Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Ormea, la filiera del legno (11 Comuni) attende la burocrazia della Regione Piemonte.10 e lode alla Liguria (Barbagallo)


Le notizie della filiera del legno delle Alpi Liguri si stanno diffondendo tra le pubbliche amministrazioni montane piemontesi. E la trovano interessante. E’ del 7 novembre la visita a Ormea del sindaco e di un tecnico del Comune di Riva Valdobbia (VC), pendici del Monte Rosa. Lo scopo è la verifica della fattibilità di una analoga iniziativa in alta Valle Sesia. Insieme con amministratori e funzionari della Finanziaria Regionale sono stati esaminati dati territoriali, agroforestali, tecnici, finanziari ed economici. Molte indagini di completamento dovranno essere eseguite in loco, anche con l’intervento universitario, ma a breve è previsto un nuovo incontro tra gli enti ed eventuali soggetti privati. Intanto c’è attesa per l’iter della filiera bosco-legno-energia delle Valli Tanaro, Corsaglia, Casotto e Arroscia. Virtuosa la Regione Liguria (burocrazia concentrata in un unico assessore, Agricoltura), lacci e laccioli in Piemonte dove se ne occupano tre assessorati. In barba alla riforma urgente della burocrazia ormai insopportabile. 

Sulle montagne di Ormea i cartelli della Regione Piemonte: attenzione ai cani utilizzati negli alpeggi, una risorsa da valorizzare con i boschi ed il legname

Pare che fino ad oggi abbia prevalso la logica perversa di nascondere i problemi. E purtroppo non è uscito un rigo sui giornali che fanno opinione. Se non parziali notizie di routine. E questo non giova ad accelerare, tenere sotto pressione (non sotto ricatto) quanti forse non valutano fino in fondo la straordinaria importanza stretegica di questo piano strategica intercomunale. Non è un programma elettorale, ma il futuro delle prossime generazioni. Obiettivi già attuati, operanti in diverse parti del mondo di progredito. Con benefici a catena per le comunità locali.

Il mulo ad Ormea per secoli insostituibile ‘amico’ dell’uomo dei monti nei lavori più duri e massacranti, dal trasporto dei legnami ai materiali di costruzione.

A che punto è la situazione sulle Alpi Liguri, a cavallo tra Liguria e Piemonte ? Le amministrazioni coinvolte (Regioni -2, Province-2, Camere di Commercio- 2, Comuni 11, Parco Alpi Liguri, CFS, Università, Comunità Montana) hanno deliberato la sottoscrizione di un protocollo d’ intesa che individua “chi fa che cosa”: dal bosco al kWh, dai metri cubi di legname destinati al mercato alle ulteriori lavorazioni in loco. A stretto giro di tempo la Regione Piemonte si è impegnata a convocare le parti per la sottoscrizione “delle carte”.  Gentile omaggio alla burocrazia che merita di essere messa a confronto ed in luce. La Regione Liguria, considerata ‘rossa’ e non certo tra le più virtuose nel Bel Paese, ha affrontato il progetto interprovinciale ed intercomunale filiera del legno con un unico assessorato: l’Agricoltura retta Giovanni Barbagallo, 60 anni, Pd (ex Psi) di Imperia, al quale riconoscono un ruolo dinamico proprio nell’iter della complessa pratica di sviluppo della montagna. Da decenni in attesa di sviluppo e rilancio alla pari della fascia costiera.

Qualche spina nel fianco, invece, sul fronte della Regione Piemonte (al governo Pdl, Lega Nord, Fratelli d’Italia). L’ottimo oratore televisivo Roberto Cota, personaggio di punta della Lega Nord, rischia di mettere in seria difficoltà il popolo del centro destra imperiese e cuneese di fronte alla ‘prova dei fatti’ e ai cittadini stufi di burocrazia. Gli enti interessati al progetto si sono resi conto di aver a che fare (in Piemonte) con  almeno tre assessorati ed assessori: Programmazione, Agricoltura, Urbanistica e Lavori Pubblici. Per evitare equivoci (e s.e.o.) sono retti da Giovanna Quaglia della Lega, Claudio Sacchetto (Lega), Barbara Bonino, Fratelli d’Italia. Forse è utile ricordare che il Piemonte ha un assessore alla Semplificazione (Lega Nord).

Nel frattempo l’ Università e l’ ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani) – nell’ambito della procedura ad evidenza pubblica – stanno preparando i documenti necessari a sollecitare le dichiarazioni di interesse degli operatori economici che in forma unitaria potranno realizzare l’iniziativa.

Più di un imprenditore sta studiando l’ iniziativa. Sono arrivati anche dall’estero. Trovano interessante il sistema integrato tra le attività economiche e il territorio, così come viene proposto. In una forma decisamente innovativa.

 

 

Il progetto complessivo prevede infatti di far sorgere più iniziative tra loro strettamente collegate:

  • Attività di approvvigionamento della materia prima legno messa a disposizione dai comuni partecipanti ed eventualmente da proprietari privati;
  • Costruzione ed esercizio di una attività di prima lavorazione (segheria) che utilizzi il materiale migliore proveniente dall’approvvigionamento;
  • Costruzione ed esercizio di un impianto di cogenerazione di elettricità e calore;
  • Gestione della rete di distribuzione del calore alla città di Ormea;
  • Uso del calore residuo da parte di attività esistenti o di nuovo insediamento;
  • Altre attività industriali innovative con l’utilizzo del legname locale 

 


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