Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Briga Alta / ‘Non sono scappata dal rifugio del più piccolo comune d’Italia’


Ai lettori di trucioli.it. Capita che un piccolo blog di volontari, nell’impossibilità di contattare le persone citate negli articoli, con poche eccezioni, si ritrovi a ricevere lagnanze e precisazioni. Non succede quasi mai ad organi di informazione diffusi che hanno riscontri a tamburo battente. Il nostro modesto ‘vangelo’ è pubblicare fatti e misfatti di interesse pubblico dopo aver verificato le fonti certe.  Così può essere curioso ricevere la e mail che volentieri pubblichiamo, con un’altrettanta curiosa testimonianza dell’estensore dell’articolo. E l’ulteriore proposta del lettore di voler raccontare altre vicende inedite e ‘curiose’ proprio a proposito del casus belli. 

Ho letto solo nei giorni scorsi l’articolo a firma di L.Corrado, che risale a settembre 2013, riguardante i serpenti della vice sindaco di Briga Alta. Viene tra l’altro detto che il rifugio di Upega è stato abbandonato da una famiglia imperiese lasciando un sospeso di alcune migliaia di euro. Bene. Io sono Micol Costantini, gestore dal 2006 al 2012 del rifugio. A fine 2012 il mio contratto è scaduto regolarmente, quindi nessuno è scappato. Semplicemente non ho rinnovato la gestione.

In merito al sospeso…. informatevi bene dal Comune e scoprirrete che sto saldando ogni mio debito, a 250 euro al mese, e forse ad ottobre finirò, se tutto va bene. Perché ogni mese, oltre a 250 euro, devo pagare 550 euro in banca per saldare il mutuo che ho dovuto fare per esercitare l’attività (comprare mobili, coperte, attrezzature, stufa a pellet, piatti, pentole e tanto altro) non avendo alle spalle soldi o qualcuno che potesse regalarmeli.

Per cui ogni mese dal mio stipendio di circa mille euro, tiro via 800 euro per coprire debiti dovuti al rifugio di Upega.

Quindi invito il signor Corrado a rimangiarsi quanto scritto, visto che i soldi il Comune di Briga Alta li ha avuti e li sta avendo. Io invece ho sempre preso pedate. E 10 anni della mia vita, spesa a ripagare debiti, includendo i sacrifici annessi al lavoro svolto e alle rinunce da ragazza 34enne, non me li restituirà nessuno.

Si abbia rispetto. Mi scuso per il tono un po’ troppo “acido” e arrabbiato. Ma davvero è stata un’esperienza da incubo, in merito al rapporto con il Comune  di Briga Alta e le varie istituzioni. Se siete curiosi, in qualche occasione, posso raccontare tante cose davvero “divertenti”.

Grazie e buon lavoro. Micol Costantini

LA RISPOSTA DI TRUCIOLI.IT

Il titolo dell’articolo (leggi….) era “Briga Alta, allarme ‘serpenti’, il vice sindaco di dimette e va ad abitare a Pieve di Teco”.  Nel servizio era pure inserita la notizia che il ‘rifugio in frazione Upega rimasto chiuso’. Poche righe che scaturivano da una delibera della giunta comunale (vedi….)  con oggetto ” Gestione struttura …nonima legale patrocinatore per tutela interessi del Comune…presenti Mario Zentilini sindaco, Sergio Pastorelli vice sindaco, Terenzio Toscano, Riccardo Grasso e Giorgio Ferraris (ora sindaco di Ormea ndr) assessori”.

Queste le frasi che letto a distanza di tempo hanno fatto arrabbiare la signora Micol Costantini….”...A Ubega, assai frequentata nei mesi estivi da genovesi, imperiesi, savonesi e da chi ha rimesso mano alle case degli antenati, ha chiuso l’unico bar-ristorante-rifugio. Immobile del Comune dato in gestione con regolare gara d’appalto, con un sospeso non pagato di alcune migliaia di euro, abbandonato da una famiglia imperiese. Porte sbarrate per la stagione 2013 in quanto non è stato possibile completare l’iter burocratico. Del resto nella montanara Upega può capitare che in pieno Ferragosto (2012) alla sera si debba ricorre all’interruzione del servizio idrico nelle case perchè la vasca di raccolta dell’acquedotto comunale è rimasta vuota.”

A completezza, va da se che l’obiettivo non era quello di ‘sbertucciare’  il gestore del rifugio che aveva ‘gettato la spugna’. Oltre alla struttiva ricettiva, di proprietà del Comune, il contratto prevedeva la gestione del campeggio, della pista per lo scii di fondo e mezzo battipista per la durata di 6 anni, Dal primo gennaio 2007 (contratto registrato il 7 giugno 2007), per un importo annuo di 2.450 €, da pagarsi in due soluzioni annue e con rivalutazione Istat dal secondo anno. Al 28 novembre 2012, la delibera di giunta indicava  una morosità di 7.650 €.

Possiamo testimoniare che l’antivigilia di Ferragosto del 2012 abbiamo fatto una breve sosta al rifugio consumando una merenda. Tra i soggiornarti c’erano cinque turisti tedeschi che giunti all’aeroporto di Nizza, poi in treno fino a Cuneo, stavano pecorrendo a piedi i sentieri delle Alpi Marittime, fino a Ventimiglia per riprendere l’aereo. Quella sera e quella notte hanno soggiornato al rifugio. Fatto sta che intorno alle 18,30 – 19 è arrivata una ‘turista’ proprietaria di seconda casa ed ha informato la signora Micol Costantini: “Il sindaco mi ha detto di avvertire che dalle 20 alle 8 di domattina deve sospendere l’erogazione dell’acqua, per far tornare a livello il serbatoio vuoto “. Dunque cena con problemi dei rubinetti asciutti, niente acqua nei servizi igienici  fino alla mattina seguente. Tra l’altro, la piccola comitiva era reduce da 8 – 10 ore di camminata, dovevano fare la doccia. Escursionisti entusiasti e felici della bellezza, della natura ‘selvaggia’, raccontavano che avevano attraversato l’antico borgo di Carnino che definivano ” una meraviglia unica….”.

Briga Alta, con Piaggia capoluogo, dove risiedono i fratelli Terenzio ed Enrico Toscano nella proprietà privata più estesa della Liguria; Briga Alta, il comune meno densamente popolato e l’unico comune italiano con densità inferiore all’1 (0,88) per kmq). 43 residenti, di fatto la metà nell’arco di tutto l’anno, ma nella penultima legislatura erano riusciti a presentare ben tre liste, al punto da meritare citazioni e un servizio da Rai 1 e Ra3, oltre che sui telegiornali della Mediaset.  La frazione Carnino è di fatto disabitata, zero nello stagione invernale, scoperta negli anni ’60 e ’70 da illustri genovesi che hanno acquistato e valorizzato i ‘tecci’ un tempo abitati dai pastori, molti di essi praticavano la transumanza in aree della riviera ponentina. Un paradiso estivo.

Merita un cenno che non mancano le ultime generazioni affascinate e attratte dai ricordi, dalle dimore dei loro cari antenati.


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