Per il Centro Regionale di Chirurgia della Mano è iniziato il conto alla rovescia. La struttura creata nel 1972 dal professor Renzo Mantero e che è stata per decenni un fiore all’occhiello del nosocomio savonese sta per essere smantellata. La notizia circolava già da tempo negli ambienti della Regione Liguria e dell’A.S.L. savonese, ma ora il primario Igor Maria Rossello ed i medici del Centro avrebbero ricevuto una conferma ufficiale, e comunque si dà per sicura all’interno dell’ospedale savonese. A differenza di quanto preventivato in un primo momento, l’operazione non consisterebbe in un trasferimento a Pietra Ligure: Chirurgia della Mano verrebbe infatti direttamente inglobata nel reparto di Ortopedia e Traumatologia, perdendo definitivamente la propria autonomia e identità. Il tutto dovrebbe avvenire entro i primi sei mesi del 2017.
A questo punto si apre un problema di natura contrattuale per i chirurghi del Centro, che dovranno essere inquadrati nel nuovo reparto, con possibili demansionamenti e, comunque, con un cambio sostanziale di funzioni rispetto alla propria qualifica. Va ricordato, infatti, che molti degli attuali medici provenivano dal Corso Propedeutico di Chirurgia e riabilitazione della Mano, giunto alla 35° edizione e che da anni raccoglie a Savona specialisti e studiosi da tutto il mondo: il ritorno alla qualifica di ortopedico “generico” non sarà accettato da tutti stando a rumors crescenti.
Discorso analogo per Rossello: il primario, a questo punto, dovrebbe accettare un ridimensionamento sostanziale del proprio ruolo rispetto al titolare di Ortopedia e Traumatologia. Una situazione che difficilmente Rossello potrebbe accettare sostengono i bene informati. Due medici del reparto hanno già presentato le dimissioni, sembra per passare alla struttura privata gestita dal professor Carlo Grandis, già allievo di Mantero insieme a Rossello e, in seguito, protagonista di un lungo contenzioso giudiziario che aveva per oggetto il posto di primario del centro savonese.
In ogni caso si tratta di una fine ingloriosa per un reparto d’assoluta eccellenza internazionale dal quale sono passati molti noti sportivi e alcuni tra i più grandi musicisti. Un reparto, è il caso di ricordare, che rappresenta una voce potenzialmente attiva nel bilancio dell’ospedale: il fatto che molte ASL italiane non paghino, in realtà, le prestazioni che sarebbero tenute a rimborsare al centro savonese non può certo essere ascritto a Rossello e compagni. La scelta, in ogni caso, ha un sapore politico molto più che professionale: già all’indomani della morte di Mantero, avvenuta il 1° novembre del 2012, Rossello era dovuto intervenire su quotidiani e riviste per difendere Chirurgia della Mano dagli appetiti di molti – medici e politici – che ne volevano decretare la fine. L’operazione di Rossello è riuscita fino ad oggi ma ora, a meno di improbabili interventi dell’ultimissima ora, la sorte di Chirurgia della Mano sembra definitivamente segnata.
LA MORTE DI MANTERO IL 1° NOVEMBRE 2012, bruttaRTICOLO DI MAURIZIO PELLISSONE
POCHI GIORNI DOPO I PRIMI MOTIVI DI ALLARME DA UN ARTICOLO DI PARIDE PASQUINO SU LA STAMPA
NUOVO GRIDO D’ALLARME IL 14 GIUGNO 2016 A FIRME DI SILVIA CAMPESE