A Pieve di Teco la tassa sulla prima casa conquista l’aliquota massima. Eppure lo scorso maggio la giunta comunale aveva deliberato di non farla pagare, con tanto di ‘festa popolare’, osanna e interviste a go – go su Imperia Tv.
COMUNICATO STAMPA DELL’OPPOSIZIONE CONSILIARE
“Lo scorso maggio la Giunta aveva deliberato di non farla pagare. A settembre si cambia e viene applicata la percentuale massima. Se con la Vecchia IMU il Comune incassava circa 24.000 Euro ora con la TASI ne incasserà ben 69.000. Una stangata micidiale per chi ha la colpa di possedere una casa e magari ci deve anche pagare il muto per averla ristrutturata. Tutti i Comuni della Valle hanno deciso di non applicare questa iniqua tassazione, escluso Pieve ed Aquila. Perché questa scelta ? Semplice. Se il bilancio non quadra paga il cittadino. Ed è quello che capita a Pieve. Nella delibera si legge che gli incassi serviranno per pagare il Vigile e l’illuminazione pubblica. La verità è che i soldi sono mal spesi come gli interventi di somma urgenza che se pianificati costerebbero la metà. E’ il caso del pavimento delle scuole. La Giunta comunale era a conoscenza già da metà giungo della necessità di “controllo e messa in sicurezza della pavimentazione” , così è esattamente scritto nella lettera inviata al Comune dalla Scuola. Perché non si è pianificato subito il lavoro ? Poi l’elenco delle inutilità e assurdità è lungo: La passeggiata alla Madonna dei Fanghi , l’acquisto di un scantinato senza alcuna ragione, l’impianto elettrico delle scuole pagarlo due volte. Assurdità costate esattamente 302.000 Euro che ora pagano i cittadini e che nonostante la nostra opposizione continuano a verificarsi. Vedasi la demolizione di parte dei locali nuovi e mai utilizzati destinati alla scuola Materna per portarci la Ragionera, quando vi erano altre soluzioni. O i vari progetti inutili quali il parcheggio sotterraneo in piazza della posta, bocciato da chi doveva finanziarlo, o il centro per la spazzatura nel campo di calcio Tovalli. In definitiva molte spese ma nulla di realizzato. Giudichino i cittadini. Noi siamo sicuri e convinti che qualsiasi azienda o famiglia gestisse le cose in questo modo sarebbe destinata al fallimento”.
Renzo Brunengo, Alberto Molinari – Gruppo “Uniti per Pieve di Teco”
19 ottobre 2014