Romano Massara, 86 anni, conte di nobile famiglia calabrese, cittadino di Roma, Gentiluomo di Sua Santità, Principe aiutante al Soglio Pontificio’, Cavaliere di Grazia Magistrale del Sovrano Ordine Militare di Malta, aveva chiuso gli occhi il 3 giugno 2016. Tra le sue proprietà l’antica villa San Giorgio, quasi adagiata sulla sabbia, sul lungomare Adelasia, la zona più suggestiva e caratteristica di Alassio. Ad un anno dalla morte, l’edificio, con giardino, è stato messo in vendita dai nipoti: richiesta 10 milioni di €. valore stimato 8, ma se non ci mette lo zampino la Soprintendenza è possibile in teoria utilizzare l’incremento di volume (35%) del ‘Piano casa’. Per il Puc è proibita la sopraelevazione del tetto ed ampliamento se non un 5% per esigenze igienico sanitarie. Il divieto viene ‘baipassato’ dalla normativa del 2016 della giunta Toti – Scajola per la riqualificazione degli edifici esistenti. In pole position si fa il nome di un costruttore di Torino che ha in corso operazioni edilizie a Loano.
Il dr. Romano Massara ogni anno, con la stagione estiva, era solito fare una capatina nella dimora dei primi del novecento che sorge in una delle zone più baciate dal sole della baia alassina: Adelasia, a levante, prima del porticciolo, il nome discende secondo la leggenda dalla figlia di Ottone I di Sassonia che fu imperatore del Sacro Romano Impero dal dal 936 al 972, da qui Alaxia, poi Alassio. Una proprietà che faceva parte di un cospicuo patrimonio immobiliare e mobiliare dei Massara. Proprietà e tenute agricole nella terra d’origine degli avi, in Calabria, e nella capitale, ai Parioli, a Monte Mario. Il commendator Massara era socio del nobilissimo Circolo della Caccia di Roma, ad Alassio si racconta che l’unico ad essere stato suo ospite nella foresteria sia stato l’architetto Marco Melgrati, ex sindaco, ex capogruppo in Regione. Contattato per avere conferme e notizie il professionista si è rifugiato nel ‘no comment’: “Sulle vita personale degli amici non chiedete notizie…”.
La villa sia all’esterno, sia all’interno è in uno stato bisognevole di ‘cure’ ed interventi importanti. Nelle stanze mobili originari Liberty, quadri e immagini che ritraggono il conte Massara con papi, presidenti degli Stati Uniti (Bush e Clinton), personaggi del mondo cinematrografico. Nel film di Federico Fellini, Roma, del 1972, tra le comparse c’è quella di Romano Massara. Una persona gradevole, gentiluomo, socievole, così lo ricordano alcuni bagnini storici del litorale alassino. L’ultima sua visita, accompagnato da personale di servizio, risale al 2015 e con la solita diligenza si raccomandava a chi custodiva le chiavi, gli curava il giardino, di tenerlo informato per qualsiasi evenienza. “Non si è mai sognato di vendere, di disfarsene, nonostante l’Imu, prima l’Ici per gli 800 metri quadrati.”
Da quando si è sparsa voce che l’immobile è vendita si sono susseguiti gli aspiranti compratori, dalle agenzie immobiliari, ai privati, a imprenditori edili. Tra i primi sembrava interessata, a quanto si dice, una facoltosa famiglia alassina proprietaria di alcuni esercizi alberghieri e ristoranti, ma non c’è più stato un seguito. Pare che la trattativa sia seguita direttamente da uno o due nipoti a seguito della spartizione dell’eredità. Nell’annuncio funebre pubblicato dal Corriere della Sera de 4 giugno 2016 c’erano i nomi dei nipoti Giuseppe, Filippo, Vittori, Margherita e Beatrice Cerulli Irelli. I funerali si svolsero nella chiesa di Santa Teresa del Bambino Gesù in Panfilo.
Sul lungomare di Alassio ormai si contano sulle dita di una mano le ville unifamiliari che non sono finite sul mercato delle ristrutturazioni, trasformati in bilocali e trilocali. Certo che nella posizione in cui si trova Villa San Carlo, in prospettiva del trasferimento dei binari a monte, ipotesi rafforzata dall’ultima pronuncia del Tar che ha respinto il ricorso di un centinaio di proprietari di aree ed immobili tra Alassio, Albenga, Borghetto e Loano; in prospettiva si diceva, realizzare un ‘resort’, con possibilità di box interrati e sopraelevazione, sarebbe un altro gioiello per Alassio turistica e ricettiva, da unire al Grand Hotel nonostante abbia dato qualche delusione sul fronte delle aspettative e soprattutto l’esclusiva Villa Pergola di patron Antonio Ricci. A proposito c’è chi non esclude che propria Ricci possa essere tra gli aspiranti, per figli. Oltre all’acquisto ci sarebbe da mettere in conto l’investimento per realizzare una struttura di lusso come merita la zona e la posizione.
Si accennava al fatto che la Soprintendenza potrebbe svegliarsi. Attualmente lo stabile ricade in una zona con un generico vincolo paesaggistico. In teoria dunque con il Piano Casa 2016 (modificato rispetto a quello del 2015 della Giunta Burlando) si potrebbe realizzare un aumento di volume del 35 per cento. Piano casa che supererebbe i vincoli del Puc di Alassio che per la zona A 3 11 delle ville di ‘impianto storico’ non prevede sopraelevazione, nè ampliamento se non nel limite del 5% per servizi igienici sanitari.
Che ne sarà, dunque, di Villa Massara, pure esempio di architettura Liberty, una delle poche ad Alassio, con affreschi sbiaditi di San Giorgio, ma c’è chi sostiene che altri siano stati coperti da intonaci. Affreschi di automobili perchè chi l’ha fatta costruire era un industriale dell’auto di Torino che non era nè Fiat, nè Lancia. Ed è proprio da Torino che si è finora fatto avanti il potenziale acquirente più ‘credibile’. Si tratterebbe della Eco Solution Group Spa, capitale sociale 10 milioni interamente versati, di cui sono soci i fratelli Davide, Carlo e Alberto Castellano. Sono anche titolari di una prestigiosa casa editrice (Edizioni il capitello). Davide ha sposato Patrizia Tortarolo, architetto, figlia del compianto e benemerito sindaco di Pietra e soprattutto direttore amministrativo degli anni di grande spessore qualitativo del Santa Corona di Pietra Ligure.
La società immobiliare dei Castellano (vedi trucioli.it…..) a Loano ha acquistato Villa Licia, trasformata in palazzo multipiani, ed in precedenza Villa Italia che era di proprietà del Comune e della Fondazione Leone Grossi. Editori ed imprenditori accorti e rigorosi, difficile immaginare si lascino sfuggire il possibile e potenziale business di Alassio.