Secondo uno studio della Uil i costi del solo funzionamento delle Giunte e dei Consigli provinciali ammontano a circa 450 milioni di euro. Il costo totale delle Province ammonterebbe, secondo uno studio della Bocconi (chi mette in dubbio l’Università al Governo?) a circa 12 miliardi di euro.
Se vi sembra pochi….In questi giorni di crepuscolo estivo nelle sedi istituzionali delle Province colpite a morte dalla scure montiana il dibattito ferve, come spesso accade in Italia quando si parla di cose inutili.
Ci si accapiglia e ci strattona per “mantenere l’integrità culturale del territorio” piuttosto che per “farsi annettere dalla Provincia affine” o, molto più prosaicamente, cercando un vantaggio economico dalla fusione.
Triste ballare sulla cassa da morto, ma ogni motivazione risulta risibile di fronte ad una lampante verità: le competenze provinciali sarebbero facilmente assorbibili da Regione e Comuni, magari con qualche salutare accorpamento tra questi ultimi che producesse ulteriore risparmio, senza che il cittadino se ne accorga.
Dice: ma anche distribuendo le competenze la spesa rimarrebbe inalterata! Beh, intanto e’ tutto da verificare perchè gli enti citati a volte finiscono per generare doppioni o sovrapporsi nella gestione di alcuni ambiti, ma sicuramente i 450 milioni di cui all’inizio sarebbero risparmiati, no?
Per cui mettiamola parola fine a sofferto dibattito: via l’ente e via il dolore. E, per evitare che ci siano sofferenze future dovute al necessario taglio delle nuove Superprovince (dovevano essere abolite tutte nel 1970 alla nascita delle Regioni) che intanto provocheranno indubbie ulteriori sofferenze alle tasche dei cittadini, si operi una doverosa eutanasia totale. Una prece.
V.D. (dal blog di Grillo)