Stellanello, un mon amour che si trascina da oltre mezzo secolo senza inviati speciali, paginate di giornale o servizi televisivi. Una storia incredibile che vede una famiglia, ora gli eredi, lottare prima per una striscia di terreno, poi restaurare e valorizzare un edificio storico. Con nomi che ci portano indietro nei secoli. Giovanni Lorenzo Laurero, notaio, nominato dai Doria “Governatore del nostro luogo di Louano” (c’è il decreto originale del 1650), dopo aver ricevuto in enfiteusi (contratto) il Feudo dell’Autino in Stellanello. Ebbene il nocciolo della vergogna lo troviamo a “Casa Laureri” (vedi nostro articolo…). Qui si combatte, in un’omertà informativa da far invidia ai borghi dell’Aspromonte o della Barbagia, un’assurda ‘guerra’ tra un geologo, orgoglioso delle origini stellanellesi, e le amministrazioni comunali che si sono succedute. Ora il sindaco, interpellato da trucioli.it, ha preso un ‘solenne impegno’: affronterà di persona la vicenda, anche se “tra pochi mesi potrei essere ‘sfiduciata”.
L’interesse di cronista di strada, in pensione dopo 36 anni di giornalismo attivo e siamo arrivati a 46, con la passione di informare via internet , senza editori, senza pubblicità e libertà di coscienza. Con limiti umani e professionali. Premessa utile per ricordare quando abbiamo scoperto il ‘caso Stellanello- Villa Laureri’, anticipato sul blog trucioli savonesi – lasciato da un anno per dare vita a questo strumento, palestra di liberi pensatori- . Tutto per alcuni link, nell’universo planetario di google. Una turista svedese nel 2009 postò una serie di considerazioni visitando l’entroterra di Andora, mete assai più pregiate, seppure sconosciute, della cementificata e caotica Riviera.
Altra sorpresa da vecchio cronista medio conoscitore della realtà savonese, ponentina in particolare: la ‘guida turistica on line’ che segnalava, a Stellanello, il ‘Palazzo Laureri‘, in frazione Bossaneto, come unico edificio storico civile degno di interesse. Un nostro successivo servizio sul miliardario finanziere, rapito per vendetta, trucidato e fatto a pezzi, Gianmario Roveraro, nativo di Albenga, con dimora abituale in un vecchio edificio di Mamoreo, ci mise in contatto con Silvio Laureri che scopriremo dopo anni, essere stato affermato geologo. Scrisse a trucioli savonesi: “Ho letto con grande interesse l’articolo di Luciano Corrado sulla cammemorazione di Roveraro…prima di tutto vorrei chiedere notizie sui Laureri già proprietari della lussuosa casa, con annessa cappella e parco…; a Bossaneto di Stellanello c’è la dimora che fu dei miei antenati e da molti anni svolgo ricerche sul mio parentado ligure.…”.
LA RISERVATEZZA DI UN LIGURE GALANTUOMO
Da quel giorno si sono susseguite, senza mai incontrarci, e mail con il cittadino di Bellinzona (Svizzera), di grande fede italica. Con una particolarità: “Lei è un giornalista, ma chiedo l’impegno a non divulgare per nessuna ragione le mie confessioni….”. Laureri ha avuto seri problemi di salute e ci ha finalmente liberati dall’impegno morale, limitatamente agli aspetti di ‘pubblico interesse’.
Ci scriveva, nel luglio 2010, la storia del terreno regalato dalla famiglia Laureri. “Nel maggio 1957 il sindaco cav. Armato, ex alpino della cuneese-battaglione Pieve di Teco, fece scrivere dal segretario comunale una lettera a mio padre per chiedere in regalo una striscia di terra lungo la strada che attraversa l’abitato di Bossaneto, allo scopo di allargare la strada stessa. Richiesta analoga rivolse a don Pelle. Si trattava di “Orti da Ca” proprio di fronte al Palazzo Laureri. Mio padre, così come don Pelle, accolse la richiesta e scrisse d’essere disposto a donare l’area a patto che il Comune si accollasse gli oneri catastali del frazionamento e riconfinamento, ricostruisse il muro di confine…A questa lettera non fu data risposta, i lavori partirono subito e con delibera di giunta vennero definiti “interventi urgenti atti a migliorare la sicurezza del transito sulla strada Andora-Stellanello, stanziando fondi attribuiti al Comune dal ‘soccorso invernale’. A luglio, mio padre residente a Varese, si recò a Stellanello, trovò l’arteria allargata, il muro ricostruito, l’orto rimpicciolito e le auto parcheggiate, in spregio all’impegno di vietare il parcheggio pubblico. Le prime rimostranze verbali furono tacciate come promesse mai fatte, quelle scritte respinte con la precisazione “trattasi di interventi ad opera dell’Amministrazione provinciale, nel cui demanio è stata trasferita la strada in questione…per 13 anni andò avanti lo scaricabarile Comune e Provincia. Fino al 1964 combattè invano papà che si ammalò e nel maggio 1965 il cancro spezzò la sua forte fibra.”
“…Dal 1965 al 1971 subentrai io, feci frustranti sopralluoghi tecnici con il geom. Troisi della Provincia e non ottenni nulla. Nel 1971 mi trasferì in Ticino, abbondonai, dimenticai la vicenda; nel 2008, su consiglio legale, sporsi unna denuncia alla Procura della Repubblica, senza riscontri di rito…Il sindaco di Stellanello quando gli chiesi di affidare all’ufficio notarile del Consolato generale d’Italia a Lugano, su loro indicazione, gli atti del trapasso di proprietà, mi bollò per villano, asserendo che lui aveva regalato decine di ettari (sic!) di terra al Comune senza pretendere regolarizzazioni catastali; mi intimò, attraverso il legale, di recarmi ad Andora dal notaio di fiducia del Comune stesso. Sta di fatto che abbiamo regalato alla comunità un decimo dell’orto di famiglia, in quel momento pure edificabile e la riconoscenza si trasforma in maltrattamenti….come vogliamo definirli? truffa?...”
TICINO ITALIANO E RIVIERA LIGURE A CONFRONTO
“Qui in Ticino, ma mi onoro della cittadinanza italiana – scrive in un altro messaggio – Casa Laureri verrebbe classificata senza indugi “dimora storica”. La si protegerebbe, restaurerebbe, valorizzandola con dovizia di mezzi pubblici e privati. Risiedo da 40 anni in questa appendice geografica d’Italia, non faccio fatica a prendere coscienza delle sue bellezze….Anche perchè contrariamente all’Italia le dimore storiche non sono molte, comprese le ville degli emigranti, tutte riportate all’antico decoro. Le amministrazioni comunali le considerano gioielli da mettere in bella mostra…Dove non arriva il Comune interviene il Cantone o subentra la Confederazione. I denari pubblici amministrati con grande oculatezza e riservati a ciò che merita. Gli sprechi, detto da un italiano, sono un’assoluta rarità... E a Bossanetto, nella terra dei miei avi?…A me che ce l’ho nel sangue il Palazzo di famiglia ha raccontato e racconta la sua storia come un libro aperto, al viandante con un minimo di cultura e curiosità può ispirare ammirazione, interesse per un passato di decorosa agiatezza che il tempo inesorabile ha cancellato. L’imponenza delle murature parla del prestigio di chi le abitò, vi nacque e morì“. Casa di famiglia, inagibile, regolarmente tassata.
Il parroco di San Lorenzo, il compianto don Pelle, godeva dell’amicizia degli onorevoli Paolo Emilio Taviani, di Francesco Maria Dominedò, avvocato di Roma e di Carlo Russo, di Savona. A Stellanello dimorava periodicamente il comm. Bonelli, “amico di mio padre – ricorda Silvio Laureri – e direttore generale della Moto Guzzi; mio padre stesso (‘u Culunnellu’) era personalità di spicco, riverita sia per le sue doti e credenziali, sia per l’alone di prestigio del nome. E oggi? Ricordo il cavalier Conti, detto ‘Spalletta’, gentiluomo d’altri tempi che si rivolgeva a papà apostrofandolo “Esimio cugino’, essendo entrambi nipoti di fratelli. Egli, per la cronaca, ebbe la ventura di morire poco prima che il nipote diciottenne, Sergio Sabatini, subisse il martirio dopo essere stato catturato in combattimento dalle Brigate Nere. …”
IL RUOLO DEL COMUNE E IL SUO DISINTERESSE
“I lavori di ristrutturazione di Casa Laureri non comportano aumenti di volume, né recuperi a fini abitativi di manufatti adiacenti, nè mutamenti di destinazione d’uso… Sono stato persino denunciato per abuso edilizio alla Procura della Repubblica di Savona e prosciolto in istruttoria per non aver commesso il fatto. Ho perso altri 4 anni e molti, molti soldi. Avevo presentato istanza alla Soprintendenza per includere l’edificio e le sue adiacenze nell’elenco dei monumenti protetti, ma dopo il sopralluogo dell’arch. Costanza Fusconi e l’invio della documentazione ho avuto solo i complimenti con il cortese rigetto dell’istanza per mancanza di fondi. In un secondo tempo si è, per fortuna, rimediato…. la Regione Liguria, con legge n. 25 del 1987, lanciò una lodevole offerta, scaduta nel 2004, di sussidi per il recupero abitativo del patrimonio edile dei borghi liguri. Il Comune di Stellanello non partecipò e nessuno dei proprietari potenzialmente interessati ai nuclei storici potè usufruire dell’opportunità. Sollecitai due volte il sindaco a partecipare…
Qui in Svizzera le amministrazioni comunali sono assoggettate ad un Ispettorato dei Comuni che vigila sulla loro attività e può censurare gli interventi non conformi alle regole, anche prima che i cittadini si rivolgano al tribunale amministrativo cantonale (Tram). …Nel mio caso di Stellanello si possono distinguere tre fasi: 1) dal 1957 al 1970, istanze di mio padre e mie in Comune e Provincia. Nel 1970 mi sono trasferito in Svizzera deponendo purtroppo per diverso tempo le armi di protesta. 2) Dal 1971 al 2004, le giunte subentrate al cav. Armato, ignorarono il nostro ‘caso’ per motivi forse poco nobili. 3) Dal 2005 impera la neghittosa riluttanza prima di un sindaco (Giovanni Conti) eletto due volte, poi del successore (Bestoso) che è stato suo vice….dopo l’iniziativa del difensore civico provinciale e dall’assesore Pier Luigi Pesce, Conti ha scelto apertamente di mettere in campo l’avvocato consulente del Comune ( Mauro Vallerga di Genova ? ndr) per obbligarmi a seguire una procedura onerosa, direi punitiva. Il clamoroso ritardo credo si possa iscrivere al guinness dei primati…evito di indicare il numero di viaggi prima da Parma, poi dalla Svizzera a Savona, ad Andora…”
I TESORI DI STELLANELLO RACCOLTI IN UN LIBRO
La vigilia di Natale del 1999, l’allora collaboratore del Secolo XIX, oggi corrispondente de La Stampa da Alassio, Barbara Testa firmava un articolo che aveva per occhiello: regalo di Natale. Titolo: I tesori di Stellanello raccolti in un libro. Dava notizia che il sindaco Claudio Cavallo e l’amministrazione comunale hanno voluto fare un regalo particolare alle famiglie di Stellanello. Un volume e una raccolta fotografica dei più bei edifici religiosi della vallata. Autori l’andorese Marino Vezzaro, per le foto, mentre il testo era curato da don Umberto Costa, parroco….
INVANO HA CHIESTO AIUTO A ITALIA NOSTRA
Silvio Laureri nelle ‘memorie’ al giornalista annota: ” Passano giorni, settimane, mesi e anni, nulla si muove, la mia salute..Io ho avuto l’infelice idea di chiedere l’intervento di Italia Nostra….in contatto con Giovanna Fazio di Alassio alla quale illustrai il problema e chiesi di prendere contatti con il Comune di Stellanello….; la signora Fazio credo abbia scritto al sindaco….forse qualcuno ha equivocato, ma non ho mai chiesto elemosine o sovvenzioni, semmai l’impegno a definire l’annosa questione…Il mio obiettivo, prima di spegnere gli occhi, e tendere la mano al Comune dimenticando il brutto passato…auspicando che il Comune non avanzi pretese esose di oneri indebiti e non intralci le pratiche avviate da 14 anni per restaurare il palazzo fatiscente; urge il rifacimento della copertura, il recupero abitativo, essendo disabitato da mezzo secolo e inagibile…dovrebbe interessarsi anche il vice sindaco (dr. Giovanni Poggio), delega alla Cultura e funzionario Asl di Savona, capogruppo della maggioranza…non so se neanche lui si è reso conto che quella è la mia casa, la mia vera e sola casa. Non so quale fondamento abbia il consiglio di una ‘personalità’ della zona che mi ha suggerito l’obiettivo, ma non ci posso credere, di logorarmi ed indurmi a svendere la proprietà ad un mandante colluso….”
“…Non posso credere che l’astio personale arrivi al punto di mettermi in ginocchio, solo per vendetta…ho chiesto invano l’interessamento alla prefettura per quanto di competenza, forte del riconoscimento del valore culturale di Casa Laureri sancito dalla Soprintendenza nel 2011, nonostante le lungaggini ….
Lo debbo alla memoria di mio padre, patriota e Maggiore Generale del Genio aeronautico…lo debbo a mio nonno Silvio, primogenito di Gerolamo, appena laureato in legge a Genova entrò per concorso nella burocrazia amministrativa del Regno raggiungendo il il grado di Consigliere di Prefettura di 2° classe da vice prefetto vicario di Alessandria nel 1904…stroncato da malattia aveva girato l’Italia, fiero delle origini di Stellanello: da Lagonegro a Piazza Armerina, a Fermo, Ferrara, Reggio Calabria. Lo debbo al bisnonno ‘u Sciu Giròmu’ che gli anziani di Stellanello ricordavano con rispetto quale ineguagliabile benefattore. La neo Associazione Arma Aeronautica di Andora anni fa prospettò il nome di papà per un’intitolazione, ma senza spiegazioni si preferì il nominativo di un ufficiale vogherese…si ripete quanto emerge dalla toponomastica locale dove i Laureri di Bossaneto sono ignorati a dispetto della storia locale.”
LA PAROLA AL SINDACO LAURA BESTOSO
Breve premessa. Il 5 febbraio scorso, Il Secolo XIX, titolava “Consulenti e famigliari negli uffici pubblici. Lavorano al partito ma lo stipendio lo paga la Regione”. Nel testo: “….Con qualche pesante eccezione e nota stonata. Per esempio, Laura Bestoso, sindaco di Stellanello, minuscolo paesino di quasi 900 anime nel savonese, è stipendiata dal gruppo. Che c’è di male? Sostengono diversi impiegati di averla vista raramente in via Fieschi e comunque sempre e solo in compagnia dell’attuale capogruppo Marco Melgrati del quale in effetti è la segretaria particolare. La sindaco ieri era in montagna a sciare, quindi non rintracciabile. Ma Melgrati ha dichiarato che la sua mansione è quella di lavorare per il gruppo nel territorio presidiato da lui stesso, nell’area savonese“.
Il 14 aprile 2013 alle ore 8,25 il giornale on line più diffuso della provincia di Savona (IGV) mette in rete la foto di mamma Laura Bestoso, tra le braccia il piccolo Andrea, nato di domenica. Esprime parole di congratulazione, ignorando di citare ai lettori-navigatori, con una spregiudicatezza informativa non rara, il papà, l’ispettore capo Pino Fusco del quale aveva dato notizia – con foto – della nomina a nuovo comandante della polstrada di Albenga, al posto di Silvano Staniscia. Fusco per 5 anni alla polstrada di Imperia Ovest e al distaccamento di Finale Ligure.
Il primo cittadino donna della storia di Stellanello è gentile e franca. Risponde alle domande, spiega, chiarisce. “ So che tra Silvio Laureri e Conti devono esserci stati rapporti diciamo burrascosi. …Del caso si è discusso, con la mia giunta, dopo il 2011, in uno dei primi consigli comunali….So che parlando con la segretaria comunale si è accennato al fatto che Laureri pretendeva di fare il rogito in Svizzera….Sono d’accordo che l’edificio vada al più presto valorizzato nell’interesse di Laureri e della comunità…ammetto di aver trascurato involontariamente il caso…si tratta di uno dei pochi edifici storici del paese…è sacrosanto e mi spiace…Devo pure ammettere che da due anni a questa parte una settore della maggioranza è contro di me…so che Laureri ci ha fatto scrivere da un legale…ho affidato la pratica ad una cittadina residente a Bossaneto, l’avvocato Simona Aicardi che tuttavia è diventata mamma due volte e così si è accumulato altro ritardo….mi impegno per quanto possibile a non lasciar trascorrere altro tempo e colgo l’occasione per dire che non c’è nulla di personale nei confronti di Silvio Laureri….Come non ho difficoltà ad ammettere che c’è un ex sindaco che rema contro….diceva in campagna elettorale ” se Laura non fa la brava entro sei mesi la mandiamo a casa… non do una spiegazione razionale, a Stellanello non ci sono in ballo forti interessi...”.
Signor sindaco, in genere si litiga per il piano regolatore o un appalto, un’assunzione. E a Stellanello?
Risposta: ” E’ vero, bisogna anche predisporre il nuovo Puc, il piano regolatore è scaduto.…”.
Lei ha idea dei terreni, delle proprietà, dei progettisti o imprese interessate? Di una certa massoneria deviata?
Risposta: ” La ringrazio….forse sono proprio di passaggio“.
Luciano C0rrado