Una società che fa capo ai fratelli Fotia di Savona-Vado Ligure, la PDF Srl, si era vista negare il rinnovo del permesso di accesso al porto. Era luglio dello scorso anno. Alla vigilia di Natale il Tar (Leggi….) ha accolto il ricorso della società di autotrasporti e ha sospeso il provvedimento dell’Autorità Portuale, condannandola a risarcire le spese. La causa sarà discussa nel merito il 14 novembre 2013.
Un tema assai delicato che coinvolge l’attività di una famiglia di imprenditori (i Fotia) al centro di indagini, inchieste, arresti, processi, polemiche anche sul fronte dell’informazione. Ma anche datori di lavoro per decine di famiglie, con la capogruppo iscritta all’Unione Industriali (settore edile). Nulla ha finora ufficializzato (con sentenze) che si possa attribuire l’esistenza di attività e legami di stampo mafioso. Anzi, vari provvedimenti dello stesso tribunale di Savona sono andati in senso opposto. Ovvero hanno scagionato i Fotia sul fronte di un teorema accusatorio (rapporti mafiosi trasversali) sempre negato con estrema determinazione e mai provato. Al punto da far condannare, in qualche caso, in sede civile, i più tenaci e irriducibili autori di articoli attraverso internet. Che utilizzano, a loro volta, rapporti ed informative, il cui responso finale però, in una democrazia, è affidato alla ‘giustizia in nome del popolo’.
E’ in questa complessa chiave di lettura, di ruoli contrapposti, a volte contrastanti, che la prima sezione del Tar per la Liguria ha valutato la sospensione del provvedimento dell’Autorità Portuale e l’informativa antimafia emessa dalla Prefettura di Savona il 26 giugno 2012. In motivo essenziale della sospensiva si può leggere laddove il Tar osserva: ” Ritenuto che il ricorso (PDF srl) appare assistito da sufficiente fumus in quanto gli elementi su cui è fondata l’informativa antimafia della prefettura di Savona posta a base del provvedimento di diniego dell’Autorità Portuale non sono stati ritenuti idonei dal tribunale di Savona per l’applicazione di misure di prevenzione essendo stata dimostrata la loro inesattezza in fatto”. Nella relazione della Dia furono, tra l’altro, riscontrati diversi errori (duplicazioni) proprio nei conteggi di denaro sospetto la cui fonte non era risultata illegittima. O peggio soldi riciclati.
E il gruppo imprenditoriale Fotia, da parte sua, non perde occasione per battere colpo su colpo a ciò che definisce una campagna diffamatoria a cui solo la giustizia, con i suoi tempi, è chiamata a fare chiarezza e ‘giustizia’.
LA SCAVO-TER SI AGGIUDICA UN APPALTO PER LA GUARDIA DI FINANZA (Leggi…)
Quale sia il clima che spesso avvelena i rapporti civili, ma meriterebbe un’informazione completa, scaturisce da un’altra piccola notizia, pur sempre significativa. A fine dicembre è stato comunicato, con tanto di raccomandata, che la Scavo-Ter Srl di Vado, si è aggiudicata l’appalto di asfaltatura del piazzale, lato Sud, adibito a parcheggio, della Caserma Damiano Chiesa, sede del comando provinciale della Guardia di Finanza, in via Famagosta.
La comunicazione è pervenuta alle parti interessate dal Reparto Logistico amministrativo della Liguria della stessa Guardia di Finanza.
UN SERVIZIO CHE RIGUARDAVA L’ATTIVITA’ DELLA PDF DA SAVONA NEWS