Loano– C’è chi conserva un album di ciò che accadde il 30 settembre 1961. Piazza Cadorna trasformata in lago. Auto trascinate lungo via Boragine. Torrente Nimbalto straripato. Ponte della ferrovia leso dall’acqua. Voragini sull’asfalto.
Nessuno perse la vita, fortunatamente, in quella terribile giornata. C’è chi ricorda i momenti di paura, di panico per la furia delle acque. Resta un monito forse dimenticato troppo in fretta anche perché le nuove generazioni non sanno. Non era certo il primo alluvione per Loano come è scritto nei testi di storia locale.
Un solo interrogativo, pur senza inutile allarmismo: cosa accadrebbe oggi, in città soprattutto, ma anche in alcune zone urbanizzate massicciamente della periferia vicina e più lontana, se dovesse ripetersi un evento alluvionale di quella portata? Quali sono le attuali condizioni del Nimbalto? In che stato sono i suoi argini, la pulizia, soprattutto nella zona di Borgo Castello? Cosa accadrebbe delle condotte delle acque bianche, degli scarichi, dei garage e box a migliaia, e che hanno trasformato e corroso lo stesso sottosuolo? C’è qualche geologo in grado di assicurare, tranquilizzare, non diciamo da eventi catastrofici, ma di fronte ad alluvioni ai quali abbiamo assistito, impotenti e sgomenti, in Liguria, negli ultimi anni?
Non è retorica al pessimismo. E’ prevenzione di cui tanto si parla soprattutto nell’emergenza, per essere dimenticata nella pratica e nella tutela del territorio. Senza dover essere iscritti agli ambientalisti massimalisti.
Ecco quelle immagini scolpite nella storia recente di Loano. Non sono secoli fa!
Le foto sono di Gianluigi Viaggio