La stampa nazionale, locale, i web hanno dato notizia del passaggio di proprietà degli stabilimenti dell’Acqua San Bernardo (Garessio e Ormea) dalla multinazionale San Pellegrino- Nestè al gruppo Montecristo con sede a Lucca. Positivo il ritorno dell’imprenditoria del Bel Paese nelle leggendarie ‘Fonti miracolose’ (Aleramo si curava per disturbi renali), apprezzate già da Napoleone e Vittorio Emanuele II. La belle èpoque, a Ormea, segnò la costruzione del prestigioso stabilimento idroterapico annesso al Grand Hotel (ora sede di una delle 5 scuole forestali d’Italia). A Garessio fu realizzato l’albergo Miramonti capace di ospitare anche la clientela internazionale attratta dalle adiacenti fonti. L’hotel, distrutto da un incendio nel 1986, resta uno spettrale monumento di rovine. Non solo, dietro le quinte emergono dati inediti, stupefacenti, nei rapporti tra la pubblica amministrazione e chi si è alternato nella gestione della San Bernardo, miliardari svizzeri inclusi. Per 763 ettari di concessioni è fissato un canone annuo di 8 mila €. aggiornato solo con decreto dell’ex presidente della Regione Piemonte, Cota. Il Comune di Ormea ha pure venduto 281 mila mq, a 0,03 € il mq. con entrostanti sorgenti. Nel 1994 ulteriore concessione ventennale (Ulmeta), su altri 67 ettari, collegata ad un programma di investimenti (?): canone di 2.582 €. Si è infine assistito ad una drammatica e lacerante riduzione di personale (oggi sono 88). Non è finita, mentre in tutta Italia cresceva la produzione, la San Bernardo passava ai minimi storici. Perchè ? Tutti zitti o quasi e scelta del silenzio? Ampio e documentato reportage di trucioli.it nel prossimo numero.