Savona – Eolico, fotovoltaico e ‘cold ironing’ (ossia il sistema per alimentare le navi in ormeggio con energia elettrica fornita da terra anziché, come avviene normalmente, quella generata dai motori di bordo più inquinanti). Sono tre gli obiettivi ‘verdi’ sui quali sta lavorando anche il porto di Savona-Vado. L’ha spiegato al Sole 24 Ore Mariano Rosasco, amministratore delegato di ‘S.V. Porto Service srl‘, partecipata al 47% dall’Autority, che si occupa dei progetti green.
In pole position c’è l’Autorità portuale savonese, che ha già messo in funzione diversi impianti ecologici – riporta il quotidiano della Confindustria nell’inserto dedicato alla Liguria di mercoledì 19 settembre. Parla Mariano Rosasco: “Realizzare quel sistema di alimentazione per le navi da crociera (e a Savona il problema è stato spesso sollevato e fotografato, con tanto di fumi e polemiche ndr) è molto costoso. Occorrono 10 megaWatt ed il costo è pari quasi ad un milione per megaWatt. Serve molto meno, invece, per alimentare i traghetti. Già nel 2008 avevamo nel porto di Vado un piccolo impianto di ‘cold ironing’ per ferry. Grazie ad un investimento di 80 mila euro della compagnia Sardinia Ferries lo abbiamo ampliato e oggi siamo in grado, con 1.5 megaWatt di potenza, di dare energia contemporaneamente a tre traghetti fermi in banchina”.
Sempre a Savona, poi il Palacrociere Costa è dotato, sul tetto, di un impianto fotovoltaico da 121 chiloWatt/h (con un investimento di 300 mila euro). Ma il fiore all’occhiello del porto è l’eolico. Afferma ancora Rosasco: “Con una spesa di circa 240 mila euro, la metà dei quali finanziati dalla Filse, finanziaria della Regione Liguria, abbiamo realizzato due generatori eolici, che contribuiscono ad illuminare un piazzale per le merci, dando energia a proiettori led”.
Insomma, secondo il giornale degli industriali, la scalo di Savona a fronte di un consumo di energia (nel 2011) di 3.960 megaWatt ha prodotto 160 megaWatt da fonti rinnovabili.