Casini da Fazio – i centristini – con il Vendola che tira e con il tempo che fa, meglio stare a ridosso dei Monti e Montezemolo
Noi siamo dei fans del savonese Fabio Fazio, come potrebbe capirsi anche se non ne facessimo pubblica confessione, per la sua conduzione televisiva di “Che tempo che fa”.
Però ci fa specie che, dall’alto della collezione di personaggi mitici del nostro tempo, pronti a sedersi davanti a lui per dialoghi dalle trame raffinate e spesso letterarie, ci stupisce che, dicevamo, sfoggi (si fa per dire) cravatte annodate all’antica moda degli anni ’50, col nodo cosiddetto ” scappino”. Era esso creato per la perfetta simmetria triangolare, adatto a colli esili, soprattutto tirato in modo tale da non subire allentamenti di sorta; rimpiccioliva peraltro lo svolgersi della verticale di tessuto, umiliando la genesi dell’indumento rievocante l’antica sciarpa del manierato ‘700.
Nel nostro caso, ad immiserirne vieppiù la funzione, assottigliandosi sulla circonferenza del colletto piccolino, a volte persino a punte arrotondate, la cravatta non ne copre il bottone miserello – in altri tempi composto da un ampio chiodo d’oro o platinato- e si mostra, a mo’ di corda, in tutta la sua striminzita pochezza. Ci stupisce anche che l’esilarante Luciana Littizzetto, pronta alla derisione del Nostro per altri, peraltro simpatici, aspetti, non abbia notato questo travaglio scorsoio delle sue cravatte.
Domenica, per l’attualità politica, abbiamo assistito all’incontro con Pier Ferdinando Casini, leader dell’Unione di Centro che, come tutti sanno, dopo la rottura con “Lui”, ambisce ricoprire il ruolo della vecchia Democrazia Cristiana, tra la destra e la sinistra.
A nessuno dei due schieramenti negherebbe pregiudizialmente di allearsi ma, almeno per quanto riguarda il Partito Democratico, c’è una remora: deve liberarsi di Vendola (SEL= Sinistra Ecologia Libertà). La verità è che l’U.C. vuole essere, ad ogni modo, condizionante dell’uno o dell’altro. Un po’ come faceva il vecchio PSI che si alleava, negli enti locali, o con il PCI o con la DC, a seconda del vento che tirava , determinando così la maggioranza della quale riusciva a far comunque parte.
Il perché di questa sua ripulsa per Nicola Vendola, Casini non l’ha sufficientemente spiegato. Ma non lo ha sentito forse esaltare, durante il dibattito televisivo per le primarie, il Cardinal Martini ? non lo sa che è un devoto della Madonna di Rovereto? che è un allievo di Monsignor Tonino Bello?
Che cosa teme dall’ottimo Nichi? Lo ha confuso forse con lo “spettro che si aggira per l’Europa”, individuato da Marx, nel Manifesto del 1848, con “il comunismo”?
Si tranquillizzi, è acqua passata, anzi, è un fantasma passato; solo “Lui”, infatti, dalla nebbia del suo sbrodolato delirio, lo rievoca ridicolmente. Per una più razionale amministrazione dello Stato e del territorio, per la difesa dei diritti sacrosanti dei lavoratori, della quale , certamente, Pier Ferdinando è cristianamente e strenuamente un crociato, l’ala cosiddetta sinistra di Vendola sventola con appropriata valenza.
Il nostro Fabio Fazio ha cercato, con i suoi bei modi strizzati dal timido nodo scappino, di sollecitare delicatamente un qualche più preciso chiarimento sull’eventuale fluttuare, a destra o a sinistra dello schieramento partitico, del gruppo centralistico condotto dal canuto sopraccigliato giovinotto, ma, in attesa delle determinazione d’altura montiana, egli non si è lasciato andare a confidenze di sorta. Praticamente, siamo stati tutti lì a perdere il nostro tempo per vedere da vicino il democristiano di sempre che non acclara mai niente. Sembrava che anch’egli fosse più che altro interessato ai nodini delle coalizioncine, in attesa delle decisioni altrui, quasi che lo “scappino” di Fazio gli suggerisse le non risposte, fatta salvezza per la ripulsa del buon Nichi.
Chissà, magari ha ragione : chissà che forse, per la prossima notte di Natale, non nasca un fantolino nel centrino del grottino con incontrino in uno spaziolino piccolino nella casina dell’unioncina casinianina dei moderatini.
Fabio, (scusa il Tu maiestatis) Sanremo quando sarà sarà, ma facci sentire almeno una canzonetta fischiettabile e poi, per piacere, fatti un bel nodo a candela !
BELLAMIGO