Ha scritto per trucioli.it l’ultima poesia e l’ultimo articolo che pubblichiamo. Un addio improvviso, inatteso. Gianni Gigliotti era scrittore volontario e assiduo del nostro blog senza pubblicità. I suoi articoli, puntuali, precisi, a volte ironici, dissacranti, nostalgici, ma sempre franchi, schietti, sinceri, grintosi, per nulla ossequiosi verso il ‘potere’, un certo giornalismo incluso. Rifletteva e scriveva da uomo libero, senza condizionamenti e riverenze. Oggi c’è chi lo ricorda, in ossequio alla disinformazione e all’autocensura (?), ignorando persino il suo impegno di ‘cronista’ per trucioli. In ‘ossequio’ alla completezza di informazione di cui essere fieri ?
Ma forse poco interessa, agli assidui lettori settimanali di Gianni, la polemica verso gli ‘smemorati’. Lui che sorrideva di fronte a chi ‘rigorosamente e sfacciatamente – scriveva Gigliotti – da lezioni di giornalismo in quel di Savona‘. Ora sono giorni del dolore, partecipazione al lutto della famiglia, delle persone care e sincere che testimoniano col cuore. Ora che un blog di volontari e senza etichette è orfano di una penna libera, intelligente, acuta, a volte persino divertente e irriverente. Ci sentiamo più ‘poveri’, più soli. Gianni così franco, magari burbero, ma sensibile, profondo, attento, premuroso, educato. Non potremo mai ringraziarlo abbastanza, anche nell’aldilà, per averci ‘riservato’ tanti ‘capolavori’ di giornalismo (senza essere giornalista): scrittore, poeta, ‘cronista’ dal su0 antico ‘tempio‘ nel centro storico. Basterebbe citare: ” Savona, sono triste stasera”. “Dopo 50 anni dalla prima tessere lascio il Psi”. “Ti saluto Lucianone, generoso e storico socialista”. In ricordo di Luciano Locci, altro coraggioso e graffiante collaboratore di trucioli.it. Non solo, Gianni era anche consulente del tribunale per la numismatica, le monete antiche.
La firma di Gigliotti assai recente era titolata: “Cara Savona, addio al Secolo XIX“. Sorrideva , quasi divertito, sarcastico, a leggere: “Noi valutiamo in piena libertà e autonomia cosa vale la pena di approfondire e pubblicare e cosa no”. Oppure condivideva la critica: “Troppa gente pensa di fare giornalismo solo scrivendo mail o riempiendo blog e profili Facebook”. Gianni che tifava da scrittore per Papa Francesco e ne era affascinato perchè ‘capace di seminare allegria in un mondo cupo e grigio’. Gianni una vita controcorrente. Con uno spirito sempre giovane.
Gli ultimi suoi scritti che pubblichiamo, li ha inviati sabato e domenica 11 e 12 giugno alle 20,40. Con un’annotazione allegata alla poesia: ” Scusami Luciano, ti mando la versione corretta. Sono stato operato al cuore e rientro oggi, tutto bene, ciao Gianni”. Non servono e magari stridono, parole di circostanza; retoriche o ipocrite ‘resurrezioni’ delle sue doti, dell’impegno civile e morale, nonostante la deriva della ‘sua’ Savona, i voltagabbana disseminati qua e la, la grande delusione verso i ‘compagni’ socialisti che non riusciva a perdonare. Gianni, esempio di ricchezza morale, umana, impegno culturale. Memoria storica degli umili, degli ultimi, dei ricchi, degli affaristi in politica. Mai ‘anonimo’, il coraggio di firmarsi, di non nascondersi, di parlare alla luce del sole, guardarti negli occhi. Nonostante non si sentisse ‘protetto’ da un editore, ma da un amico e ammiratore volontario che lo ha sempre rispettato, quando era in vita, pur nella reciproca franchezza, nella buona educazione. Con orgoglio, non ci sentiamo di appartenere ai ‘coccodrilli’ che lo ‘onorano‘ da defunto. E come è accaduto per Luciano Locci, sommessamente, ma con forza, possiamo dire: “Li abbiamo soprattutto rispettati da vivi…”. (l.c.)
CAPRIOLO VS. CAPRIOGLIO
Nel prato azzurro
delle alghe del mare
il giovane capriolo
di femminea nascita
si era ritrovata
a due passi dalla città
*
frastornata
cercava di rendersi conto
del perchè
*
gli stallieri padroni
le avevano raccomandato
‘segui dritto e non sgarrare
obbedisci altrimenti ti spariamo’
*
ma fu solo un attimo
di smarrimento
un pensiero lontano
*
nessuno avrebbe mai osato
farle del male
compararsi con la sua bellezza
al suo fascino intrigante
e comunque in ogni caso
se pure a grande rischio
avrebbe deciso da se
*
in fondo la vita era solo sua
meravigliosamente sua
e soltanto suo il trono
del gran Palazzo Comunale
lei sola d’incenso avvolta
scrittrice e modella di successo
raggiunta la meta
a cambiare il mondo
*
ad aggirarsi tra la gente ammaliata
dal suo sguardo di tenero capriolo
affamata di consensi e di carezze
e a uno a uno i cittadini annusare
*
e il cuore in affanno
per quel personaggio ombroso
che passo passo ovunque la segue
*
che si sa
le donne hanno le loro debolezze
le quali debbono essere
pronte abbondanti e generose
almeno fino alle prossime elezioni.
Gianni Gigliotti
Ma le pulci covavano sotto la cenere
SOCIALISTI SAVONESI, RITORNO ALLE CATACOMBE
Queste elezioni comunali dovevano essere la nuova primavera dei Socialisti savonesi.
Dopo anni di colpevole oscurità, da Tangentopoli in avanti, rintanati nelle catacombe, finalmente un soffio di vita pareva palesarsi: la città medaglia d’oro della Resistenza, la città di Sandro Pertini, a ritrovare lo spirito del socialismo storico, a risplendere di luce propria, con coraggio e determinazione.
Ma le pulci covavano sotto la cenere.
Due liste d’ispirazione socialista, ‘Siamo italiani di Savona’ (nome astruso, evidentemente chi non è di Savona non è da considerarsi italiano), dichiaratasi indipendente da destra e da sinistra, ‘alloccata’ dall’ ing. Giancarlo Frumento, un fritto misto non propriamente fresco, dal PSI a Futuro è Socialismo, Pensionati, Calamistri & altri, con l’Italia dei Valori in penombra per non offendere la sensibilità di quei compagni che di Tangentopoli ebbero a soffrire.
L’altra ‘Anima Savona‘, capitanata da Marco Pozzo, ex Consigliere comunale, ex PSI, lista in appoggio e senza fraintendimenti al PD cittadino.
I risultati, per entrambe le liste, da ‘prefisso telefonico‘: non entriamo in merito, i dolori si condividono: ma lo strombazzo e le velleità messe in campo in occasione della recente campagna elettorale sono apparse fuori luogo per non dire ‘minchione’.
Alla vigilia del ballottaggio, non è ‘Anima Savona, a leccarsi le ferite, ma coerente con se stessa e con gli impegni presi, ‘altri’, stanno cercando di vendere ‘il nulla’, non importa a chi e come, sperando di riuscirne a ricavare almeno un coriandolo di potere.
Gianni Gigliotti
L’ARTICOLO DEL SECOLO XIX, IL QUOTIDIANO PIÙ ‘AMATO’ DAI SAVONESI