Il primo a sbilanciarsi è stato il direttore del Corriere della Sera, il supercauto Ferruccio De Bortoli quando disse chiaro e tondo che sentiva “odore di massoneria” nei paraggi del governo di Matteo Renzi. Una fantasticheria, uno schizzo di fango contro chi lo vuole sostituire alla direzione del giornale più autorevole d’Italia? Chissa’! Intanto, in attesa che Cofferati presenti l’annunciato dossier-esposto alla magistratura, non si contano i fiumi di inchiestro e paginate web, interventi televisi con big nazionali, sulle primaria Pd in Liguria. Chissà se sono al primo posto dell’interesse quotidiano dei liguri, anzichè disoccupazione, chiusure di aziende e negozi, crisi del turismo, agricoltura in ginocchio. Il direttore del Secolo XIX, Alessandro Cassinis, in un recente editoriale scrive: “…la nostra regione ha subito bisogno di opere di difesa del territorio, trasporti più efficienti, nuove infrastrutture per merci senza fare a pezzi il paesaggio”.
Nel frattempo eventi successivi, apparentemente senza alcuna connessione, si palesano a Roma ed in Liguria. La manina del premier cerca di ridare a Berlusconi la cosiddetta “grazia politica” annullandone la condanna e l’interdizione accessoria alle cariche elettive. Manovra sventata da un giornale dalla “schiena dritta” ,mentre gli altri continuano ad usare tutti i riguardi verso Matteo nostro ed i suoi amici. Prendiamo il caso delle “primarie” liguri Pd dove accade di tutto e di più, anche che una ex presidente della Corte Costituzionale avalli di fatto un risultato ancora sotto la lente della magistratura, nonostante gli esposti nelle procure.
Un vero autogol che favorisce non solo la scissione del Pd ma anche un possibile ribaltone, ammesso e non concesso che il centrodestra non sia complice del burlandismo e non gli renda un ulteriore favore, per onorare patti impronunciabili siglati all’ombra delle logge (deviate ? segrete? ufficiali?). Una lettura maliziosa ma non troppo del decennio di governo che si sta esaurendo parla più o meno apertamente di connivenze con circuiti malavitosi e non risultano finora querele o denunce a tutela del “gerundio” e dei suoi cari. Vedremo, nel frattempo alcuni giornali tengono la barra dritta per tentare di rivalutare l’immagine del partito del primo ministro: ecco la “distrazione di massa” offerta dal pericolo del terrorismo che allaga le prime pagine, ovvero il diversivo della riforma delle banche popolari, altro regalo agli incappucciatati a spese della finanza popolare e di matrice cattolica, ideona servita calda per salvare santuari come il Monte dei Paschi e la Carige da sempre ‘pascolo’ delle logge toscane e liguri. Peccato che una Tv d’inchiesta ed informazione come la 7 non ci riproponga un viaggio dei personaggi e di articoli dei due maggiori quotidiani di Liguria e Toscana, negli anni ‘ruggenti’ del strapotere bancario. La Carisa, da parte sua, qualche presidente ‘libero muratore‘ l’ha avuto, due erano avvocati (Mazza e Nari), oggi compianti. Poi c’erano fratelli in consiglio o ai vertici direzionali.
Mentre tutto sta cuocendo nel calderone a cura di cuochi arroganti e sprovveduti, lo sfondo delle elezioni presidenziali sembra l’unico argomento della grande informazione dei telegiornali, segnatamente del Tg3 che ogni sera spende decine di minuti sulla questione, con un toto presidente sempre più stucchevole, cui manca la citazione del vero candidato che sta nel cuore del leader toscano: uno che non gli faccia ombra, che risponda a lui prima che ad altri, una bella figura di cattolico e di padre di famiglia,già sindaco reggiano che gemellò la sua città con l’estrema punta dello stivale, il tutto per omaggiare i tanti lavoratori immigrati che hanno reso le plaghe emiliane ricche di opportunità e di occasioni. Dimenticavamo un piccolo particolare dello scenario ligure. Al di là del sostegno ai ‘patiani‘ di illustri ‘fratelli’ ingauni, con tanto di passate dichiarazioni giornalistiche, al di là del fatto che la massoneria impone agli affiliati giuramento di segretezza, fedeltà, reciproco aiuto e tutto questo non è reato tanto meno ‘associativo, al di là che esistono massoni gente perbene, come ignorare il sostegno pubblico della ministra ligure Roberta Pinotti? Al dicastero della Difesa che sovrintende pure ai ‘servizi’, all’intelligence, in passato al centro di gravi deviazioni e tanti misteri oscuri di Stato. Chissà se in Liguria le avranno segnalato e sottolineato – trattandosi della sua Regione – la campagna, con nomi e cognomi, fatti, atti, informative, mattinali che riporta da tempo il sito ‘Osservatorio sulla criminalità e mafie. Osservatorio sui reati ambientali. Osservatorio sulla trasparenza e correttezza dell P.A. Onlus della sicurezza sociale‘ ? !.
I ‘benemeriti servizi intelligence di Liguria’ (lavorar tacendo!) che sanno delle nostre logge, dei suoi venerabili in alto grado, qualcuno fuori regione per opportunità ? Dice bene la lettera al ‘Corrierone’ a firma Stefano Bisi, toscano, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia (clicca su trucioli.it il suo nome) che scrisse: “..un nobile ordine che merita rispetto e che riceve telegrammi e attestati di stima ufficiali, in occasione delle sue annuali ricorrenze, da parte delle massime cariche istituzionali, presidente della Repubblica in testa”. L’editoriale di Ferruccio De Bortoli contro Matteo Renzi sarebbe diventato un boomerang per il direttore. La sparata sul governo di Matteo circondato da “un odore stantio di Massoneria” ha lasciato una lunga scia di commenti e quasi immediate prese di posizione. Poche ore dopo Sergio Marchionne, amministratore delegato di quella Fiat che fa capo a John Elkann, cioè l’editore di riferimento del Corsera, ha sconfessato di fatto De Bortoli professando la propria fede assoluta nell’operato di Matteo, non senza toni sprezzanti nei confronti del ‘quotidianone’ e del suo direttore. In quei giorni era di fatto già concluso l’accordo di fusione per incorporazione, nell’editrice de La Stampa, di SEP Spa, a sua volta proprietaria del glorioso Secolo XIX.
Sussurri di fedelissimi scajolani, sempre silenti, riferiscono che “u ministru‘, detto Sciaboletta, confidò che la sua inesorabile debacle – declino e guai giudiziari sarebbero iniziati dopo uno duro scontro ‘vis a vis‘ con il gran condottiero, passaporto canadese, residenza in Svizzera. Le sue tasse le paga presso il Cantone di Vaud vero paradiso fiscale d’oltralpe E allora, come la mettiamo? Luigi Bisagni tra i grandi esperti di ‘segreti massonici’ è stato invitato (agosto e novembre 2014) in quel di Albenga e Alassio, da scrittore e testimone vero, noi c’eravamo.
IL 30 OTTOBRE 2014 IL SECOLO XIX PUBBLICAVA IL GIALLO DI UN SONDAGGIO CHE DAVA COFFERATI VINCENTE ALLE PRIMARIE RITRAENDOLO COL MINISTRO ROBERTA PINOTTI…
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