L’I.R.I.S. (Indicatore di Rendimento Interfacoltà Studenti) è un indice giustamente temuto dai dirigenti scolastici delle scuole superiori. Giustamente, dicevamo, perchè i dati elaborati annualmente dall’Università degli Studi di Genova fotografano meglio di tanti “open day” scolastici la qualità degli istituti superiori i cui diplomati si sono appena affacciati nell’ateneo genovese. L’I.R.I.S., infatti, è ideato per valutare il “grado di successo”, nelle rispettive Facoltà, degli studenti al loro primo anno, in funzione della scuola di provenienza. Un basso valore di I.R.I.S, quindi, corrisponde a un giudizio severo sulla qualità dell’insegnamento nell’istituto superiore; un giudizio, per di più, oggettivo e quindi molto considerato dai genitori al momento di iscrivere il figlio alla scuola superiore. I dati sono liberamente consultabili al link: http://www.studenti.unige.it/sites/www.studenti.unige.it/files/Iris_2014tot.pdf
Il “Report I.R.I.S. 2014”, che considera gli studenti iscritti per la prima volta nell’ateneo genovese nell’anno accademico 2012/13, sembra deludere di nuovo le aspettative dei licei savonesi: il primo tra gli istituti della nostra provincia, il liceo “Bruno” di Albenga, si piazza infatti al diciassettesimo posto nella graduatoria complessiva dell’ateneo genovese, e le cose non vanno molto meglio in provincia di Imperia: il glorioso “Viesseux”, infatti, occupa la dodicesima posizione, a debita distanza dai licei di maggior successo, tra i quali si segnalano alcuni istituti del Basso Piemonte, a dimostrazione che la pendolarità (o la lontananza da casa) non è per forza sinonimo di magri risultati.
Solo tre licei savonesi si pongono al di sopra della media complessiva (48,42%), e sono tutti fuori dal capoluogo: nell’ordine il liceo “Bruno” di Albenga, il liceo “Calasanzio” di Carcare e l’Istituto Salesiano di Alassio. Un dato che si ripete da tempo e che, al di là di qualche episodico exploit in questa o quella facoltà, pone più di un interrogativo sullo stato della scuola savonese. Un mondo, quello scolastico, che sconta la mancanza di solidi e stabili collegamenti con l’ambiente industriale (ormai alla deriva) e che risente di quell’atmosfera da “periferia culturale” da tempo aleggiante a Savona e dintorni.
LICEI |
I.R.I.S. 2014 |
CASSINI |
64,81 |
MONTI (Asti) |
63,72 |
S.MARIA IMMACOLATA |
62,88 |
LANFRANCONI |
58,02 |
MAZZINI |
55,78 |
DELPINO |
54,93 |
COLOMBO |
54,69 |
MARCONI (Chiavari) |
54,36 |
KING |
54 |
DA VIGO-NICOLOSO (Rapallo) |
53,36 |
DA VINCI |
53,36 |
VIESSEUX |
52,85 |
DA VIGO-NICOLOSO (Recco) |
52,72 |
AMALDI (Novi Ligure) |
52,69 |
BARLETTI |
52,69 |
SALUZZO-PLANA |
52,25 |
PASCAL (Ovada) |
51,66 |
; text-decoration: underline BRUNO (Albenga) |
51,66 |
Tra i licei savonesi, rispetto all’anno precedente l’I.R.I.S. aumenta per il “Chiabrera – Martini” (il liceo savonese nato dalla fusione amministrativa del liceo classico e dell’artistico), il “Calasanzio” carcarese e il liceo “Della Rovere”, cala di poco per l’istituto savonese “Grassi” e rimane più o meno stabile per gli altri licei.
Va poi segnalata l’ottimo rendimento dei diplomati del liceo “Grassi” nella facoltà di Architettura, di quelli del “Bruno” nel corso di Farmacia e degli ex studenti del “Chiabrera-Martini” tra le aule di Medicina. Risultati senz’altro significativi ma che non riescono a nascondere il panorama complessivo.
Per ancorare l’I.R.I.S. a dati meno aleatori di quelli annuali (non va dimenticato, tra l’altro, che la performance dipende molto dal numero dei diplomati iscritti nella facoltà ma che non è detto – anzi – che ad una maggior numero di iscritti corrisponda un risultato migliore) presentiamo due ulteriori dati. Il primo riguarda l’evoluzione dell’I.R.I.S. per istituto dal 2006 (anno in cui l’indice è stato presentato per la prima volta) al 2014. Pur nell’estrema variabilità dei dati, si nota comunque un trend complessivo in lieve crescita, il che significa che i nostri giovani hanno risultati universitari in aumento rispetto al passato.
Il secondo dato riguarda invece la media 2006-2014. In questo caso le differenze nel rendimento tra i licei ad estrazione classica o scientifica e quelli in parte (l’Issel) o in tutto destinati alle scienze umane ( il liceo “Della Rovere”, erede dell’istituto magistrale) sono ancora evidenti.