Lo scandalo del Lazio? In Liguria ne abbiamo un esempio scellerato, monumento perenne alla miopia degli abitanti di Imperia, Ventimiglia, Sanremo e zone limitrofe che hanno sempre votato e continuano a votare Claudio Scajola, l’emblema fisico del metodo di stampo berlusconiano per governare il territorio come fosse proprio.Don Paolo Farinella, sacerdote e parroco in quel di Genova, non è nuovo alle pubbliche denunce, in particolare dalle colonne domenicali di La Repubblica. Un pastore di anime al quale non manca il coraggio, ma soprattutto irriducibile nella tenace, continua battaglia – una vera e proprio sfida?- contro il marciume politico-amministrativo anche in terra di Liguria.
Si potrà non essere d’accordo, ma è un dato di fatto inoppugnabile che i bersagli delle ‘scomuniche’ quasi mai rispondono per le rime, come sarebbe loro diritto e dovere. Ovvero sentire l’altra campana. La difesa. Non ce n’è bisogno? Non è opportuno?
Non rispondere, è strategia assai praticata; ignorare chi non ha peli sulla lingua e magari rischia querele, processi, a volte direttamente auspicati dall’autore/i.
Chi è interessato e farsi una propria opinione può leggere tutto l’articolo che riproduciamo.
Vale la pena indicare alcune frasi salienti con personaggi e realtà del nostro ponente. Don Farinella, in questo ‘sermone pepato’ risparmia per ora il palcoscenico politico savonese; alcuni uomini, capetti e specialisti di quel ceto di destra ed in parte di sinistra. Sarebbe un grave errore generalizzare. Purtroppo chi non si allinea, è noto, non fa strada, ci sono esempi clamorosi e magari sottaciuti all’opinione pubblica che, tra l’altro, dimentica in fretta per il vorticoso avvicendarsi di notizie più o meno clamorose.
Da cosa prende lo spunto, per i suoi ultimi strali ed accostamenti disonorevoli, don Farinella? Ecco testuale: “La vicenda del porto di Imperia nè è testimone visibile e vergognoso. I liguri che li votano sono responsabili della corruzione come i diretti interessati. Scajola in Liguria…. magari condivisa con l’allegra compagnia travestita da porci che con prostitute festeggiano la grande abbuffata a spese dei contribuenti….
E’ impressionante come tanta nostra gente sia parte integrante di questa folla…di corrotti e corruttori, di evasori e parassiti, di profittatori e fautori di illegalità diffusa, difensori sistematici della rivendicazione dei diritti nell’ignoranza, se non nella denigrazione, dei doveri…
Io penso che una parola della gerarchia cattolica, chiara e netta, sia doverosa: abbiamo sbagliato, abbiamo peccato, abbiamo sostenuto persone indegne e immorali… e per i politici corrotti non basta la confessione per lavare queste colpe. Ora è necessario il carcere – conclude don Farinella – a pane e acqua per tutta l’eternità”.