Loano – Il Sole 24 Ore del 28 agosto scorso, per la prima volta dall’inizio del terremoto giudiziario e finanziario sugli affari dei Ligresti, ha citato la Marina di Loano (proprietaria del mega porto). Tra i suoi amministratori Giancarlo De Filippo ritenuto prestanome di un ginepraio di società ed operazioni. Indagano i Pm di Milano.
Nel servizio si sostiene che fino al fallimento delle holding di famiglia ( con Giulia, Paolo vice presidente anche della Marina di Loano, Lionella ed il padre Salvatore), le società Imco e Sinergia, e l’operazione Unipol-Fonsai “non hanno decretato la fine dell’impero dell’ingegnere di Paternò. Nell’indagine sulla bancarotta delle due società dichiarate fallite il 13 giugno scorso dal tribunale di Milano, il Pm, Luigi Orsi, non potrà fare a meno di puntare il suo sguardo verso uno dei regimi della finanza offshore, il Granducato di Lussemburgo. Qui infatti hanno sede le società che consentivano ai Ligresti di controllare saldamente la holding Premafin. A partire dalla finanziaria Starlife che attraverso Imco e Sinergia deteneva il 20 % della società….”.
E più avanti lo stesso servizio – a firma di Angelo Mincuzzi e Fabio Pavesi che stanno seguendo da mesi la ‘bomba Ligresti’ – fa notare: “a ben vedere gli interessi dei Ligresti in Lussemburgo non si fermano qui. E’ il rapporto della Consob, nel luglio scorso ad evidenziare alcune operazione che portano al Granducato”.
Veniamo a Loano. Fino a questo momento la speranza è che almeno quest’opera, targata Ligresti, possa restare fuori dalla bufera, dal ciclone, ma soprattutto dalle possibili conseguenze dell’inchiesta giudiziaria e dei dissesti fallimentari. Prima di tutto nell’interesse della comunità loanese che sul porto, nonostante alcuni laceranti contrasti sul fronte politico-amministrativo, fa molto affidamento. Per le promesse di rilancio, attese da anni, della prima “industria” della cittadina, il turismo. Per i posti di lavoro promessi, per il mondo giovanile. Il futuro non lontano.
Non tutti sono dello stesso parere. Le opinioni divergono ed alcuni timori – il tempo dirà quanto fondati – è che l’opera alla fine resterà una ‘bella cattedrale nel deserto’. Un detto comune, si dirà, ma fare gli scongiuri non guasta. Speriamo non sia così. E’ più di un auspicio. Anche se alle delusioni all’italiana dovremmo essere abituati.
L’articolo de Il Sole 24 Ore cita: “Il protagonista (delle operazioni-affari dei Ligresti nei paradisi fiscali ndr) è Giancarlo De Filippo, 75 anni, residente a Montecarlo, gestore dei due trust delle Bahamas dietro i quali, secondo l’Autority e la procura di Milano, si celerebbe Salvatore Ligresti. De Filippo, in passato, è stato amministratore di alcune società della galassia dell’ingegnere ( si citano Saiagricola, Iniziative Avanzate Immobiliari, Marina di Loano, Minoritaria Holding and Investements) e con gli uomini della Consob si dilunga sui suoi rapporti di amicizia con Ligresti. “E’ un mio amico storico –racconta – l’ho incontrato le prime volte alla fine degli anni ’80…E’ sempre stato un rapporto molto stretto….naturalmente conosco tutti gli appartenenti…tutta la sua famiglia soprattutto, i suoi figli….e anche il suo entourage più stretto di collaboratori…”.
Resta da capire – la Marina di Loano è un’isola felice nelle vicende giudiziarie dei Ligresti? – se Giancarlo De Filippo almeno nel porticciolo loanese abbia avuto o meno ruoli che possano interessare la giustizia. Di lui fino ad oggi, almeno a Loano, non si era mai parlato. E’ rimasto nell’ombra.
Nel registro imprese della Camera di Commercio la Marina di Loano Spa risulta costituita nel 1989 presso il notaio Luciano Severini. Con un consiglio di amministrazione di 7 persone in carica 3 anni. Il capitale sociale deliberato e sottoscritto risulta di 5 milioni 536 mila euro, con azioni da 1 euro.
Sfogliando gli atti – la visura risale al giugno del 2011 – figurano Luigi Alfano, classe 1963, nato a Gragnano (Napoli) e residente a Milano, rappresentante dell’impresa.
Giovanni Corsini, classe 1962, nato a Napoli, residente a Milano, presidente del collegio sindacale. Michela Zeme, sindaco effettivo. Antonio Talarico, classe 1942, nato a Orsomarso (CS), presidente del consiglio di amministrazione. Gioacchino Paolo Ligresti, classe 1969, vice presidente del consiglio di amministrazione.
E ancora, Nicola Fallica, classe 1962, nato a Parma, vice presidente del consiglio di amministrazione. Gualtiero Giombini , classe 1950, nato a Roma, residenza a Milano, consigliere. Stessa qualifica di consigliere per Giancarlo De Filippo, classe 1937, nato a Chieti e anche lui dalla visiera camerale, come alcuni altri della stessa società, dichiara la residenza a Milano in via Manin Daniele 37.
C’è la nomina a procuratore speciale di Deborah Craighero, nata a Milano, classe 1970, domiciliata presso la Banchina del Porto di Loano.
Tra i consiglieri Sara Mazzetti, classe 1977, nata a Firenze e domiciliata a Milano. Tra i soci unici nel 2009 si legge l’Immobiliare Fondiaria –Sai Srl, con sede a Torino.
Nello ‘storico camerale’ emerge che Fallica ha avuto il ruolo di amministratore delegato e vice presidente. E che Giombini è stato presidente del consiglio di amministrazione. Non poteva mancare Enrico Miramonti quando nel 1996 ha cessato dalla carica di vice presidente. Tra i cessati da consigliere, nel 1996, anche Pietro Fagherazzi e Marco Simoncini.
Negli anni 2000 c’è Fausto Nunzi alla presidenza del consiglio di amministrazione. E’ riportato il nome di Luigi Nardi quale consigliere, sempre in quel periodo; stesso ruolo avuto da Maria Francesco Invernizzi.
Nel 1999 l’inserimento di un nuovo socio unico: Immobiliare Lombarda Spa. Nel 2005 altro arrivo (uscirà successivamente dalla società) di Reconta Ernst & Young Spa, designata quale società di revisione. Nel 2006 la carica di consigliere per Carlo Micheli, classe 1970. Poi la variazione della precedente denominazione Portobello Spa: è trascritta nel 2007. Nello stesso anno la cessazione della carica di procuratore per Carmine Ferrara, classe 1947, a lungo apprezzato e storico ‘direttore’ nell’ambito della stessa società portuale privata.
Nel 2008 l’inserimento della Deloitte & Touche Spa nominata quale neo società di revisione. Nel 2009 la trascrizione dell’uscita di scena per cessazione dell’ Immobiliare Lombarda Spa ed il contestuale ingresso della Immobiliare Fondiaria-Sai Srl.
A pagina 46 della visura camerale è scritto, tra l’altro, nella variazione dell’oggetto sociale precedente: “…La società fa parte del gruppo assicurativo Fondiaria –Sai. In tale qualità essa è tenuta all’osservanza dei provvedimenti che la capogruppo, nell’esercizio dell’attività di direzione e coordinamento adotta per l’attuazione delle disposizioni impartite dall’Isvap nell’interesse della stabile ed efficiente gestione del gruppo. Gli amministratori della società forniscono alla capogruppo ogni dato ed informazione per l’emanazione dei provvedimenti”. Trascrizione avvenuta il 17 maggio 2011.
L’ultima pagina contiene l’indicazione e conferma del capitale sociale dichiarato: 5 milioni536 mila euro. Quota composta da 160 mila azioni ordinarie, pari ad eseguale valore nominale, di proprietà della Immobiliare Fondiaria-Sai Srl.
MENI CRONISTORIA STAMPA
Riportiamo alcuni titoli salienti, degli ultimi anni della ‘porto story’, apparsi sui quotidiani locali.
22 ottobre 2006 – Elisabetta Garassini dice ‘Un regalo ai privati allungare la concessione di 20 anni, da 60 a 80”.
23 marzo 2007 – Ricorso contro il maxi porto per i lavori a terra affidati ad una Spa del Gruppo Ligresti. Vaccarezza sindaco dichiara “Manovra politica contro un’opera attesa in città da oltre 80 milioni di euro”.
17 agosto 2007 – Regate e meeting per un porto che rilancerà Loano. Vaccarezza ha incontrato la famiglia Ligresti ed ha suggerito alcuni linee guida perché, dice, vogliamo sbalordire”.
28 febbraio 2008 – Ligresti vuole l’area alberghiera. Una società del gruppo è interessata all’acquisto, da 70 mila mc. nella zona turistica delle Vignasse. Sono in corso contatti. Euforia tra gli operatori.
9 novembre 2008 – Loano, i lavori in porto proseguono a ritmo serrato. Ieri blitz di Salvatore Ligresti per presentare il porto. Il raddoppio dell’aprodo sarà terminato entro il 2010”.
11 gennaio 2010 – Loano, bufera in consiglio per la variante al porto. L’opposizione ha criticato il cambio di destinazione d’uso del mercato ittico in ristorante.
31 luglio 2010 – Parterre di imprenditori per la serata del Bfly. Cena con molti politici e il patron del porto Salvatore Ligresti.
21 settembre 2010 – Porto di Loano, sarà boom per 12 mesi all’anno. Non solo mare, anche benessere e divertimento. Circa 300 sono le persone che saranno impiegate nel porto, considerato l’esigenza di un addetto ogni quattro posti barca. 30-50 quelle destinate al cantiere navale ‘Amico’.
23 dicembre 2010 – Dalla Regione l’ultimo si alla variante del porto. Il sindaco Vaccarezza ringrazia ed apprezza.
20 marzo 2011 – La Marina di Loano resta a Ligresti. Il gruppo imprenditoriale ritira dal mercato il porto turistico, valutato 110 milioni di euro. Ma si cercano collaborazioni per promuovere la struttura.
7 maggio 2011 – Loano, varato il porto da 1400 barche. Taglio del nastro. Cerimonia con Ligresti, poi doccia fredda di Burlando. C’è davvero bisogno di cosi tanti posti?
9 agosto 2011 – Il porto turistico di Loano affidato alla Marine Partners, Marco Cornacchia è il nuovo direttore. La società è specializzata nella promozione degli approdi. Grande ottimismo a Palazzo Doria.
24 dicembre 2011 – Marina di Loano, il Comune assolto dalla Corte dei Conti. Considerata equa la concessione di 80 anni al gruppo Ligresti.
4 gennaio 2012- Un ‘dissacrante’ reportage, premonitore si direbbe, su quattro pagine de L’Espresso. Titolo: “Il tramonto di Ligresti. Gli affari immobiliari. Le tangenti ai politici. Le società offshore. Il legame con Cuccia. Gli aiuti delle banche. Una storia imprenditoriale italiana. Giunta ormai all’ultimo atto”.
15 febbraio 2012 – Voci di vendita del nuovo porto, il gigante sul mare che divide Loano. Operazione legata alle vicessitudini economiche, a livello nazionale, che fa capo all’impero di Salvatore Ligresti.
28 agosto 2012 – Sulle pagine del Sole 24 Ore (sui Ligresti, quest’anno, una sessantina di articoli ed ampi servizi, assai approfonditi) il titolo “I Ligresti e gli strani affari in Lussemburgo. L’inchiesta per le operazioni di compravendita delle holding finiscono sotto la lente della Procura di Milano”.