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Liguria e Basso Piemonte

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Edifici abbandonati nel ponente ligure: c’è una ‘cura’ in comunità


Sono almeno cinquemila gli edifici  abbandonati (pubblici e privati) nelle province di Savona e Imperia. Fanno parte due due milioni di immobili abbandonati in Italia secondo i report di Assoedilizia. Chi se ne prende cura? Nessuno dice la statistica.‘Tutti”, contrappone Daniela Galvani, architetto e fondatrice , insieme ad Andrea Sesta, di (Im)possibile Living, il progetto social-imprenditoriale che mira alla’ riattivazione partecipata’ di un enorme patrimonio destinato al degrado.  Il meccanismo appare semplice, a quanto si legge su alcuni articoli apparsi negli ultimi giorni.

Attraverso un’App chiunque cittadino nel suo girovagare  può fotografare e descrivere un edificio abbandonato, inviando la segnalazione al database di www.impossibileliving.it che funziona in modalità wiki.

Secondo passo, il sito fa da ‘facilitatore di processi di riattivazione degli edifici’. La piattaforma si mette a disposizione di potenziali  ‘riattivatori’ che si prendono cura di uno degli edifici, fornisce gli strumenti per il proprio progetto di riqualificazione, intorno a cui aggregare l’operazione.

Persone che possono mettere a disposizione tempo, professionalità o sostegno economico; su ogni singolo progetto di riattivazione, infatti, viene lanciata una campagna  di fundraising online.

Questo forse basta  a far scattare un meccanismo di cura che aiuta a rompere quella barriera tra ciò che è ‘mio’ e cui dedico la massima attenzione, e ciò che è pubblico, comune e che quindi paradossalmente non mi riguarda.

La mappatura e la collaborazione dei cittadini  sono essenziali per un’opera di riqualificazione. E una piccola diga verso chi continua a favorire la cementizzazione del territorio e di aree ancora verdi, agricole anche se, spesso, in stato di incuria, abbandono.


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