiche che giornalmente ci vengono riproposte attraverso gli organi di stampa, mi è venuto da riflettere, e ponendomi delle domande sono arrivato a casa per iniziare a scrivere… di conseguenza…qualcosa.
E’ mai possibile che tutta una comunità come quella di Noli, principalmente coloro che ancora di più hanno subito ingenti danni economici a causa della perdita della loro proprietà immobiliare, e che conseguentemente dovrebbero meritare una particolare attenzione, debba soccombere ai ritardi causati dalle procedure per ciascuna delle autorità preposte, TUTTE, IN SILENZIO?.Sì, è possibile.
Proviamo a fare una considerazione di merito? Checchè se ne dica, valutato in termini meteorologici, è evidente che oggi siamo nell’occhio di un ciclone! Cioè in una calma assoluta, ma momentanea! Solo che in mare esiste da subito l’unico responsabile dei danni che la nave inevitabilmente sopporta, sia in entrata e poi in uscita dal vortice.
Questa personalità giuridica è il Comandante della nave. La sua incapacità professionale viene messa a nudo perché oggigiorno tutti gli strumenti a disposizione se correttamente letti, usati, oltre una certa esperienza di mestiere, impediscono di commettere quell’errore che si identifica in “incapacità gestionale” di ciò che ti è stato affidato. A terra le attribuzioni appaiono del tutto differenti; analizzandole si capirà il motivo.
Il diritto marittimo, tra l’altro, è molto preciso sulle responsabilità soggettive attribuite al Comandante: neanche l’armatore e tantomeno il proprietario del carico possono “suggerire” o peggio “consigliare” di proseguire su una rotta che si profila “meteorologicamente pericolosa“, per indurlo a non usare prudenza proseguendo la rotta di collisione verso il ciclone. Pensare di arrivare in porto senza ritardi, pena la richiesta danni è pura idiozia. ll riferimento non è affatto casuale…: a cominciare dai Vigili del Fuoco che avvertivano del pericolo con il loro “bollettino” sulla staticità, per proseguire con tutti gli atti e documenti, ciascuno dei quali dimostra, a seconda di chi li usa e li interpreta, che la colpa è sempre da attribuire ad altri. E continuo a pensare, spero male:”sinchè prescrizione arrivi”. Ormai siamo abituati, chissà perché come, a questa forma di “ingiustizia”. Leggi adeguate o leggi per uso e consumo di azzeccagarbugli?
Quindi, sì, è possibile, a cominciare dalla conduzione urbanisica/amministrativa da parte di TUTTI i responsabili comunali, chiaramente senza un controllo mirato e responsabile ben preciso da intraprendere a seguito di una gestione urbanistica/progettuale tutta da dimenticare dal 2000 in poi, inizialmente con Niccoli, seguita dalla disastrosa variante accettata (o subita?) da Repetto. Entrambi scambiandosi nei rispettivi ruoli di maggioranza e minoranza: coloro che non hanno CREDUTO nella e VOLUTO la soluzione dei parcheggi in autosilo, se non altro, per favorire una sostanziale alternativa.
Quali precauzioni sono state prese da parte dell’amministrazione locale, tra l’altro suffragate da costose consulenze, supporti/consigli del Segretario Capo Direttore Generale di allora nei confronti delle Srl, legalmente costituite con un capitale sociale, ma irrisorio nei confronti del costo molto superiore per assicurare le realizzazioni delle opere previste ed affidate sui due cantieri?
E’ mai possibile considerare come la GIUSTIZIA, e con questo intendo ricordare, con il senno del poi, l’esito nefasto da parte del TAR Liguria con l’annullamento (motivato accettando la sola perizia di parte con il Comune non costituito, perchè?..per non finanziarne, finalmente, una propria? tra l’altro mai eseguita…se non dopo… ormai troppo tardi!!!) dell’ordinanza sindacale di sgombero di un caseggiato al centro della zona compromessa, non trovi corrispondenza sotto le spoglie di identica GIUSTIZIA attraverso il ramo inquisitorio della Procura della Repubblica? Procura che invece questa volta, cinque mesi più tardi, ha convalidato (sempre motivata da uguale intervento dei VV.FF.) un’identica ordinanza sindacale di sgombero per quattro fabbricati, compreso quello coinvolto in Aprile e liberato in Giugno 2009 dal TAR Liguria. Di certo in allora (aprile/luglio 2009) si sarebbe fermato il cantiere per valutare oltre che adottare al meglio le dovute soluzioni.
Quindi sì, è possibile. Le diverse fasi di procedura penale con archiviazioni, richieste di rinvio a giudizio, ricorsi, il tutto in attesa di risposte prevedono, forse, per Luglio, una prima udienza preliminare. Critiche? no, no, pure constatazioni. Ammesso e concesso che così possa essere, intanto sono passati dai tre anni e dieci mesi ai tre anni e otto mesi dai casi presi in esame. Esperienze documentate giornalmente dagli organi d’informazione ci insegnano che la giustizia che si trova a dover applicare la prescrizione pare trovi sempre più corrispondenza, oltre che essere condannata a livello di comunità europea. Critiche? no, no, semplici constatazioni.
E cosa dire della GIUSTIZIA CIVILE, attivata dal Tribunale di Savona, per valutare eventuali risarcimenti danni agli aventi causa? Il Comune di Noli, in questa prima procedura, viene “coinvolto in parte” secondo perizie e dichiarazioni, e che, su richiesta delle parti chiamate in garanzia, compreso il Comune, (vedi il N. 25 di trucioli .it del 24/01/2013 con una prima nota spese di venti mila euro per ingaggiare un superdifensore) richiedono ed ottengono proroghe, attualmente accordate dal Giudice sino al mese di ottobre? Idem come sopra?
Carlo Gambetta