Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

Settimanale d’informazione senza pubblicità, indipendente e non a scopo di lucro Tel. 350.1018572 blog@trucioli.it

Sottocosta. Stoccafisso accomodato…


Stoccafisso accomodato-  undici piani con deiezioni incorporate a tasso leggero lagunare-soldi a gogò, ma dove servono non te ne do-

            Come è noto, soprattutto ai veri buongustai che privilegiano la  cucina genovese, lo stoccafisso (stockfish= bastonpesce) accomodato  è un piatto principe che pochi e colti cuochi sanno veramente  preparare, per il tempo, la pazienza e il tocco che sono assolutamente necessari al buon esito di cotale carismatica pietanza.

Non è però che la cucina veneziana, in materia di pesci e prodotti di mare,  sia da meno . La granseola e il pesce in saòr  sono delizie da speziata  serata lagunare. La verità è che le grandi città marinare, già autonome repubbliche d’afflato cosmopolita, hanno tratto dagli storici legami con il  vicino e lontano oriente e dalle peregrinazioni oceaniche  l’affascinante cosmo di sapori e colori che le rende inimitabili.

La vicenda dei 100 milioni di euro  dirottati nella cosiddetta legge di Stabilità  in fieri a favore del porto off-shore  (=delocalizzazione ; niente paura, vuol dire « al largo ») di Venezia, è palesemente incoerente con le esigenze nazionali che vedono in Genova il porto mediterraneo di maggior rilievo, non solo per l’Italia ovviamente. Ed è incoerente anche perché, secondo un vieto andazzo, costituisce un’assegnazione scoordinata e certamente inadeguata alle stesse finalità che si propone.  Noi speriamo che prevalga la « ragione », che  il discorso generale sull’autonomia portuale  riprenda il suo iter a vantaggio di tutti, dell’economia nazionale e quindi anche di Venezia .

Intanto, evidentemente ubriacati dalla speranza di corrispondenti guadagni  derivanti  dal gigantismo di galleggiamento delle cosiddette « navi » da crociera ( con le quali abili gestori, in parte genovesi, almeno di nome, occhio ! riescono a sommergere i canali) , gli amministratori veneziani, con in testa il noto presidente Zaia, esponente di grido della « Lega nord per l’indipendenza della Padania (ilarità) », sono contenti e felici che cotali spropositati barchi entrino in laguna e incrocino per il Canal Grande.  I tre o quattromila crocieristi possono così ammirare, dall’alto  degli undici (o sono di più ?) ponti di cotali bestioni, il Palazzo Ducale, il campanile di San Marco, Palazzo Grassi ecc. Con 115 mila tonnellate di stazza e simili, come hanno denunciato quei rompi degli ambientalisti, il fondo lagunare è continuamente sollecitato e sconvolto, come lo sono le secolarmente precarie  fondamenta della città, senza neppure prendere in considerazione il deturpamento continuo che questi mastodonti  costituiscono per il volto di Venezia.

Pare che la Procura della Repubblica  abbia aperto un fascicolo e pare che ci sia già chi dichiara di poter dimostrare che dai barchibestioni di cui sopra non provenga inquinamento di sorta, anzi solo benefici effetti : una specie di lunga carezza dove le deiezioni e i fumi di scarico  costituiscono  una sottile  parvenza dissolventesi nella chiara atmosfera  lagunare.

Le vedute fantastiche del Canaletto potrebbero così evolversi in figurazioni realistiche dove i prodigi della moderna tecnica navigatoria, in mano ai grandi magnati della crocieristica , lsascino il segno tangibile della loro costante presenza nella laguna- corridoio per un avanti e indré simbolico del nostro andazzo politico amministrativo. Noi proponiamo di nominare il Presidente regionale Zaia comandante ad honorem di tutti i barchibestioni da crociera incrocianti appunto lo spazio lagunare, anzi, come esperto pilota, lo indichiamo quale conductor assoluto, avente come secondo l’onorevole Brunetta, per l’accesso e il galleggiamento in laguna dei sullodati barchi. Nessuno meglio di loro potrà introdurre alle beltadi veneziane  le migliaia di spettatori che, affollando i ponti dei titanici corpi galleggianti, potranno essere testimoni di tanto stupro.

Perché, sia chiaro, qui non siamo all’Isola del Giglio, qui non ci sono scogli di costa, qui è sabbia. Allegri dunque, è solo sabbia, al massimo ci si potrebbe arenare, anzi sarebbe divertente . «Che cosa devo fare ? »  telefonerebbe il  Comandante alle menti della società armatrice. « Faccia scendere a riva tutti i passeggeri,  risponderebbero,  così vedrà che il barco si alleggerisce e lei si disarena. »  « Posso scendere anch’io ? replicherebbe il Comandante, sa qui siamo a Venezia ! » « Ma certo, caro,  scenda anche lei con tutto l’equipaggio, intanto a bordo ci lasciamo l’onorevole Brunetta ; lui, da solo, pesa poco. » « E Zaia ? »  « Chi è ? » « Come chi è ? è il Presidente della Regione  Veneto! praticamente è il pilota, e non vuol scendere ! » « Allora pesa, accidenti !  Facciamo così, dica a due cambusieri che si fingano ubriachi di buttarlo in laguna prima di scendere.  Attenzione !  in mezzo ai gondolieri, lo tirano fuori subito e il problema è risolto. »

E fu così che, molto prima delle future elezioni, il Presidente della regione Veneto subì una strepitosa caduta, con immersione in bagnafredda.

                                                                                  BELLAMIGO   

LA PAGINA DEL SECOLO XIX DEL 20 NOVEMBRE 2012: Venezia, Assoporti dice sì ai 100 milioni (Leggi)


Avatar

Bellamigo

Torna in alto