Abbiamo lasciato trascorrere il compleanno, non potevamo dimenticare Pasqua di Risurrezione. Già perché Remigio Vercellino, nato a Genova 90 anni fa, cittadino emerito della Valle Bormida, ha raggiunto l’ambitissimo traguardo con lucidità. E’ il giornalista decano degli iscritti all’Ordine ligure (dal 2 maggio 1959) in provincia di Savona. Nella corsa virtuale di lunga vita ha staccato tutti. In ‘gara’ con Nicolò Siri, 87 anni, di Savona, nell’albo dal 1953, a 25 anni. Remigio brontolone e burbero con i colleghi, un cuore d’oro. Scrive perché “occorre la buona volontà di tutti per risolvere i problemi di cui soffrono soprattutto i piccoli centri dell’entroterra”.
Il popolare giornalista, ex ferroviere, dei valbormidesi ha già raccontato in un libro (abbiamo scritto sul blog vedi…). La sua vita, la gioventù, i ricordi che non si dimenticano, da esordiente – corrispondente e collaboratore di provincia, ai giorni da pensionato in quel di Savona. Il trauma di aver perso, lungo il viale finale, la meravigliosa compagna di una vita, mamma del figlio Stefano (diventato un noto personaggio prima del mondo arbitrale, poi dell’agonismo europeo) e nonna di una nipotina. Remigio che sprona a non dimenticare i colleghi di un tempo. Che scrive ” Un truciolinista mi ha fatto i complimenti per il servizio che ha letto su trucioli.it, all’insegna della prudenza e massima visibilità, con mia nuora e mia nipote ‘elottroniche’ che mi scaricano le letture….grazie per il ricordo dedicato alla mai dimenticata mia moglie Nella Porro…qualche volta riesco ancora a far pubblicare da La Stampa nella spazio lettere del lettore, mie riflessioni e testimonianze, soprattutto sulla sempre più disastrata sanità della mia valle; Il Giornale ha pubblicato il mio ricordo di Monsignor Luigi Andrianopoli, quando era direttore del ‘Cittadino’; ho anche scritto il mio pensiero sul progetto di accorpamento delle province di Savona e Imperia. E ancora cerco di pubblicare antichi ricordi sul mensile Liguria Val Bormida e dintorni, grazie ai sacrifici notevoli di due fratelli cairesi, operanti a Savona in via Untoria. Penso a Lorenzo Chiarlone. Non vorrei essere di peso a nessuno e tenere allenata almeno la memoria“.
Grazie Remigio anche per chi, nella nostra piccola o grande categoria professionale, non ha mai imparato o ha disimparato la virtù della solidarietà (non venale) verso gli anziani.