Nel tempo in cui il Sistema – Italia regredisce ancora con una disoccupazione “renziana” che supera la soglia psicologica del 13 per cento, attestandosi al 13,2%, record storico assoluto insieme alla disoccupazione giovanile che vola al 43%, il Partito Democratico autoctono, un partito da vestibolo, arci e bocciofile, rappresentazione parziale, ma icastica di questa giunta Berruti – Di Tullio, sta preparando un concepimento enorme e suggestivo da 12 milioni di euro (24 miliardi delle vecchie lire!), come realizzazione di una lunga narrazione della città, una suggestiva cartolina per scadenze elettorali, la quale, in verità, era già stata presentata nel 2011, nella risma programmatica onnisciente dell’attuale sindaco, votato al Crescent 2 e alle calende greche.
Il restauro di Palazzo Santa Chiara o della Rovere, il trasferimento dell’archivio e della biblioteca in tale sito, e l’ospitalità della facoltà di Scienze della Comunicazione nel medesimo luogo patrizio.
Un progetto bellissimo, a mio parere, ma dirimente su un certo modo di fare politica da meretricio elettorale, allettamento per allodole, e che predilige presentare grandi opere rispetto ad una ordinata e risanata amministrazione, un buon governo attraverso il quale spendere si tanti milioni, ma con i conti in ordine e senza avere continuamente l’acqua alla gola!
Effetti speciali quindi di un pensiero debole e politicista di fare governance, con delle opposizioni che a Savona sono state troppo a lungo consociative e trasformiste, a dir poco inadeguate, senza mai arrivare al sodo delle questioni cruciali, specialmente dal punto di vista sociale ed economico.
La giunta che si vanta senza pudore del suo Stato Sociale (?), “di non lasciare indietro nessuno”, spende 11 milioni all’anno, su 100 milioni di entrate, per il Welfare e la Tutela della Salute, ma si presenterà alle prossime elezioni, come suddetto, con un progetto bandiera mostruosamente costoso.
La nostra proposta sarà in larga parte diversa, perché tale operazione andava diluita a causa del quadro recessivo e dell’impoverimento generale della città.
Sul piatto della bilancia questa giunta non assicura CURE GRATUITE AGLI INDIGENTI, articolo costituzionale che andrebbe affisso negli uffici operativi del Comune e della Asl.
Quindi una amministrazione politica locale, parimenti a tante altre di centro-destra – e sinistra, profondamente incivile, superficiale e che andrebbe esposta all’attenzione della Corte Costituzionale.
Si presenta finalmente un progetto per istituti superiori, mentre 30.000 persone, però, sono iscritte ad un fantomatico Ufficio di Collocamento al lavoro, che le controriforme del PD di Renzi, come quella demagogica sul finto taglio delle province, renderà ancora più fantomatico.
I giovani savonesi vengono così irresponsabilmente spinti a trasferirsi nei paesi meno corrotti ed umanamente più evoluti del nord Europa, mentre Savona è invasa da stranieri non rifugiati cui il governo centrale dona 35 euro al giorno, quando il 30% dei nostri anziani ha pensioni inferiori agli 800 euro: uguale pensioni da fame.
Come vicepresidente della Commissione Welfare ho ben presente che molti comuni svizzeri o francesi spendono anche il 24 per cento delle partite correnti per la sicurezza sociale, ed è quindi mia ferma intenzione, per le prossime amministrative, affermare non 11, ma 15 milioni per lo Stato Sociale, evitando di parcellizzare le spese in troppe sagre, troppi festival e clientele indecenti sulla coperta corta di un Titanic chiamato Italia.
Se non vincerà questa sinistra clientelare ed utopica, saranno garantite, alla voce corrente Contribuzioni Pubbliche, per gli iscritti al Modello Isee, e non solo, 900 euro di minima a tutti gli anziani savonesi con più di 65 anni o alle persone ammalate; 437 euro di sussidio ai disoccupati involontari, come in Spagna; 300 euro circa per gli inquilini morosi al fine di salvaguardare la proprietà e quindi la libertà della persona insieme alla dignità dei conduttori; gli invalidi civili incapienti, avendo meno di tutti, avranno, come in molti Stati federali europei ed americani, 1.000 euro al mese, sbarrando la strada al familismo sacrificale e asociale più violento e minuto d’Europa, per la mancanza di ammortizzatori universali.
UNA VERGOGNA INQUALIFICABILE TRA GARANTITI E NON GARANTITI.
Porremmo fine quindi a questo capitalismo triste, nevrotico, dove commercianti e piccoli imprenditori vengono massacrati e avviliti da ALIQUOTE COMUNALI USURANTI.
Taglieremo le unghie alle corporazioni più aggressive e avviseremo i liberi professionisti facoltosi che, se per costume non rilasceranno fattura, saranno denunciati all’Intendenza.
Le forze di alternanza, a mio avviso, dovranno fondersi in una LISTA CIVICA di imprenditori, impiegati ed operai che parlino italiano con senso comune senza l’astratto linguaggio del politicismo, riportando la tensione etica al centro dell’ideazione politica concreta.
FAUSTO BENVENUTO – Consigliere comunale Forza Italia – Savona- Fausto: cellulare: 347 45 12 384